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Cinque foto da fare assolutamente in Vacanza

State per partire? Potreste trovare questi trucchi particolarmente utili

Tempo di vacanze, o quasi, e sicuramente vi piacerà l’idea di fare qualche foto accattivante per enfatizzare la vostra escursione, sia essa al mare che in montagna. Personalmente sono più un tipo da vacanza in montagna, ma non disdegno il mare, purché ovviamente ci sia qualcosa da fotografare oltre al mare al tramonto, il mare di notte, il mare all’alba e il mare agitato.
Con questa piccola guida vi svelerò qualche trucco interessante da usare in vacanza o anche durante un weekend al mare, in montagna o al lago.

Cinque foto da fare in vacanza: le tematiche

Ho diviso queste foto in 5 tematiche, quindi non saranno esattamente 5 scatti ma più “5 generi di foto” o “5 idee per le foto in vacanza”. Questo perché ogni tipo di consiglio è ben diverso dall’altro e si distingue per l’utilizzo di una tecnica fotografica in particolare. Nessuna fotocamera è stata maltrattata per scattare queste foto. Questi consigli per cinque foto da fare in vacanza sono frutto di tante esperienze passate e soprattutto di tanti errori commessi, pertanto non preoccupatevi se non riuscirete al primo colpo. È giusto sperimentare ed è giusto sbagliare, ma non lasciatevi mai intimidire da un’apparente complessità a livello fotografico.

Cinque foto da fare in vacanza: una storia da raccontare

Non dimenticatevi che la cosa più bella che possiate fare con la vostra fotocamera, è quella di raccontare delle storie. Le storie piacciono a tutti e, grazie ai mezzi avanzatissimi che abbiamo oggi a nostra disposizione diventa tutto più facile. Si, perché tra fotocamere, Instagram, Facebook e vari social è facile raccontare qualcosa che lasci il segno o semplicemente usare la vostra arte e la vostra creatività per raffigurare qualcosa in modo diverso.
In questo caso, parlo ovviamente di ritrattistica o street photography, un genere che magari non piace a tutti ma che sicuramente racconta qualcosa.

Un esempio pratico per raccontare qualcosa in modo creativo è l’utilizzo della tecnica del Panning: si tratta di una tecnica fotografica che serve a trasmettere a chi la guarda la sensazione di movimento. È una delle tecniche più difficili secondo me da eseguire. Ad esempio, vi accorgerete provando che la messa a fuoco effettiva sul soggetto in movimento non è facile e spesso si creerà del micro mosso che richiederà altri tentativi, quindi è sicuramente una tecnica da padroneggiare bene.

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Per eseguire un buon panning è sufficiente adeguare il giusto tempo di scatto al soggetto in movimento. In linea di massima, tenete come riferimento che 1/200 è un tempo di scatto giusto per un panning di un auto da corsa, 1/60 è giusto per un ciclista e 1/30 per soggetti in movimento relativamente lento, come corridori. Ricordatevi di regolare gli ISO in base alla luce e, soprattutto, cercare di tenere un diaframma il più chiuso possibile per evitare ulteriori problematiche di messa a fuoco. Un valore compreso tra f/8 e f/11 andrà bene nella maggior parte delle situazioni, ma potreste anche dover chiudere di più.

Allo stesso modo, si può raccontare una storia con un ritratto.
L’anno scorso, in Sardegna, sono rimasto affascinato dalla storia di Edoardo, un signore che ha un piccolo negozio a San Teodoro e che mi ha fatto sorridere perché innanzitutto “se la crede” molto più di me o di un qualsiasi altro ragazzo della mia età, e poi perché rappresenta la storia di una città intera. Il suo negozio, uguale da anni, i prodotti fatti in casa da lui, una storia lunga nel tempo. Insomma, mi piaceva e l’ho fotografato.

Potreste trovare gli stessi spunti anche voi per raccontare storie magnifiche.  La stessa cosa può essere fatta con un animale, preso al volo in una posa fantastica, catturato nel momento perfetto nel suo ambiente, evitando di disturbarlo, come ho fatto io per ritrarre un favoloso Elk in posa, una specie di cervo canadese che ho visto e “catturato” (fotograficamente parlando) al parco di Yellowstone durante una gitarella decisamente fuori porta.

Cinque foto da fare in vacanza: la lunga esposizione

Potrà mai mancare durante un viaggio il momento in cui decidete di scattare una lunga esposizione? Decisamente no.
Questa tecnica è più semplice se vi trovate al mare o vicino ad un fiume in quanto l’acqua è in movimento e l’effetto finale sarà fantastico.

Questa tecnica è decisamente un classico, ma è sempre spettacolare come tipo di foto e sicuramente sarà un modo fantastico per far vedere ai vostri amici le foto delle vacanze senza scadere troppo nella banalità di un selfie qualsiasi allo specchio.

