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Apple limita i trasferimenti tramite AirDrop in Cina

La limitazione dovrebbe estendersi a livello globale

È curioso e complicato il rapporto tra le piattaforme social e il potere. O per meglio dire, tra i social e i regimi autoritari.

In teoria, è palese come questi strumenti dovrebbero garantire la massima orizzontalità, essere delle piazze virtuali in cui ciascuno possa esprimersi con pari dignità.

Pensiamo alla tanto sbandierata libertà di parola, che quasi ossessiona il nuovo proprietario di Twitter, Elon Musk.

Ma basta poi vedere le azioni da lui compiute negli ultimi giorni, in primis il licenziamento massivo della metà dei dipendenti (ovvero circa 3800 persone), per comprendere come in questo caso la libertà sia stata solo un teorico vessillo.

Dicevamo del rapporto tra social e potere. Prendiamo rapidamente due esempi: Facebook e TikTok.

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Social e potere: gli esempi di Facebook e TikTok

Quando è esploso lo scandalo dei Facebook Papers, si è parlato tanto – ad esempio – della scarsa operazione di filtraggio di chi scrive post discriminatori o che invitano all’odio. Ma non si è dato il giusto risalto al fatto che il social di casa Meta ha addirittura appoggiato alcuni regimi liberticidi, tacitando il dissenso.

E TikTok? Allo scoppio della guerra in Ucraina, era stato salutato come il social che avrebbe potuto mostrare la vita della popolazione assediata, specie grazie alla solerzia dei giovani.

Peccato che, con il protrarsi del conflitto, l’atteggiamento della piattaforma cinese sia diventato quanto meno poco chiaro nei confronti di Mosca, come avevamo segnalato in un articolo.

E a proposito di Cina, c’è un recentissimo caso che riguarda la censura e i social: vediamo di cosa si tratta.

AirDrop limitato in Cina

AirDrop in Cina sarà fortemente limitato. Nel senso che chiunque acquisterà un dispositivo Apple in quel Paese non potrà più ricevere contenuti da sconosciuti. O meglio: dall’introduzione dal nuovo aggiornamento iOS 16.1.1, rilasciato mercoledì 9 novembre, i cittadini cinesi potranno ancora ricevere materiale da chi non fa parte della propria rubrica, ma per un massimo di 10 minuti.

Ricordiamo che AirDrop permette di trasferire rapidamente file tramite Bluetooth tra utenti Apple.

La decisione che riguarda Pechino fa muovere un sospetto: si tratta di censura?

AirDrop in Cina: è censura?

Perché la limitazione di AirDrop in Cina può far pensare a una forma di censura?

Perché lo strumento è stato utilizzato per diffondere notizie e immagini che mostrano il dissenso verso il governo. Si pensi ad esempio agli striscioni contro Xi Jinping appesi a un ponte prima del XX Congresso del Partito comunista. La polizia li ha prontamente rimossi, ma proprio grazie alla fulminea diffusione in rete a opera di passanti che avevano ripreso la scena con i cellulari, le immagini hanno fatto il giro del Paese.

E per comprendere meglio il grado di censura in Cina, ricordiamo che il filmato in cui lo scorso ottobre l’ex presidente Hu Jintao è stato accompagnato fuori dal XX Congresso ha sì fatto il giro del mondo, ma non è mai andato in onda in patria.

Ecco: la forte limitazione di AirDrop in Cina potrebbe essere l’esito di un poco rassicurante accordo tra Apple e Pechino, a favore delle forbici censorie del governo.

I precedenti

Non sarebbe nemmeno una novità: su “suggerimento” del governo, in Cina nel 2019 è stata rimossa dalle emoji la bandiera di Taiwan. E le app VPN non sono scaricabili dall’App Store cinese. App VPN che sono comunemente utilizzate proprio per aggirare la censura di Internet voluta da Pechino.

Inoltre, in Cina (il mercato di smartphone più grande del mondo) non sono disponibili servizi come Apple TV+, iTunes Store, Apple Books e Apple Arcade. E neppure i podcast Apple a pagamento.

Le dichiarazioni di Apple

Ma l’azienda di Cupertino si è espressa in proposito?

Non con una nota ufficiale, ma offrendo una dichiarazione a Bloomberg. Dichiarazione tuttavia troppo vaga per non destare ulteriori sospetti. Un portavoce della società avrebbe infatti detto in modo vago che la limitazione di AirDrop vigente in Cina, in futuro sarà estesa a livello globale. Quando? “Nel corso del prossimo anno”. E perché? Per arginare la ricezione di file non desiderati da utenti sconosciuti.

Il rischio infatti, impostando AirDrop su “Tutti” anziché su “Solo contatti”, è quello di ricevere file e immagini non voluti.

Teoricamente, tale limitazione estesa in tutto il mondo potrebbe aver senso, a salvaguardia della privacy degli utenti. Ma che la Cina sia l’apripista, e che l’azienda non abbia ancora fatto sapere con precisione i tempi del rilascio di simile funzionalità in altri Paesi, lascia più di qualche dubbio.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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