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La bufala tech della settimana: Gino Strada e il vaccino

Secondo i no vax il fondatore di Emergency, recentemente scomparso, sarebbe stato ucciso dal siero anti Covid

I no vax propagatori di fake news su Covid e vaccinazioni non risparmiano nessuno.

L’ultima triste e lugubre moda è quella di citare personaggi pubblici recentemente scomparsi e attribuire la loro morte all’inoculazione del vaccino contro il Coronavirus.

È successo recentemente con Raffaella Carrà, che ci ha lasciati lo scorso 5 luglio. I no vax, noncuranti del fatto che la stessa Carrà avesse orgogliosamente dichiarato di essersi vaccinata (e avesse parlato positivamente della campagna di vaccinazione), hanno diffuso in Rete la bufala secondo cui la showgirl sarebbe stata uccisa proprio dal siero anti Covid.

Passano poche settimane e la medesima sorte tocca al fondatore di Emergency, che se n’è andato il 13 agosto. La causa della morte di Gino Strada, secondo i no vax incuranti del minimo buon gusto, sarebbe nuovamente stata la vaccinazione.

Gino Strada

La bufala, anzi le bufale, su Gino Strada

Va detto, e non è certo una giustificazione, che è forse più facile prendersela con Gino Strada che non con Raffaella Carrà. La Carrà è stata una showgirl trasversale, simpatica e istrionica, capace di piacere sia agli amanti del mainstream che agli intellettuali.

Gino Strada è invece sempre stato poco incline ad apparire, spesso polemico con la politica, abituato a spendersi per gli altri e a rilasciare poche (e spesso al fulmicotone) dichiarazioni.

Ecco quindi che Strada è stato costantemente preso di mira in vita, con insinuazioni spesso volgari (e del tutto inverificate) sulla presunta scarsa trasparenza dell’organizzazione da lui fondata, Emergency.

Il veleno nei suoi confronti pare che non abbia smesso di circolare nemmeno dopo la sua morte.

Gino Strada morto per il vaccino?

E così, a breve distanza dalla sua scomparsa, sul web hanno preso a circolare diverse bufale sul fondatore di Emergency. La più clamorosa delle quali ha insinuato che la morte di Gino Strada sarebbe avvenuta a causa della somministrazione del vaccino anti Covid.

Fake news ancor più beffarda se si pensa che stiamo parlando di un medico impegnato per decenni, tra le altre cose, a migliorare le condizioni igienico-sanitarie di alcuni dei Paesi più poveri del mondo.

L’improbabile articolo è uscito su Secondo Piano News. Sfidando ogni logicità, chi lo ha redatto non ha evitato di ricordare quanto Strada ha detto sui vaccini. Il fondatore di Emergency aveva definito una “grossa fesseria” che “i vaccini fanno male” e che “lo Stato dovrebbe renderli obbligatori per tutelare”.

Eppure, fin dal titolo (“È morto Gino Strada, ennesima vittima del vaccino sperimentale”) e poi lungo tutto il pezzo, si insinua il concetto che tutti, Strada compreso, continuassero e continuino a sottovalutare i rischi della vaccinazione.

La reazione di Cecilia Strada

L’articolo è stato ribattuto sulla pagina Facebook di Secondo Piano News. E lì, tra i commenti, spicca quello di Cecilia Strada, figlia di Gino. Che ha ereditato il tono diretto e asciutto del padre. Cecilia Strada ha infatti scritto: “Gentilmente, potreste rimuovere questo delirio dalla vostra pagina? Ce la fate a rimuoverlo da soli o aspettate un avvocato? Grazie mille.”

Eppure, nonostante il commento abbia ricevuto oltre 4.000 like, l’articolo è ancora in bella vista su Facebook.

Aggiungiamo, per dovere di cronaca, che Gino Strada è deceduto per problemi cardiaci.

Emergency

Gino Strada picchiatore?

Come abbiamo detto, la forte (e scomoda) personalità di Gino Strada lo ha messo spesso, e quasi sempre suo malgrado, al centro di polemiche il più delle volte pretestuose.

Tra le incresciose fake news spuntate invece dopo la sua scomparsa, oltre a quella secondo cui la causa della morte di Gino Strada andrebbe ricercata nella vaccinazione ne va citata almeno un’altra, di natura politica, girata con una certa insistenza nel Web.

Secondo questa bufala Strada sarebbe stato, ai tempi della contestazione studentesca, un picchiatore dell’estrema sinistra.

Pensate: è bastato un post scritto in modo concitato (e sgrammaticato) che conteneva un riferimento al fatto che il fondatore di Emergency girasse con una chiave inglese sotto l’eskimo (giusto per prendere due luoghi comuni dell’epoca) a far rimbalzare la notizia sui social. Senza che nessuno, come al solito, anziché fermarsi all’emotività si sia preso la briga di verificare la veridicità di quanto scritto.

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L’analisi di NewsGuard e Comscore

Intanto, un’impietosa indagine di NewsGuard e Comscore rivela che i siti di fake news guadagnano 2,6 miliardi all’anno dalla pubblicità. Secondo un meccanismo che abbiamo illustrato in un altro articolo.

Inoltre, le 50 bufale più diffuse riguardano proprio il Coronavirus e la vaccinazione.

Come abbiamo avuto modo di dire altrove, se non è facile arginare la diffusione delle fake news, è di certo possibile istruirsi, informarsi e imparare a distinguere le notizie scientificamente provate da quelle inattendibili.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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