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Attualità

Intesa Sanpaolo, stop del Garante al trasferimento a Isybank

Altolà a 300.000 correntisti che non avevano dato il consenso

Il caso Sanpaolo-Isybank, di cui ci siamo occupati in diversi articoli, è a una svolta. È arrivato il provvedimento cautelare del Garante.

L’AGCM (Autorità garante della concorrenza e del mercato) ha bloccato il passaggio a Isybank di 300.000 correntisti di Intesa Sanpaolo che non avevano espresso il proprio consenso.

Partiamo da questa notizia delle scorse ore, e poi ricostruiamo una vicenda iniziata nei primi giorni di ottobre.

Il Garante blocca il trasferimento da Intesa Sanpaolo a Isybank

La notizia è apparsa nella giornata di giovedì 30 novembre sul sito dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM).

Si tratta, come recita il titolo del comunicato stampa, di un “Provvedimento cautelare nei confronti di Intesa Sanpaolo e di Isybank”, quest’ultima la banca digitale del gruppo.

Nel comunicato leggiamo che l’Autorità “ha imposto l’interruzione del trasferimento alla banca digitale a tutela dei 2,4 milioni di clienti coinvolti nell’operazione. In questo modo i correntisti saranno messi in condizione di scegliere se mantenere il conto in Intesa Sanpaolo alle condizioni precedenti o transitare a Isybank.”

intesa sanpaolo app 2

Il nodo del consenso espresso

Il provvedimento, che impedisce il passaggi dei correntisti da Intesa Sanpaolo a Isybank, è volto a tutelare i tanti che si sono visti spostare il conto sulla banca digitale del gruppo, pur senza aver fornito “il proprio consenso espresso”.

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Operazione che al momento riguarda “solo” 300.000 clienti sul totale di 2,4 milioni, numero di utenti che Intesa Sanpaolo avrebbe intenzione di trasferire a Isybank entro il 2024.

Il Garante specifica che il provvedimento cautelare è stato avviato dopo che oltre 5.000 consumatori (di cui più di 3.000 dopo l’avvio dell’istruttoria) hanno chiesto l’intervento dell’Autorità.

Ricordiamo che Intesa Sanpaolo ha deciso il trasferimento di 2,4 milioni di correntisti a Isybank, nuova banca digitale del gruppo. Ma lo ha fatto, come vedremo, con una comunicazione del tutto insufficiente, scatenando le ire dei consumatori e delle associazioni. E così l’AGCM, dopo l’esposto dell’Associazione Nazionale Consumatori, aveva già aperto un’indagine.

Peggioramento delle condizioni contrattuali (imposte unilateralmente)

Il Garante ha impedito il trasferimento a Isybank perché “previsto con modalità non conformi alle disposizioni del Codice del Consumo”.

Il problema è duplice. Intanto, il trasferimento implica un peggioramento delle condizioni.

Infatti i correntisti passati a Isybank non avrebbero potuto più accedere alla filiale né all’internet banking. Avrebbero potuto svolgere tutte le operazioni bancarie solo tramite app.

Anche le condizioni economiche sarebbero state variate, e si sarebbero persi servizi prima disponibili, come le carte virtuali per effettuare acquisti online in sicurezza, gli assegni bancari, l’accesso ai contratti di mutuo.

E sarebbero state modifiche imposte unilateralmente, senza il consenso dei diretti interessati.

Una comunicazione non trasparente

Inoltre, le comunicazioni sul passaggio a Isybank sono state trasmesse nella sezione archivio dell’app di Intesa Sanpaolo, senza segnalazioni esplicite che ne sollecitassero la lettura. Troppo poco, per una comunicazione di simile importanza.

Peraltro, anche ad aver letto per intero la comunicazione, non si sarebbero trovate le modifiche relative alle condizioni economiche previste dal nuovo conto corrente, specie l’esclusione di alcuni servizi.

Cosa implica il provvedimento

Il provvedimento del Garante prevede che il gruppo bancario Intesa Sanpaolo dia ai correntisti un termine “un congruo termine per fornire il proprio consenso espresso al trasferimento.” E chi si dichiarerà contrario potrà mantenere il contratto alle condizioni originarie.

Ora Intesa Sanpaolo e Isybank hanno dieci giorni di tempo per comunicare all’Autorità come intendono muoversi per “ottemperare al provvedimento cautelare”.

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La dichiarazione di Intesa Sanpaolo

Sul provvedimento del Garante si è espresso Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo.

Messina ha detto: “Tutte le autorità vanno rispettate. È chiaro che noi riteniamo di aver operato in conformità a quelle che sono le leggi di questo Paese e di aver ricevuto le autorizzazioni da parte della Banca d’Italia e della Bce.

Ma è anche vero che, se anche un numero limitato di clienti, e parliamo di circa 2.000, non ha trovato le nostre procedure come quelle migliori da poter usare, faremo in modo che questo possa accadere”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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