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Maxioperazione della Polizia postale contro lo streaming illegale

La banda intercettata gestiva il 70% del mercato in Italia

Nelle scorse ore abbiamo parlato di una sentenza che crea un precedente: il tribunale di Milano ha confermato la sentenza dello scorso luglio, e CloudFlare dovrà bloccare i siti illegali che gli utenti potevano raggiungere tramite i suoi servizi.

Per la prima volta viene dunque punito un intermediario, e non direttamente i siti che permettono la diffusione di contenuti coperti dal diritto d’autore.

Oggi si parla nuovamente di streaming illegale, grazie a una maxioperazione condotta dalla Polizia postale di Catania, ribattezzata Gotha.

Leggiamo dell’azione in una nota apparsa venerdì 11 novembre proprio sul sito della Polizia postale. Scopriamo di cosa si tratta.

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Streaming illegale: la maxioperazione Gotha

Proprio dalla nota diffusa dalla Polizia postale apprendiamo le dimensioni dell’operazione Gotha.

Gli agenti di Catania hanno portato a perquisizioni e sequestri in ben 23 province. Ovvero Ancona, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Brescia, Catania, Cosenza, Fermo, Messina, Napoli, Novara, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Siracusa, Trapani, L’Aquila e Taranto.

Attualmente ci sono 70 persone indagate. L’accusa è quella di associazione a delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla diffusione di palinsesti televisivi ad accesso condizionato.

Alcuni di loro saranno chiamati a rispondere di altri reati come il riciclaggio, il trasferimento fraudolento di beni, la sostituzione di persona. Oltre a possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti.

Un’organizzazione gerarchica e transnazionale

Le indagini della Polizia postale di Catania hanno portato alla luce un’associazione criminale organizzata gerarchicamente, con una ben precisa definizione di ruoli e mansioni. C’erano capo, vice, master, admin, tecnico e reseller (rivenditori dei pacchetti tv).

I vertici agivano non solo in alcune città del nostro Paese (Catania, Roma, Napoli, Salerno e Trapani) ma anche dall’estero: Inghilterra, Germania e Tunisia.

L’organizzazione criminale era specializzata nella distribuzione (nazionale e internazionale), di palinsesti live e contenuti on demand protetti da diritti televisivi, di proprietà delle maggiori piattaforme televisive, attraverso il sistema delle IPTV illegali.

I numeri dell’attività criminale

Le indagini hanno accertato che il giro di streaming illegale ha fruttato almeno 10 milioni di euro. Tuttavia si tratta di una stima parziale, limitata ai mesi in cui si sono svolte le indagini. Ma per l’industria audiovisiva i danni ammontano a oltre 30 milioni di euro.

Gli inquirenti dell’operazione Gotha hanno calcolato che l’organizzazione sgominata detenesse il 70% del mercato dello streaming illegale in Italia, con un coinvolgimento di più di 900.000 utenti.

In questa prima fase l’indagine ha colpito solo i vertici dell’organizzazione e i reseller. In un secondo momento si passerà all’identificazione di chi fruiva dei servizi illegali.

L’operazione Gotha dovrebbe insomma dare un drastico taglio al giro dello streaming illegale. Così come aveva fatto l’azione del maggio dello scorso anno, quando erano stati oscurati un milione e mezzo di abbonamenti illegali.

Telegram (e non solo)

La Polizia postale di Catania ha trovato su Telegram (ma anche in altre piattaforme social) siti di bot, canali, gruppi, account, forum, blog e profili privati che promuovevano serenamente la vendita di accessi per lo streaming illegale di contenuti a pagamento tramite IPTV.

Ricordiamo che IPTV è acronimo di Internet Protocol Television, sistema che consente di guardare i canali televisivi sfruttando il protocollo TCP/IP delle connessioni Internet.

I capi della banda dirigevano e promuovevano personalmente le operazioni. Inoltre decidevano le modalità distributive dei dispositivi e i costi degli abbonamenti. E per eludere le indagini hanno fatto uso di messaggistica crittografata, identità fittizie e documenti falsi (adoperati anche per l’intestazione di utenze telefoniche, carte di credito, abbonamenti televisivi e noleggio di server).

Il commento di Sky

Sull’operazione Gotha contro lo streaming illegale si è espresso Andrea Duilio, amministratore delegato di Sky Italia.

Duilio ha dichiarato: “Voglio congratularmi con la Polizia Postale per gli importanti risultati raggiunti con l’operazione “Gotha”, che dimostrano ancora una volta quanto la pirateria sia un fenomeno gestito dalla criminalità organizzata. Sky è, e sarà sempre, al fianco delle forze dell’ordine in questa lotta in difesa dell’industria audiovisiva e a tutela di tutti coloro che si abbonano legalmente”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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