Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin sta parlando alla tv russa, quando all’improvviso la regia taglia e mostra per alcuni sogni delle canzoni patriottiche. Il Cremlino dice subito che si è trattato di un disguido tecnico. Ma da Twitter arriva il sorriso colpevole delle maschere di Guy Fawkes: c’è Anonymous dietro al discorso tagliato di Putin?
Tagliato il discorso di Putin, Anonymous se la ride
La retorica del Cremlino sta raggiungendo picchi propagandistici ancora più elevati in queste settimane. Dall’invasione dell’Ucraina la censura blocca informazioni e i media di Stato russi continuano a diffondere le parole di Putin per convincere che “l’operazione speciale” stia andando a buon fine.
Mosca ha quindi approfittato dell’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea per festeggiamenti trionfali. Come a dire che quel primo atto di invasione fosse l’inizio della marcia trionfale per quella che il Cremlino chiama la “denazificazione dell’Ucraina” e che il resto del mondo riconosce come una barbarie.
Il governo di Mosca raccoglie 80 mila persone nello stadio Luzhniki e trasmette tutte quelle bandiere russe sulla TV. Vladimir Putin ripercorre i soliti punti già sentiti. Il discorso sta per finire quando, all’improvviso, la TV di Stato cambia inquadratura, mostrando invece alcune canzoni patriottiche suonate all’evento.
Il portavoce Dmitry Peskov dice all’agenzia stampa RIA (riportata da Reuters) che si tratta di un glitch. Ma sembra che fosse qualcosa di più.
Il collettivo di hacker colpisce ancora (?)
Gli hacker del collettivo di Anonymous hanno diversi account di riferimento su Twitter. Non c’è alcun portavoce, alcun capo. Quindi rivendicare un colpo andato a buon segno non è immediato. Ma l’account @YourAnonNews retwitta la notizia di Reuters con delle faccine soddisfatte come commento.
Nessuna rivendicazione diretta da parte di Anonymous, che di solito non è timido nel dichiarare di aver colpito. E controllare le fonti è missione impossibile: il Cremlino non ammetterà mai di aver subito un attacco. D’altro canto, gli hacker di Anonymous possono solo fornire prove circostanziali. Quindi con ogni probabilità non potremo mai dire con certezza che Anonymous ha interrotto il discorso di Putin.
Ma i fan del gruppo, che in queste settimane ha rivendicato diversi colpi a importanti server e siti del governo di Mosca, non hanno dubbi. E dall’inizio del conflitto diverse agenzie di fact–checking hanno valutato come veri gli #TangoDown riportati dagli hacker, dopo aver colpito un obiettivo.
Dopo il discorso tagliato, la TV russa è tornata a mostrare le ultime parole del dittatore davanti al pubblico, a cui aveva rifilato menzogne riguardo la legittimità dell’invasione. Ma a molti fa piacere pensare che, anche solo per qualche secondo, qualcuno lo abbia zittito.
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