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Europa: ban alla sorveglianza con riconoscimento facciale

La sorveglianza biometrica non rispetta la privacy, i cittadini dovrebbero essere sorvegliati solo se sospettati di un crimine

L’Europa ha votato per un ban totale dell’uso del riconoscimento facciale per la sorveglianza di massa. Secondo il Parlamento Europeo il rischio per la “privacy e la dignità umana” sono troppo elevati per utilizzare questa tecnologia in luoghi pubblici.

L’Europa vota un ban all’uso del riconoscimento facciale per la sorveglianza

Il controllo attraverso l’intelligenza artificiale di tutti i cittadini in un luogo pubblico non rispetta la privacy e la dignità, violando diritti universali. I legislatori europei dovrebbero passare un ban permanente all’impiego di questa tecnologia per il riconoscimento automatico degli individui nei luoghi pubblici. I cittadini dovrebbero essere monitorati solamente se sospettati di un crimine.

Il parlamento ha anche bandito l’uso di database privati per il riconoscimento facciale, come quelli del controverso servizio ClearView che già alcune polizie europee stavano utilizzando. Inoltre, il parlamento vuole bandire la “polizia predittiva”, che utilizza dati comportamentali per tenere sotto controlli soggetti che potrebbero commettere crimini. Anche l‘assegnazione di punteggi ai cittadini in base ai comportanti e alla personalità per valutare l’affidabilità delle persone dovrebbero diventare illegali.

Queste decisioni rientrano nel più largo progetto di normare l’utilizzo delle intelligenze artificiali in ambiti potenzialmente pericolosi. Tuttavia, diversi parlamentari e associazioni per la tutela della privacy dicono che la normativa non si spinga abbastanza in là nella protezione dei cittadini.

Nei mesi scorsi, l’Europa si è anche espressa a favore dell’uso di operatori umani per prendere decisioni legali, anche quando si prevede l’assistenza di un algoritmo. Per esempio, un giudice umano dovrebbe sempre ratificare la sentenza, valutando con criteri oggetti se la pena commissionata dall’intelligenza artificiale risulta proporzionale e giusta. Alcuni parlamentari vorrebbero però eliminarne l’uso interamente.

Il confronto con l’intelligenza artificiale diventa essenziale per il prossimo futuro e l’Europa sembra prendere questa sfida sul serio. Vi terremo aggiornati.

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Source
TechCrunch

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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