È morto William Shakespeare, il primo vaccinato contro il Covid.
Messa così, la notizia ha certamente bisogno di qualche parola in più. Eccola: il 25 maggio scorso è morto un signore britannico di ottantuno anni, omonimo del grande drammaturgo e poeta inglese.
Ebbene, costui sarebbe stato il primo vaccinato in assoluto col siero Pfizer-BioNTech, circa sei mesi fa. E più precisamente, l’8 dicembre del 2020. Sarebbe stato, perché si tratta di una bufala.
Morto il primo vaccinato contro il Covid: le notizie autentiche
La tipologia di questa fake news, come vedremo tra poco, si discosta dalle altre bufale sul Covid di cui vi abbiamo dato conto nelle scorse settimane.
Anzitutto, ci sono aspetti della notizia che sono effettivamente autentici. A partire dall’esistenza di un signore omonimo del massimo drammaturgo di tutti i tempi. È altrettanto vero che il nostro Shakespeare ha avuto qualche ora di ribalta lo scorso 8 dicembre, quando la sua vaccinazione è stata simbolicamente (ecco il punto) mostrata come la prima somministrazione del siero Pfizer.
Qualche giorno fa, mister Shakespeare ci ha lasciati a causa di una patologia che nulla ha a che vedere con il Coronavirus. Scopriamo adesso cosa c’è che non torna.
William Shakespeare e la somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech
L’occasione era troppo ghiotta perché l’ex dipendente della Rolls Royce non venisse prescelto come testimonial del vaccino Pfizer-BioNTech. Ci si è trovati al cospetto di un anziano dai lineamenti affabili e dal nome davvero altisonante: William Shakespeare.
Era l’8 dicembre dello scorso anno, e il siero tedesco-statunitense veniva dunque lanciato sotto i migliori, e più nobili, auspici. La foto di un austero Shakespeare in pigiama e vestaglia che si fa somministrare il vaccino, potentissima immagine carica di speranza, aveva immediatamente fatto il giro del mondo.
Shakespeare il primo vaccinato col Pfizer? Fake news
Ormai siamo allenatissimi, e sappiamo quanto le notizie si diffondano non per quel che sono ma per quello che si desidera esse siano.
E così, presto William Shakespeare ha smesso di essere solo il simbolo della somministrazione dello Pfizer-BioNTech, ed è diventato il primo vaccinato con quel siero.
In realtà non è andata così. Lo Pfizer-BioNTech era entrato nella fase 3, quella della somministrazione, già a partire dal 27 luglio dello scorso anno. Quando era stato inoculato a un campione test di 43.500 persone distribuite in sei Paesi (Stati Uniti, Germania, Turchia, Sud Africa, Brasile e Argentina), dimostrando un’efficacia del 95% a partire dal ventottesimo giorno dopo la prima dose.
Insomma: William Shakespeare, Bill per gli amici, è stato solo il primo a cui il vaccino Pfizer-BioNTech è stato inoculato con una certa copertura mediatica. Quindi no: il 25 maggio non è morto il primo vaccinato contro il Covid. Il fraintendimento rende più vera che mai la frase per cui, oggi, una cosa esiste solo quando ne parlano i media.
Una bufala light
La fake news che riguarda William Shakespeare, tuttavia, ha un sapore certamente diverso rispetto alle ultime bufale sul Covid che vi abbiamo segnalato. Quelle avevano tutte un denominatore comune: l’essere state concepite con intento malevolo, allo scopo di gettare discredito sull’efficacia del piano vaccinale. O quanto meno per creare confusione tra chi avesse o non avesse diritto alla vaccinazione.
Qui siamo piuttosto nei pressi della sovrainterpretazione di una notizia, di per sé vera, non si sa se per ingenuità o consapevolmente. Il risultato, comunque, avrebbe voluto essere (ed è stato) un aumento dell’attenzione nei confronti dell’importanza della vaccinazione. Si è insomma trattato della classica bugia in buona fede.
- girolamo, Dr giannotta (Autore)
Prima la fake news, poi la gaffe
La parziale fake news sulla morte del presunto primo vaccinato contro il Covid è un piccolo saggio sulla comunicazione. Non solo per come è nato, in questo caso, l’equivoco sul primato in ordine di tempo del nostro Bill Shakespeare.
Ma perché, nel dare la notizia, c’è chi alle varie imprecisioni fin lì accumulate ha saputo aggiungere una gaffe che resterà negli annali.
Una gaffe che non riguarda i modi e i tempi della somministrazione del siero Pfizer-BioNTech, bensì l’omonimia tra l’ex dipendente della Rolls Royce e l’autore del Macbeth.
Ebbene, una giornalista dell’emittente argentina Canal 26, nell’annuncio della scomparsa di Bill, ha comunicato che “uno dei più importanti scrittori in lingua inglese, per me un maestro, è morto. Stiamo parlando di William Shakespeare. La notizia ci ha scioccati. Vi faremo sapere come e perché è successo”.
E il saggio sulla comunicazione non si conclude qui. Inevitabili, come sempre accade in questi tempi dopo una gaffe così clamorosa, i commenti sarcastici sui social. Tra i migliori, ve ne segnaliamo uno che recitava: “Era avanti coi tempi. Già vaccinato quattrocentocinquanta anni fa. Il Regno Unito ha impiegato più di quattro secoli per avvertire del virus. E poi danno la colpa alla Cina…”
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API