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No Straight Roads: il gioco sul mondo della musica provato a Colonia

Il resoconto del nostro hands-on alla Gamescom 2019

COLONIA – La musica è una passione che accomuna praticamente tutti. Che siate amanti dell’heavy metal o della dance, ognuno di noi adora quest’arte. E quando la musica incontra i videogiochi, i risultati possono essere davvero eccezionali. È da una premessa di questo tipo che nasce No Straight Roads, titolo action che ci porta in un mondo dove le sette note hanno un ruolo chiave. L’abbiamo provato in anteprima alla Gamescom 2019 e siamo pronti a raccontarvi tutto della nostra esperienza. Prendete in mano la vostra sei corde e possiamo partire!

No Straight Roads, l’energia delle sette note!

La nostra prova di questo titolo parte da quello che sembra essere l’effettivo inizio del gioco. Scopriamo di ritrovarci a Vinyl City, una città dove una compagnia chiamata appunto No Straight Roads controlla il mondo della musica, grazie alla quale fornisce energia alla popolazione. Seguiamo il provino di Mayday e Zuke, rispettivamente chitarrista e batterista di una band che aspira a diventare la nuova stella della NSR.

Dopo un video introduttivo, prendiamo confidenza con i comandi nel tutorial. Una volta giunti all’area di esibizione, impareremo a combattere, nello stile particolare di questo titolo. I nostri nemici infatti seguiranno un preciso pattern ritmico nei propri attacchi, quindi sarà importante seguire i brani in sottofondo per schivarli. Quando toccherà a noi colpire, potremo sfruttare le capacità musicali dei due personaggi che potremo controllare.

Sfortunatamente però l’audizione non andrà a buon fine. La NSR è infatti un colosso della musica EDM e non è assolutamente interessata al rock proposto dai due protagonisti. Questo però nonostante gli ottimi risultati nella prova ottenuti da Mayday e Zuke. C’è qualcosa di strano sotto e sembra delinearsi una cospirazione complessa. Il duo decide quindi di lanciarsi in una vera e propria guerra alla potente organizzazione, una ribellione in nome del rock.

Durante la demo abbiamo potuto anche affrontare uno dei boss del gioco. Si tratta di un deejay, dotato di una grande passione per il mondo dello spazio, che cerca in ogni modo di eliminarci. Il tutto ovviamente con continui attacchi a tempo di musica!

Il fascino del level design

Uno degli aspetti più interessanti di No Straight Roads è sicuramente la sua ambientazione, che abbiamo provato a raccontarvi qui sopra. L’idea di una coppia di rocker ribelli che combatte una corporazione dedita solo alla musica elettronica non è forse particolarmente originale, ma gli ambienti coloratissimi e particolarmente ispirati aiutano tantissimo ad affezionarsi a Vinyl City.

In particolare, siamo rimasti favorevolmente impressionati dallo scontro con il boss. L’idea di ricollegare i solchi dei vinili di un deejay con le orbite spaziali è senza dubbio ispirata. Ci ritroveremo in un’arena di combattimento in continua evoluzione, con un tocco psichedelico che non guasta mai. L’evoluzione dello scontro attraverso diverse fasi mantiene altissimo il nostro coinvolgimento e, soprattutto verso la fine, sarà piuttosto impegnativo.

Da un punto di vista del gameplay c’è forse qualcosa ancora da sistemare. L’idea di sincronizzare gli attacchi dei nemici con la musica è ottima e una volta preso il ritmo è davvero stimolante riuscire a schivarli basandosi solo sul sonoro. Tuttavia in alcuni momenti il legame sembrava leggermente più debole e diventava più complesso basarsi sulle canzoni per evitare i danni.

Sappiamo inoltre che nella versione finale del gioco i moveset di Mayday e Zuke saranno differenti, permettendoci strategie più complesse. Nella nostra demo tuttavia questo aspetto non si poteva ancora cogliere, quindi non possiamo esprimere un giudizio in merito.

Insomma, No Straight Roads ci è sembrato un titolo molto interessante e dotato di quello spirito creativo sempre apprezzabile. Siamo sicuri che saprà garantire diverse ore di divertimento per chi sceglierà di cimentarsi con esso.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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