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Per fare questo genere di foto di giorno però vi servirà un filtro ND, che sta per “neutral density“. Si tratta di un vetro da mettere sull’obiettivo che può essere scuro o più scuro…o scuro solo in alcune parti. Grazie ad un filtro ND potrete bloccare l’ingresso di luce nella fotocamera e, di conseguenza, scattare lunghe esposizioni anche di giorno senza che queste risultino foto bianche e bruciate. Ci sono vari tipi di ND e in base a questo potrete esporre per più o meno tempo. Controllate il diametro del vostro obiettivo per capire quale filtro ND montare correttamente (diversamente sarà troppo piccolo o troppo grande).

Per questo tipo di foto è assolutamente fondamentale l’utilizzo di un treppiede, diversamente sarebbe impossibile realizzare uno scatto corretto, e calibrare bene il tempo d’esposizione. Questo fattore è una variabile molto complessa, perché in base alla luce presente nella scena e al tipo di filtro ND in vostro possesso, potreste dover esporre “solo” per 30 secondi oppure arrivare anche a 7-8 minuti, dipende da cosa volete realizzare. Chiaramente, se il vostro filtro ND non è sufficientemente scuro, scattare una lunga esposizione eccessiva vi porterà ad una sovraesposizione e ad una conseguente foto bianca (quindi “bruciata”). Per questo motivo, vi consiglio di fare un po’ di tentativi al fine di regolarvi al meglio evitando di seguire le indicazioni dell’esposimetro in quanto non potrà, in questo caso, prevedere le vostre intenzioni. Non dimenticatevi di tenere il diaframma molto chiuso e gli ISO estremamente bassi, diversamente avrete comunque problemi di sovraesposizione.

Cinque foto da fare in vacanza: il tramonto

Anche questa tecnica e questo genere fotografico è piuttosto “classico” e già visto, però potreste fare in modo che non risulti semplicemente banale ma che sia anche uno scatto creativo e unico. Scattare al tramonto è un grande “trucco” della fotografia soprattutto perché i colori sono più tenui, la luce crea ombre più diffuse e meno nette e, in generale, tutto ciò che viene colpito dal sole assume colori più belli da vedere. Insomma, diventa tutto più affascinante.

Cercate di usare tempi piuttosto veloci se vi trovate in condizioni “normali” e chiudete il diaframma per ritrarre al meglio il paesaggio. Se poi nella zona del tramonto è anche presente un corso d’acqua potreste sfruttare il treppiede per scattare una lunga esposizione di qualche secondo, anche senza filtro ND, non è necessario in questo caso (o comunque non è strettamente necessario). Catturare un tramonto può essere bello in città ma fantastico anche in montagna, per ritrarre uno scorcio meraviglioso.

Come già scritto poco sopra, per fotografare il tramonto non è strettamente necessario aprire eccessivamente il diaframma in quanto è giusto mantenere una buona profondità di campo. Allo stesso modo, può essere utile usare un tempo relativamente veloce per immortalare al meglio i colori e la luce proiettata nel cielo, senza però dimenticarvi che questo dato dipende da ciò che volete fotografare: se nella scena è presente anche un ruscello, dovrete tenerne conto e cercare di usare un tempo più lento.

Cinque foto da fare in vacanza: l’HDR

HDR sta per High Dynamic Range e vi permette di superare le potenzialità di gamma dinamica della vostra fotocamera catturando quindi una foto perfetta dal punto di vista dell’illuminazione in tutta la scena.

Grazie all’HDR potrete catturare paesaggi ancora più spettacolari, gestire al meglio il cielo e, giusto per rimanere in tema col punto di prima, cogliere davvero ogni sfumatura del tramonto evitando quindi di lasciare zone in ombra. Si tratta di una tecnica che richiede un “merging“, cioè un’unione di scatti. Questo significa che non potrà essere uno scatto singolo ma, in ogni caso, almeno tre. Il trucco è molto semplice: usando un treppiede, scattate tre foto con la stessa inquadratura ma con luce diversa. Per la prima foto sottoesponete, per la seconda ponderate l’esposizione facendo una media tra le tre foto, e per la terza sovraesponete, anche arrivando ad avere la foto quasi bruciata (non del tutto però). Unendola poi in post-produzione con programmi come Lightroom (che integrano una funzione di merging HDR), otterrete un risultato incredibilmente perfetto che vi permetterà di compensare la scena.

Questa tecnica è particolarmente utile quando desiderate fotografare il cielo ad esposizione perfetta e fare la stessa cosa con anche la parte inferiore della scena, quella che magari contiene una siepe, una foresta o un paesaggio. Con un solo scatto, in alcune situazioni particolari, diventa difficile se non impossibile ottenere l’esposizione perfetta: dovrete sempre decidere di sovraesporre o sottoesporre una delle due parti. Grazie alla tecnica dell’HDR, tutto questo non sarà più necessario.

