NVIDIA ha recentemente annunciato le nuove CMP create appositamente per il mining. In merito a ciò l’azienda ha anche rivelato che avrebbe ridotto artificialmente le prestazioni della sua prossima scheda grafica GeForce RTX 3060 da 329 dollari per il mining di criptovaluta Ethereum.
Per quanto strana possa sembrare questa notizia, è stata musica per le orecchie di alcuni giocatori – che hanno cercato, senza successo, di mettere le mani sulle schede grafiche per mesi. Scopriamo insieme cosa succede.
NVIDIA annuncia le CMP per il mining
https://twitter.com/FritzchensFritz/status/1338201495007793152
Il motivo principale per cui NVIDIA ha preso questa decisione è quello di evitare che i miner di criptovalute possano acquistare in massa le GPU GeForce RTX 3060 in arrivo il 25 febbraio. Per questo ha quindi preferito dimezzare l’efficienza della scheda in ambito di mining. Per quale motivo?
Perché i miner acquistano in massa le GPU più potenti in modo da assicurarsi una sufficiente potenza di calcolo per ottimizzare i guadagni ottenuti tramite il mining.
Adesso vi starete chiedendo: cosa accadrà quindi alle altre GPU? NVIDIA non ha ancora svelato i suoi piani per le future schede grafiche, ma l’azienda ha rivelato a The Verge (senza mezzi termini) che non vuole snaturare le GPU esistenti. “Non stiamo limitando le prestazioni delle GPU già vendute”, dice un portavoce.
NVIDIA ha poi pensato ad una soluzione: i CMP. Si tratta, in poche parole, di una nuova linea di prodotti pensata per i miner, con un processore CMP realizzato appositamente per loro.
In merito a ciò NVIDIA suggerisce anche che i nuovi CMP non avranno alcun impatto sulla capacità di produrre schede di gioco GeForce. “I chip utilizzati per CMP non potrebbero soddisfare le specifiche di GeForce e non hanno un impatto sulla capacità o disponibilità complessiva di GeForce”, ha risposto un portavoce via e-mail.
I prodotti CMP, infatti, non si occuperanno della grafica, risultando quindi inutili per i giocatori. Questo meccanismo aiuterà a realizzare soluzioni di raffreddamento più efficaci e una tensione e frequenza di picco dei core più basse, riducendo così i costi di gestione. NVIDIA spera quindi che i miner acquistino questa nuova soluzione, lasciando le schede grafiche ai giocatori.
Per ulteriori informazioni potete visitare il sito ufficiale di NVIDIA.