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Twitter disattiva le API gratuite, a rischio app e servizi collegati

Twitter ha disattivato le API gratuite, sostituendole con una versione “a pagamento di base” per gli sviluppatori di app e servizi collegati alla piattaforma. Questo potrebbe portare a problemi per il login in giochi e account di vario tipo, applicazioni che aggregano la pubblicazione su più social e anche app come Flipboard che pubblicano notizie e feed social.

Twitter disattiva le API gratuite, ora sono a pagamento

Da gennaio 2023, la piattaforma guidata da Elon Musk ha annunciato la fine delle API gratuite e il passaggio a soluzioni a pagamento per “contrastare i bot nocivi“. Tuttavia, gli sviluppatori temono ci sia la possibilità che i prezzi diventino esorbitanti e sembrano restii ad adottare le nuove soluzioni. Tra i servizi colpiti ci sono WordPress, Jetpack Social, Echobox, Flipboard e Social Bearing.

Molti siti Web e app che usavano le API di Twitter per permettere agli utenti di postare e leggere i tweet hanno smesso di funzionare. WordPress ha risolto il problema dopo qualche ora, ma altri servizi sono ancora in attesa di una soluzione.

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elon musk twitter

La nuova API di Twitter offre solo 1.500 richieste di post al mese gratuitamente, mentre per avere 50.000 richieste di post e 10.000 richieste di lettura al mese bisogna pagare 100 dollari al mese. Il problema è che le API a pagamento non sono ancora accessibili agli sviluppatori, che si trovano in una situazione di stallo.

Fra le compagnie che hanno già visto problemi attivi c’è Substack, che permette di gestire dei servizi di newsletter. Ma che da ieri non può più permettere che le persone includano dei tweet nella propria email.

Se tutti dovessero accettare di utilizzare le API a pagamento, questo potrebbe diventare un vantaggio per la compagnia di Musk. Ma se anche gli altri social dovessero seguire questo esempio, con ogni probabilità gli sviluppatori finirebbero per passare il costo agli utenti. Qualcosa che potrebbe ridurre la condivisione dei tweet, con il rischio di un eventuale calo del traffico sulla piattaforma.

Per capire se la scommessa di Musk sarà vincente, dovremo aspettare: voi cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti.

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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