Fate attenzione: molte fotocamere e praticamente quasi tutti gli smartphone, integrano una funzione HDR. Nella maggior parte dei casi si comporta abbastanza bene, ma tutta l’operazione viene eseguita direttamente in camera (quindi fotocamera o smartphone scattano almeno tre foto e le uniscono) e questo vi garantisce un risultato immediato ma una minor libertà di elaborazione o gestione del colore. Facendo l’operazione manualmente come vi ho descritto, riuscirete a post-produrre lo scatto nel modo migliore in assoluto, ottenendo quindi un risultato di qualità ben più alta rispetto ad un automatismo o ad una funzione che unisce automaticamente gli scatti.

Cinque foto da fare in vacanza: la fotografia notturna

Pensavate che me ne stessi dimenticando? Decisamente no, la fotografia notturna è il mio genere preferito, ve ne parlerò fino alla nausea (vostra) o fino alla morte (mia, ovviamente). Adoro fotografare il cielo o le città di notte perché sono un’amante della notte in sé. Di Notte tutto cambia, tutto si trasforma, tutto si può guardare con altri occhi, a partire dal cielo.

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Grazie alla fotografia notturna possiamo mostrare agli altri qualcosa che di notte sarebbe difficile da vedere, come la rotazione dell’asse terrestre, la via lattea scolpita nel cielo o semplicemente alcuni paesaggi con luci completamente diverse.

Adoro fotografare di notte le luci delle città imponenti, come ad esempio San Francisco. Oppure spostarmi in montagna per guardare le stelle o ancora ritrarre la spiaggia con colori diversi.
Il trucco nella fotografia notturna sta nel pianificare al meglio il tutto e avere con sé un treppiede e un obiettivo sufficientemente luminoso per permettere un migliore ingresso di luce (come ad esempio un’ottica f/2.8 grandangolare, perfetta per fare foto notturne). Si, perché, al contrario di ciò che si pensi, di notte è necessario recarsi in un luogo estremamente buio (se fate foto alle stelle) per evitare l’inquinamento luminoso della città, alzare gli ISO (1600-3200), aprire al massimo possibile il diaframma (meglio se f/2.8 ma anche a f3.5 riuscite a fare qualcosa) e tenere tempi abbastanza lunghi, compresi tra i 20 e i 30 secondi. Se poi vi è possibile, sarebbe il caso di sfruttare un telecomando per scattare, evitando così di toccare la fotocamera.

Questo perché, toccando la fotocamera, potreste muoverla e generare il fastidioso micro-mosso all’interno dello scatto, quello di cui ve ne accorgerete troppo tardi, quando ormai sarete già a casa davanti al computer.

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Diversamente, se siete interessati a scenari più urbani, sappiate che la tecnica cambia profondamente, perché gli ISO verranno tenuti mediamente bassi (250-800), il diaframma leggermente più chiuso e il tempo d’esposizione decisamente più veloce. Questo perché, data la presenza della luce dei lampioni, dovrete assicurarvi di non sovraesporre lo scatto e quindi trovare la giusta media con la luce presente.
Purtroppo non esistono impostazioni fisse da usare allo stesso modo ogni volta, tutto cambia in funzione del luogo in cui vi trovate e della luce presente.

Ad ogni modo, la fotografia notturna rappresenta un fantastico modo per ritrarre uno scenario, sia esso pieno di stelle in un luogo buio, sia esso in città.

Cinque foto da fare in vacanza: conclusioni

Rispolverare una vecchia tecnica, impararne una nuova, sbagliare, correre, portarsi uno zaino pesante sempre con sé e sentirsi le lamentele del proprio partner perché si sta troppo tempo fermi a fotografare un posto. Tutto questo fa parte dello scenario comune di un fotografo o di un appassionato di fotografia in vacanza, ciò che importa davvero, è riuscire a raggiungere un risultato che prima di tutto soddisfi voi e le vostre aspettative, indipendentemente da ciò che pensano gli altri.

Potranno criticarvi o dirvi che la vostra foto è tecnicamente sbagliata, ma a parte questo rimane pur sempre una forma d’arte espressa in maniera soggettiva. Pertanto, dimostrate le vostre abilità senza scadere nella banalità e create qualcosa di diverso e migliore ogni volta. Le vacanze sono un momento perfetto per dedicarsi a questo tipo di foto, perché vi state riposando e soprattutto vi dedicate alla vostra passione più grande.

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Ricky Delli Paoli

Parlo italiano e inglese di giorno, russo di notte. Molti mi definiscono "creativo", io rispondo che sbagliano perché sono un creatino. Fotografo, riprendo (sia come "video" sia se sbagliate qualcosa), faccio Time Lapse, metto miei filmati su YouTube e racconto cose alla gente.

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