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Agcom multa X per pubblicità (vietata) al gioco d’azzardo

Sanzione di oltre 1 milione di euro

In queste ultime ore la nostra Autorità per le garanzie nelle comunicazioni si è fatta sentire due volte.

La prima, nella scorse ore, tramite il suo commissario Massimo Capitanio. Il quale, come vi abbiamo riportato in un articolo, ha fatto sapere sul proprio profilo LinkedIn che stanno per essere comminate multe salate (fino a 5.000 euro) ai fruitori del cosiddetto pezzotto, alias lo streaming illegale di contenuti a pagamento.

Altra sanzione in arrivo: Agcom ha annunciato una multa a X, ex Twitter, per aver pubblicizzato illegalmente il gioco d’azzardo. Scopriamo in cosa consiste, e perché è stata comminata, la sanzione.

Agcom multa X

La notizia è, per così dire, apparsa due volte sul sito dell’Agcom.

La prima come comunicato stampa, nella giornata di martedì 12 marzo. Nello stesso giorno è stata pubblicata la delibera 65/24/CONS da cui ha preso origine il provvedimento.

Si tratta, per la precisione, di una “ordinanza-ingiunzione nei confronti della società twitter international unlimited company per la violazione della disposizione normativa contenuta nell’art. 9, comma 1, del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87 convertito con legge 9 agosto 2018, n. 96 (cd. Decreto dignità)”.

Per farla più semplice, come recita il comunicato stampa, Agcom multa X per pubblicità vietata al gioco d’azzardo.

Elon Musk OpenAI 1 1

Riscontrate nove violazioni

Leggiamo nel comunicato che “l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nella seduta del 6 marzo 2024, assente la Commissaria Elisa Giomi, ha comminato una sanzione di 1.350.000,00 euro alla società Twitter International Unlimited Company, proprietaria della piattaforma di condivisione di video ‘X’, per la violazione del divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, ai sensi dell’articolo 9 del cd. decreto dignità (delibera n. 65/24/CONS).”

Agcom dunque multa X dopo aver riscontrato nove violazioni, riferite ad altrettanti account contrassegnato dalla spunta blu, cioè quelli verificati e che hanno un abbonamento attivo a X Premium.

Le violazioni riguardano “contenuti aventi natura di comunicazione pubblicitaria di siti che svolgono attività di gioco e scommessa con vincite in denaro.”

L’Autorità ha inoltre rilevato che solo sette dei nove account sono stati oscurati direttamente dalla piattaforma durante il procedimento, e ha quindi impartito un ordine di inibizione all’accesso per gli altri due account. Infine, Agcom “ha adottato un ordine di inibizione per tutti gli ulteriori contenuti illeciti caricati, successivamente alla notifica dell’atto di contestazione, da parte dei nove account.”

Venti account illegali, ma solo nove con la spunta blu

In realtà, a leggere la delibera, si scopre che sono stati individuati venti account che facevano pubblicità illegale al gioco d’azzardo.

Ma sugli undici non verificati (senza spunta blu) l’azienda di Elon Musk non ha potere di controllo. Leggiamo infatti nella delibera che “mancando qualsiasi tipo di controllo, in particolare circa la sussistenza dei relativi requisiti quantitativi e qualitativi, la società non era nelle condizioni di conoscere gli illeciti commessi.”

Sanzione di 1.350.000 euro

La multa di Agcom a X per pubblicità illegale di gioco d’azzardo ammonta a 1.350.000 euro.

E, come ricorda il paragrafo finale del comunicato redatto dall’Autorità, non è certo il primo in questo ambito. “La decisione fa seguito a quelle già adottate, sempre in relazione ad illeciti connessi al divieto di pubblicità del gioco d’azzardo commessi online, nell’ambito delle attività di enforcement di Agcom sul rispetto del menzionato divieto (750.000 euro e 450.000 euro a YouTube, 2.250.000 euro a Google, 900.000 euro a Twitch, 5.580.000,00 euro e 750.000 euro a Meta).”

La reazione dell’Unione Nazionale Consumatori

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha commentato la notizia della multa di Agcom a X.

Dona ha detto: “Bene, ottima notizia. Il problema, però, è che il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo è violato sistematicamente e urge un giro di vite in materia che punisca severamente la pubblicità anche indiretta e le sponsorizzazioni.

Basti pensare alla recente sponsorizzazione dell’Inter: dalla pubblicità dei dispositivi per riscaldare il tabacco a quella del gioco d’azzardo i tentativi di aggirare le norme si sprecano e le condanne si contano, purtroppo, sulle dita di una mano. Bisogna alzare l’asticella a protezione della salute dei consumatori, per contrastare il grave fenomeno dell’azzardopatia e per questo chiediamo un intervento del ministro della Salute”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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