Il corto Dog and Boy di Netflix suscita indignazione per aver incorporato arte generata dall’IA

Di recente l’anime Dog and Boy di Netflix ha suscitato particolare indignazione e scalpore per aver incorporato arte generata dall’IA. Scopriamo i dettagli.

L’anime Netflix che ha suscitato scalpore: Dog and Boy

Netflix アニメ・クリエイターズ・ベース×技術開発のrinna株式会社×WIT STUDIOによる共同プロジェクトアニメ『犬と少年』のショートムービー。

人手不足のアニメ業界を補助する実験的な取り組みとして、3分間の映像全カットの背景画に画像生成技術を活用！ pic.twitter.com/GYuWONSqlJ

— Netflix Japan | ネットフリックス (@NetflixJP) January 31, 2023

Nel 2016, il cofondatore e regista dello Studio Ghibli, Hayao Miyazaki, responsabile di amati classici come Principessa Mononoke e Kiki’s Delivery Service, ha fatto notizia in tutto il mondo per la sua reazione ad un programma di animazione IA.

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“Non vorrei mai incorporare questa tecnologia nel mio lavoro”, ha detto Miyazaki agli ingegneri del software che gli avevano mostrato la loro creazione. “Sento fortemente che questo è un insulto alla vita stessa”. A distanza di mezzo decennio, l’intelligenza artificiale e il ruolo potenziale che potrebbe svolgere nelle produzioni di anime sono di nuovo sotto i riflettori.

Questa settimana, Netflix ha condiviso Dog and Boy, un cortometraggio animato che il gigante dello streaming ha descritto come uno “sforzo sperimentale” per affrontare la continua carenza di manodopera nell’industria degli anime.

Il cortometraggio è toccante ma ha suscitato subito polemiche. Come sottolinea Motherboard, molti utenti di Twitter hanno accusato Netflix di utilizzare l’intelligenza artificiale per evitare di pagare gli artisti umani.

Altri hanno contestato il modo in cui Netflix e Wit Studio, la società che ha prodotto il corto, hanno accreditato coloro che hanno lavorato a Dog and Boy. Come si può vedere alla fine del video, gli animatori umani non solo hanno partecipato alla creazione degli sfondi del corto, ma hanno anche rivisto il lavoro dell’IA. Tuttavia, il designer degli sfondi è indicato come “IA (+Uomo)”. Nei titoli di coda vengono citati la Rinna Inc, un’azienda che realizza opere d’arte per l’IA, e una manciata di ricercatori di IA.

La paura degli artisti

Molti artisti temono che l’IA possa svalutare il loro lavoro; questa preoccupazione, inoltre, è particolarmente sentita dai creatori di anime. La carenza di manodopera a cui Netflix fa riferimento è il risultato di pratiche lavorative insostenibili che vedono la maggior parte degli studi di animazione giapponesi dipendere da freelance essenzialmente non pagati per completare gran parte del lavoro che rende possibile la realizzazione degli anime.

Secondo i dati della Japanese Animation Creators Association pubblicati nel 2018, gli animatori medi, ovvero coloro che disegnano i fotogrammi che rendono fluida una scena, guadagnano circa 200 yen (o meno di 2 dollari) per disegno. Poiché molti fotogrammi richiedono più di un’ora per essere prodotti, l’animatore medio può aspettarsi di guadagnare circa 1,1 milioni di yen (o 10.000 dollari) all’anno. Per avere un’idea del contesto, nel 2019 la soglia di povertà in Giappone era di 2,2 milioni di yen.

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