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Competenze per il futuro: la ricerca che guarda al 2030

"Il futuro delle competenze", una ricerca Pearson-Nesta-Oxford Martin School sui trend lavorativi del prossimo decennio

Quali saranno le professioni e le competenze del futuro? E come può il processo di automazione creare nuove opportunità lavorative?

Queste domande sono al centro di un’analisi di ricerca molto importante intitolata “Il futuro delle competenze”. È stata realizzata dalla casa editrice Pearson in collaborazione con Nesta Oxford Martin School.

L’obiettivo di questa ricerca (disponibile qui) è analizzare quali saranno i futuri trend del mercato lavorativo da qui al 2030.

Si tratta di un punto molto importante; grazie all’avanzamento tecnologico è normale pensare ad un cambiamento radicale, soprattutto in campo lavorativo.

Ci si è concentrati sull’analisi dello scenario inglese ed americano per avere un quadro completo sul futuro decennio. Ciò che se ne deduce è una realtà su quali professioni saranno maggiormente richieste in futuro.

Le competenze del prossimo decennio

Il metodo di ricerca impiegato, inoltre, è stato di tipo misto, combinando il giudizio di esperti con il classificatore di apprendimento automatico (“machine-learning classifier”).

Cio è servito per comprendere al meglio le probabilità di sviluppo o contrazione delle professioni e delle competenze correlate.

Le domande da porsi sono diverse: quali saranno le professioni che risentiranno dell’automazione? Quali, invece, ne beneficeranno?

E quali saranno le competenze da dover acquisire per adeguarsi a questo nuovo trend?

Sostanzialmente, il 10% della forza lavoro arriverà a raddoppiare. I settori che avranno un trend in positivo sono tre: istruzione, sanità e impiego pubblico.

Quelli che invece ne avranno uno incerto, quindi né con scarse possibilità di crescita né con alte possibilità di farlo, sono i settori dell’edilizia e dell’agricoltura.

Per i restanti settori – circa il 70% di quelli analizzati dalla ricerca – i risultati sono incerti.

Tuttavia, grazie a questo paper è possibile comprendere quali potrebbero essere le competenze (skills) necessarie per soddisfare in maniera positiva questo trend;bisogna puntare anche ad un reskilling – ovvero una formazione continua della forza lavoro.

Ad esempio, saranno importanti le skills interpersonali, cognitive e di sistema.

Una grande protagonista sarà sicuramente la scuola, che avrà il compito di fornire gli strumenti per sviluppare al meglio queste abilità.

Secondo i ricercatori BakhshiM. DowningOsborne e Schneider e, per l’Italia, Paolo Magliocco, “L’identificazione di “panieri” di competenze, capacità e aree di conoscenza che, con la massima probabilità, saranno importanti in futuro, come pure degli investimenti in competenze che avranno il maggiore impatto sulla domanda occupazionale, fornisce informazioni che educatori, aziende e governi possono usare per determinare le proprie strategie e guidare le azioni per il futuro”.

Da qui l’importanza che avrà la scuola nel preparare la futura classe lavoratrice.

Mario Mariani, Amministratore delegato di Pearson Italia, ha inoltre dichiarato: “Riteniamo che un editore leader in ambito educational come Pearson debba svolgere un ruolo propositivo nel porre in connessione sistema formativo e sistema produttivo, dando alle nuove generazioni di studenti gli strumenti più idonei per prepararsi al futuro. È in quest’ottica che abbiamo realizzato la ricerca e che stiamo sviluppando la nostra iniziativa “Verso il 2030. Competenze per il futuro”, che attraverso i libri di testo ma anche tramite attività di formazione più ampie vuole supportare ragazze e ragazzi nello sviluppo delle employability skills, le competenze chiave per il mondo del lavoro”.

Guardando al 2030

Va da sé che un leader nell’educazione come la Pearson avrà a sua volta un ruolo centrale in questo passaggio verso il 2030.

In Pearson Italia questa transizione è già in atto: basti pensare ai libri di testo contenenti attività trasversali e relazionali. In questo modo gli studenti sono già agevolati in vista di un futuro differente dall’attuale presente.

Però, Pearson Italia non ha pensato solo agli studenti, ma anche agli insegnanti.

Grazie a strumenti didattici e formazioni, i docenti hanno e avranno più facilmente a disposizione gli strumenti necessari per garantire competenze non solo trasversali ma anche professionali.

Queste saranno a loro volta in linea con competenze globali, di cittadinanza e di sostenibilità.

L’obiettivo è molto più profondo e importante di quel che possa sembrare. Non vi è solo la voglia di arrivare preparati al prossimo decennio ma anche di essere in linea con i 17 punti dell’Agenza 2030 dell’ONU.

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Source
Pearson

Maria Stella Rossi

Mangiatrice seriale di biscotti e ghiotta di pizza, adoro scrivere da sempre, ancor prima di imparare a tenere per bene una penna fra le dita. Sono una grande appassionata di libri, telefilm, film, videogiochi e cucina, mentre il mio sogno nel cassetto è quello di riuscire a catturare ed addomesticare una Furia Buia. Ma anche continuare a scrivere non è poi così male come desiderio.

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