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Scuola e Covid: le misure adottate dagli altri Paesi

Come ci si comporta nel mondo, dove l’anno scolastico è già iniziato

Scuola e Covid, un binomio purtroppo imprescindibile.

A cui l’Italia ha cercato di far fronte aprendo tutti i cancelli ma affidando a una nota inviata dal Miur agli istituti una serie di regole da seguire, di cui vi abbiamo dato conto nel dettaglio in un altro articolo.

E mentre nella provincia autonoma di Bolzano le scuole hanno già aperto da lunedì 6, siamo ancora in attesa dell’app con cui i presidi potranno verificare lo stato del green pass del personale scolastico. Il rilascio dell’applicazione è previsto per lunedì 13, quando il nuovo anno scolastico riprenderà nel grosso delle regioni italiane.

Nel frattempo cosa sta succedendo nel mondo? Ovvero: nei paesi che hanno già riaperto le scuole, quali misure anti Covid sono state adottate? E in concreto, come sta andando la situazione?

Indicazioni e obiettivi generali

Ciò che è stato dichiarato dalle autorità italiane vale allo stesso modo a livello globale.

Si punta cioè a una didattica il più possibile in presenza, per garantire una continuità didattica a cui si è dovuto rinunciare nell’ultimo anno scolastico. Ma il dilagare della variante Delta del Coronavirus, a oggi largamente predominante, potrebbe vanificare ogni progetto.

Tuttavia, anche l’Oms punta con forza a un mantenimento della didattica in presenza. Come confermato dal direttore generale Hans Henri P. Kluge: “La pandemia ha causato la più catastrofica interruzione dell’istruzione nella storia. È quindi fondamentale che l’apprendimento in classe continui senza interruzioni in tutta la regione europea. Incoraggiamo tutti i Paesi a mantenere aperte le scuole e invitiamo tutte le scuole a mettere in atto misure per ridurre al minimo il rischio di Covid-19 e la diffusione di diverse varianti”.

Ma cosa sta succedendo nei Paesi dove la scuola è già iniziata?

scuola covid

Stati Uniti

Le misure anti Covid a scuola hanno fatto il loro esordio negli Stati Uniti, dove gli istituti hanno aperto dal 5 agosto.

Il Center for disease prevention and control (Cdc) ha pubblicato alcune linee guida, che ribadiscono come la vaccinazione sia lo strumento fondamentale per combattere la pandemia da Coronavirus.

C’è poi la raccomandazione per tutti (compresi i bambini dai 2 anni in su), vaccinati o meno che siano, di utilizzare la mascherina in ogni ambiente chiuso. E di mantenere una distanza interpersonale minima di un metro.

Altre misure di buon senso sono consigliate: dall’areazione degli ambienti al frequente lavaggio delle mani. E C’è l’invito a sottoporsi ai test di screening e a rimanere a casa se si hanno sintomi sospetti.

Le cose però, a un mese dall’apertura, non sembrano andare troppo bene, e sono in molti a invocare il ritorno alla didattica a distanza. Secondo il Cdc, non più del 43% dei genitori sarebbe favorevole a una didattica completamente in presenza.

Nel solo stato dell’Alabama (5 milioni di abitanti e appena il 40% di immunizzati) dopo due settimane di lezioni si contano 9.200 casi di positività al Coronavirus tra studenti e insegnanti.

Regno Unito

Nel Regno Unito le scuole stanno riaprendo in questi giorni. E contro il Covid gli istituti secondari e le Università mettono a disposizione degli studenti due test molecolari da fare in aula, e altri da effettuare periodicamente a casa.

Le mascherine non sono più obbligatorie ma il governo continua a caldeggiarne l’uso. Tuttavia i dati offerti dalla Bbc non sono confortanti: in Scozia, dove invece la mascherina è ancora obbligatoria (e dove il governo è particolarmente convinto di non voler rinunciare alla didattica in presenza) ci sono già 32.000 studenti a casa da scuola a causa del Covid. Di loro, 6.400 sono contagiati e 25.600 in quarantena.

Francia

Più composita la situazione in Francia, dove i cancelli degli istituti hanno riaperto giovedì 2 settembre.

Il ministro ha diviso le attività scolastiche in quattro livelli, dal verde al rosso, a seconda del rischio epidemiologico.

Le scuole hanno aperto con il livello 2: il che significa tutte le attività in presenza ma sport solo all’aperto e limitazione alla mescolanza degli alunni tra diverse classi (limitazione che decade al livello 1).

La mascherina è sempre obbligatoria al chiuso ai livelli 1 e 2, e anche all’aperto ai livelli 3 e 4 anche all’aperto.

Ma soprattutto, negli eventuali livelli 3 e 4 l’insegnamento diventa ibrido, in parte in presenza e in parte a distanza.

back to school

Svizzera

Anche in Svizzera, come negli Usa, scuole al via a inizio agosto.

Con tutte le raccomandazioni igieniche e sociali valide praticamente ovunque. Non c’è però uniformità sull’utilizzo delle mascherine per gli alunni delle secondarie: è decaduto l’obbligo ma ogni cantone ha il potere di decidere autonomamente.

Nel cantone della capitale, Berna, dall’inizio della scuola i positivi al Covid sono aumentati di circa il 600% rispetto al periodo precedente alle vacanze estive.

Germania

In Germania sono le singole regioni a disciplinare le misure di contenimento, sempre restando all’interno dei protocolli decisi dal Ministero dell’Istruzione. Accesso agli istituti solo per il personale munito di test o vaccinazione completa, oppure guarito dal Covid. Per i ragazzi dai 12 ai 17 non c’è obbligo vaccinale, ma una “forte raccomandazione” da parte del governo.

 Tuttavia, anche qui i casi di positività sono in risalita: a due settimane dalla riapertura, nella Renania Settentrionale-Vestfalia ci sono 30.000 studenti e 300 insegnanti in quarantena.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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