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Netflix, il 3 novembre parte l’abbonamento con pubblicità: quanto costa e come funziona

Il piano Base con pubblicità costerà 5,49 euro al mese

Sarà capitato a tutti, nel mezzo della fruizione di un video o di un brano musicale, di essere interrotti da una pubblicità.

Di solito il destino vuole che ciò accada esattamente all’acme, nel momento più emozionante, ma questo è un altro discorso. A quel punto c’è chi lancia epiteti irriferibili e chi, vuoi magari perché utente abitudinario di quella determinata piattaforma, corre a informarsi di quanto costerebbe il piano premium, che non prevede interruzioni pubblicitarie.

Capita poi che talvolta appaiano popup sgargianti che ci invitano a provare gratuitamente, per un mese, l’ebbrezza di un abbonamento senza pubblicità.

A questa tendenza aderiscono sempre più piattaforme social e di streaming. Ultima in ordine di tempo, come vi abbiamo raccontato in un recentissimo articolo, è Netflix.

Scopriamo cosa ci propone la piattaforma, come cambieranno i suoi abbonamenti. E in che modo la pubblicità sta penetrando in modo sempre più pervasivo nell’intrattenimento audio e video.

netflix

Netflix e l’abbonamento Base. Con pubblicità

E così, la pubblicità è approdata anche su Netflix.

Dunque, a partire dal mese di novembre, ai tre piani standard se ne affiancherà un quarto. Che, con uno slancio di fantasia forse non eccessivo, si chiamerà “Base con pubblicità”. E che in Italia avrà un costo di 5,49 euro al mese.

L’azienda, in una nota pubblicata giovedì 13 ottobre, ha fatto sapere che nel nostro Paese il servizio verrà attivato alle ore 17.00 del 3 novembre. E che, assieme all’Italia, sarà disponibile in altri 11 Paesi: Australia, Brasile, Canada, Corea, Francia, Germania, Giappone, Messico, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti.

Netflix e l’abbonamento con pubblicità: cosa cambia

I tre piani tariffari preesistenti rimarranno inalterati nelle caratteristiche e nei costi (a parte il piano Base che, come vedremo, avrà un upgrade).

Anche i nuovi sottoscrittori dell’abbonamento Base con pubblicità potranno godere di “un’ampia varietà di programmi televisivi e film di grande qualità; esperienza di visione personalizzata; disponibilità su una vasta gamma di televisori e dispositivi mobili; possibilità di cambiare o disdire il piano in qualsiasi momento.”

Ma ecco ciò che cambierà dal prossimo 3 novembre. In positivo, gli utenti Base con pubblicità (ma anche quelli del già esistente abbonamento Base) potranno guardare Netflix con una qualità video fino a 720p/HD.

E c’è la già citata limitazione degli spot per chi sottoscriverà l’abbonamento Base con pubblicità. Netflix specifica che si tratterà di “una media di 4-5 minuti di interruzioni pubblicitarie all’ora”.

Inoltre, alcuni film e programmi televisivi non saranno disponibili per via delle restrizioni legate alle licenze. Qui nel comunicato si legge una sibillina frase tra parentesi: “(ma ci stiamo lavorando)”. Inoltre non ci sarà nessuna possibilità di scaricare titoli.

Il piano Base con pubblicità e gli altri tre piani

Chi sceglie il  piano Base con pubblicità, insomma, avrà a disposizione quasi l’intero palinsesto di Netflix, e inserti pubblicitari (di 15 o 30 secondi l’uno) pari a circa un dodicesimo della fruizione complessiva.

Ma pagheranno solo 5,49 euro al mese, ovvero 2,5 euro in meno del piano Base, che resta fisso a 7,99 euro. E che differisce dal Base con pubblicità solo per l’assenza di spot, per la possibilità di attingere a tutto il palinsesto e per quella di effettuare il download sul dispositivo scelto per la visione.

A proposito: per entrambi gli abbonamenti Base – con pubblicità o senza – si potrà guardare Netflix su un solo dispositivo supportato alla volta.

C’è poi l’abbonamento Standard, a 12,99 euro al mese. Qui la visione si estende a 2 dispositivi supportati per volta, così come il download.

Infine, l’abbonamento Premium (17,99 euro al mese) permette visione e download su 4 dispositivi alla volta. E la qualità della visione arriva sino all’Ultra HD.

Il piano Base con pubblicità e gli inserzionisti

Nel comunicato, Netflix sottolinea che l’abbonamento con pubblicità è particolarmente invitante per gli inserzionisti. I quali potranno “raggiungere un pubblico eterogeneo, compresi gli spettatori più giovani che sempre più spesso non guardano la TV lineare, in un ambiente ottimale con un’esperienza di erogazione della pubblicità impeccabile e ad alta risoluzione.”

Non solo. Ormai la pubblicità è ritagliata su misura per ogni utente. Nella nota, Netflix spiega senza misteri come fa: “Offriremo ampie possibilità di targeting per paese e genere dei contenuti (azione, dramma, romantico, fantascienza…). Gli inserzionisti potranno anche evitare che le loro pubblicità appaiano su contenuti che potrebbero essere incoerenti con il loro brand (per esempio sesso, nudità o immagini violente).”

Il video on demand e la pubblicità

L’abbonamento con la pubblicità è un tentativo di rilancio di Netflix, dopo il recente calo degli abbonati (e del valore sul mercato).

È però un’aggiunta che ne snatura la peculiarità, e la avvicina al concetto di televisione tradizionale.

Tuttavia Netflix non è la sola piattaforma streaming ad aver introdotto la pubblicità.

Negli Stati Uniti, ad esempio, da dicembre anche Disney+ inserirà un abbonamento con le interruzioni pubblicitarie. O meglio: l’abbonamento base a 7,99 dollari mensili resterà tale solo per chi accetterà la visione di inserti pubblicitari. Viceversa, l’attuale piano base passerà a 10,99 dollari al mese, senza spot pubblicitari.

E i rumors dicono che presto anche Apple TV+ aggiungerà un canale low cost ma con pubblicità.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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