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Obsolete Sounds: un sito web che raccoglie i suoni in via d’estinzione

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Un vero e proprio museo storico, solo che invece di contenere utensili e strumenti, contiene suoni. Stiamo parlando di Obsolete Sounds, un sito web nato da una costola del progetto Cities and Memory, a sua volta nato con l’obiettivo di preservare i suoni del mondo. Il risultato è una raccolta di oltre 150 suoni, tutti a portata di click, che raramente possiamo ascoltare nel 2022.

Si va dai suoni dei tasti dei PowerBook Duo, gamma di laptop Apple lanciati nel 1992, all’inconfondibile suono del modem 56k che prova a connettersi ad internet. Un suono che, se avete scoperto internet dopo il 2005, difficilmente ricorderete.

“Negli anni ’90, i computer urlavano ogni volta che andavi online. Quello era un presagio”, si legge nella descrizione. Già perchè ogni suono è accompagnato da alcune informazioni. Così che anche i più giovani o le future generazioni possano capirne il contesto. Del resto si tratta di un museo.

Il museo dei suoni dimenticati: Obsolete Sounds

Altri suoni che potreste avere le curiosità di andare a riascoltare sono la storica suoneria del Nokia 5120, il ronzio di un vecchio hard-disk Seagate, una vecchia radio analogica che viene sintonizzata. Se poi siete fan delle tastiere meccaniche, precipitatevi ad ascoltare i tasti che battono su un vecchio Apple iBook Duo 230 o sulle iconiche macchine da scrivere Olivetti. Buone notizie anche per gli appassionati di videogiochi retrò con suoni da Astro Wars, Pac-Man e dalla console Nintendo NES.

Per ogni suono Cities and Memory propone dei remix degli stessi creati da vari artisti e producer che hanno aderito al progetto.

“Obsolete Sounds è progettato per attirare l’attenzione sui paesaggi sonori che stanno scomparendo, per evidenziare quei suoni che vale la pena preservare perché fanno parte del nostro patrimonio culturale collettivo e per aiutarci a pensare a come salvarli prima che sia troppo tardi”, ha dichiarato Stuart Fowkes, fondatore di Cities and Memory.

Obsolete Sounds è visitabile a questo link.

Nel corso della storia della musica elettronica sono stati molteplici gli artisti che hanno registrato e utilizzato suoni simili per realizzare interi dischi. Sounds of the office, per esempio, è un album di Michael Siegel registrato nel 1963, che comprende interamente suoni di ufficio: macchine da scrivere, tasti delle calcolatrici, telefoni che squillano e molto altro.

In epoca più recente il leggendario artista Alva Noto, nome d’arte di Carsten Nicolai e fondatore della label Raster-Noton, è riconosciuto per aver implementato spesso suoni di ufficio all’interno delle sue produzioni.

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