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The Pale Blue Eye – I delitti di West Point: com’è il film con Christian Bale

The Pale Blue Eye è disponibile dal 6 gennaio su Netflix.

Nel sempre più variegato e cangiante panorama dello streaming, arriva quasi in sordina The Pale Blue Eye – I delitti di West Point, nuovo film originale Netflix di Scott Cooper tratto dall’omonimo romanzo di Louis Bayard. Un progetto abbastanza bizzarro per gli standard odierni, forte di un budget di circa 72 milioni di dollari e di un cast zeppo di star (il protagonista Christian Bale, ma anche Harry Melling, Gillian Anderson, Lucy Boynton, Charlotte Gainsbourg, Toby Jones, Timothy Spall e Robert Duvall), al servizio di un misterioso e fosco thriller ambientato negli Stati Uniti del 1830, dalle atmosfere rarefatte e caratterizzato da un intreccio capace di coinvolgere addirittura un giovane Edgar Allan Poe. Un progetto che difficilmente avrebbe potuto essere profittevole in sala, che trova nella dimensione dello streaming una propria ragion d’essere, oltre alla possibilità di raggiungere un enorme pubblico sparso in tutto il mondo.

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Da una parte, accogliamo quindi con soddisfazione e curiosità un’opera ambiziosa e orgogliosamente di genere. Allo stesso tempo, il rischio di queste operazioni destinate alla bulimica e diversificata platea dello streaming è sempre quello di dare vita a un’opera costretta ad accontentare quasi tutti e di conseguenza incapace di soddisfare pienamente una consistente fetta di pubblico. Pur con una confezione di buona fattura e nonostante atmosfere suggestive e ben congegnate, anche The Pale Blue Eye cade in questa trappola.

The Pale Blue Eye: un cupo thriller investigativo, fra il gotico e l’esoterismo

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Cr. Scott Garfield/Netflix © 2022

Ci troviamo nel 1830, quando l’Accademia Militare di West Point viene scossa dal macabro ritrovamento del cadavere martoriato di un cadetto. Per indagare sul caso, arriva Augustus Landor (Christian Bale) ex detective ritiratosi a seguito di un grave lutto familiare. Landor deve muoversi con assoluta discrezione, dal momento che il corpo militare non vuole cattiva pubblicità. Il caso è però decisamente ambiguo e intricato, dal momento che dal corpo del defunto è stato misteriosamente estratto il cuore. Ad aiutare il detective a scardinare il clima omertoso del corpo militare, arriva il giovane cadetto Edgar Allan Poe (Harry Melling), appassionato di poesia e caratterizzato da una spiccata intelligenza deduttiva. Mentre la violenza e il sangue continuano a diffondersi, i due entrano in confidenza e continuano a indagare sul mistero, che abbraccia anche l’esoterismo e il soprannaturale.

Fin da Crazy Heart, storia del saliscendi emotivo e artistico di un cantante country che ha permesso a Jeff Bridges di conquistare il suo primo meritatissimo Oscar, il cinema di Scott Cooper è sempre stato fuori dal tempo e dalle mode del momento. Lo abbiamo constatato anche con il gangster movie Black Mass – L’ultimo gangster e con il western atipico Hostiles – Ostili, che nonostante un tiepido riscontro al botteghino hanno dimostrato la capacità del regista di attraversare e reinventare generi. The Pale Blue Eye sublima questa attitudine di Scott Cooper, proponendosi fin dai primi minuti come un curioso ibrido fra detective story, noir e thriller, ammantato da un’atmosfera tipicamente gotica e caratterizzato da dinamiche peculiari del buddy movie, con due protagonisti agli antipodi costretti a convivere e ad aprirsi l’un l’altro in nome di un obiettivo comune.

Un’opera in bilico fra i generi

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Cr. Scott Garfield/Netflix © 2022

Anche se l’intento sovversivo e a tratti quasi parodistico di The Pale Blue Eye è chiaro e lodevole, il racconto finisce ben presto per concentrarsi più sulla psicologia dei personaggi che sul mistero di fondo, perdendo così mordente. Ad accentuare questa inefficace dinamica è un’insistita verbosità, applicata a personaggi che per motivi diversi non convincono. Augustus Landor si inserisce nel solco di grandi investigatori della storia della narrativa come Sherlock Holmes ed Hercule Poirot, difettando però del carisma necessario a rendere interessante il personaggio. Il giovane Edgar Allan Poe è invece poco più di una macchietta al servizio di graditi omaggi alla carriera del celeberrimo scrittore (fra cui un cuore rivelatore) e di un racconto che si trasforma anche in una sorta di origin story, focalizzandosi sugli elementi fondanti della successiva opera del maestro.

Con l’aiuto del direttore della fotografia Masanobu Takayanagi, Scott Cooper punta tutto su sinistri paesaggi nebbiosi e innevati, da contrapporre a interni in cui i colori si fanno invece sempre più caldi e avvolgenti. In 128 minuti di racconto, non mancano svolte romantiche, false piste e colpi di scena, ma la miscela potenzialmente esplosiva a disposizione del regista purtroppo si rivela invece ignifuga. Ci troviamo infatti di fronte a un’opera talmente in bilico fra i generi da diventare incerta e ondivaga, e che nonostante i tanti spunti brillanti (gran parte dei quali derivanti dalla stralunata personalità di Edgar Allan Poe) fa di tutto per imporsi una seriosità sempre meno efficace e giustificabile.

A depotenziare ulteriormente The Pale Blue Eye arriva poi un finale telefonato e didascalico, che ancora una volta riduce ai minimi termini il mistero e la suggestione in nome di dialoghi ridondanti e invadenti come non mai nel cinema di Cooper.

The Pale Blue Eye: il potere della parola

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Cr. Scott Garfield/Netflix © 2022

Certo, non tutto è da buttare. Ci troviamo infatti davanti a un comparto attoriale notevole, con Gillian Anderson, Lucy Boynton e Charlotte Gainsbourg in grado di tratteggiare interessanti personaggi femminili; a una messa in scena ricercata e di un livello decisamente superiore al piattume visivo che contraddistingue le produzioni originali delle piattaforme; alla volontà di esplorare il contrasto fra le rigide regole del mondo militare e le personalità tormentate dei protagonisti. Resta però il retrogusto di occasione mancata, dato dal paradosso di un’opera che si poggia sulla figura di un maestro della parola, affossata proprio dalla sovrabbondanza di dialoghi e spiegazioni.

The Pale Blue Eye – I delitti di West Point è disponibile dal 6 gennaio su Netflix.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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