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Ecco i centri commerciali nel 2030 secondo i consumatori

Ce lo dice un report di Ericsson

Come immaginiamo i centri commerciali del futuro?

Il ricorso sempre più fitto agli acquisti online ne decreterà la fine, o anche loro evolveranno? E se evolveranno, in che modo sapranno accogliere le nuove tecnologie?

A queste domande prova a rispondere un report di Ericsson giunto all’undicesima edizione, 10 Hot Consumers Trends, che individua le tendenze dei consumatori proiettate nel 2030.

La ricerca raccoglie il punto di vista di ben 57 milioni di persone, che già usano applicazioni di realtà virtuale e aumentata. Vediamo come è strutturata, prima di scoprire il contesto più ampio di cui fa parte.

Everysplace Plaza

Ericsson non ha immaginato vagamente i centri commerciali del futuro, ma ha proprio dato un nome a uno spazio, anche se per ora solo immaginario, che potrebbe essere realtà nel 2030.

Lo ha chiamato simbolicamente Everysplace Plaza, un centro commerciale ideale dove è possibile fare acquisti ibridi, dunque in maniera fisica e virtuale assieme.

Ai consumatori è stato poi chiesto di valutare 15 centri commerciali del futuro, ibridi appunto, oggi inesistenti ma domani verosimili. Vediamo i risultati dell’indagine.

centri commerciali del futuro

I centri commerciali del futuro secondo i consumatori

Per quattro intervistati su cinque, tutte le 15 proposte di Ericsson saranno realizzate entro il 2030.

All’interno dei centri commerciali del futuro, secondo i consumatori ci saranno ad esempio i meta sarti. Capaci cioè di consigliare la mise adatta per la vita reale, e poi l’outfit migliore per l’altra vita, quella nel metaverso, che molto probabilmente sarà sempre più pervasiva.

E come ci si prenderà cura del proprio aspetto fisico? Beh, tramite i saloni di bellezza immersivi. Dove si vedranno in un’anteprima 3D i trattamenti cui verremo sottoposti. E nei quali l’intelligenza artificiale aiuterà i parrucchieri a indovinare il taglio di capelli su misura per noi.

I centri medici sapranno eseguire un check-up rapidissimo ai passanti tramite scannerizzazione, e nelle palestre potremmo allenare la nostra forma mentale assieme a quella fisica. Al ristorante non saremo mai soli: avremo modo di sederci virtualmente assieme agli amici sparsi per il mondo.

E per sapere se un mobile si adatta alla propria casa, si può fare la prova. Portando il mobile a casa per vedere come sta col resto dell’arredo? No, il contrario: proiettando l’immagine della propria casa nel negozio.

Infine, se spesso nelle città mancano le zone verdi, il problema potrebbe essere aggirabile. Come? Col parco Natura+, che grazie al digitale può offrire esperienze ibride. L’idea piace al 42% dei consumatori.

Le tendenze dei consumatori

Everysplace Plaza, che assomma in sé tutte le idee (possibili) per i centri commerciali del futuro, è solo una parte di una più ampia indagine annuale di Ericsson.

Il report 10 Hot Consumers Trends, disponibile anche in lingua italiana, mostra dove andranno le tendenze generali dei consumatori da qui al 2030. Dieci sono gli argomenti considerati primari, che evolveranno nel prossimo decennio. Vediamo quali sono.

Le dieci tendenze dei consumatori per il 2030

  • Visori, occhiali e device abbatteranno sempre più il confine tra reale e virtuale. Per circa la metà dei consumatori la tecnologia sarà in grado di comunicare direttamente con la nostra mente. È in fondo il sogno di Neuralink di Elon Musk
  • Non solo i comandi vocali permetteranno sempre più azioni, ma anche i suoni del mondo saranno gestibili. Per il 54% degli intervistati, nei luoghi affollati come gli autobus sarà possibile creare una bolla acustica digitale che filtrerà i rumori indesiderati
  • La tecnologia permetterà di assaggiare virtualmente ingredienti e cibi
  • Lo stesso capiterà con gli odori. E i film non si vedranno soltanto, ma si… annuseranno anche
  • E così col tatto. Digitalmente si potranno avere sensazioni tattili del tutto verosimili: ecco come si proveranno i prodotti prima dell’acquisto
  • Reale e virtuale saranno fusi tra loro, ben più di quanto accada già ora. E qui forse gli intervistati hanno viaggiato un po’ troppo con la fantasia, dal momento che il 56% si aspetta che gli occhiali AR permetteranno di guardare attraverso i muri
  • Altrettanto ottimisticamente, il 50% dei consumatori ritiene che entro il 2030 le fake news saranno solo un ricordo del passato
  • Dove andrà la privacy? I consumatori non sembrano avere le idee chiare in tal senso. Perché da una parte si aspettano che le leggi sui dati digitali regolamenteranno l’uso dei dati personali. Ma dall’altra sono convinti che una tecnologia come quella del riconoscimento facciale verrà utilizzata a tal punto che il concetto di privacy non esisterà più
  • Più virtuale significherà che le nostre vite avranno un impatto meno dannoso sul pianeta
  • Le esperienze virtuali saranno sempre più immersive. Il 43% dei consumatori vorrebbe “partire” per vacanze digitali capaci di coinvolgere tutti i sensi e di offrire immersioni totali in altri luoghi e altre epoche storiche

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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