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Riapertura palestre, il fitness coniuga digitale con corsi dal vivo

Un centro sportivo o un'attività come il personal training per ripartire davvero dovrebbe saper coniugare l'online con l'offline. Il modello ideale di palestra in una situazione post-pandemica è quello ibrido.

Il governo ha approvato la riapertura delle piscine all’aperto e delle palestre previste rispettivamente per per il 15 maggio e l’1 di giugno, previsto dal decreto legge del 22 aprile. Nonostante la ripresa dal vivo dei corsi, moltissime palestre hanno deciso di mantenere anche l’aspetto digitale che tanto ha accompagnato gli allenatori e il pubblico. Come coniugare i due aspetti?

Riapertura palestre, fitness tra digitale e corsi dal vivo

riapertura palestre pesi

Durante l’ultimo anno, dall’inizio della pandemia, gli esperti premevano su un fattore fondamentale: esercitare un minimo di movimento in casa durante il lockdown. Ed è così che, chi più e chi meno, ha deciso di tenersi in forma con la palestra fai da te. Col passare dei mesi, le palestre si sono adattate al nuovo modello di fitness in formato digitale. Infatti, il 70% delle persone si è ormai riadattato con lo sport domestico, allenandosi regolarmente fra le mura di casa. È stata una nuova abitudine che rischia di compromettere la rinascita del settore.

Però, dal momento che dall’1 di giugno ripartiranno i corsi dal vivo in palestra, è importante che gli appassionati del fitness si adattino alle nuove norme e che si fidino del rispetto delle norme igieniche delle palestre. Spesso non è solo questo. Chi ama allenarsi ha scoperto quanto sia facile oggi grazie agli strumenti digitali farlo in casa, senza dover uscire per andare in palestra e risparmiando tempo prezioso all’interno delle proprie giornate, soprattutto quelle lavorative.

La soluzione: conciliare mezzi tradizionali con quelli innovativi

La soluzione esiste ed è quella di conciliare i mezzi tradizionali con quelli innovativi e digitali. Dunque, la via più immediata sarebbe quella di moltiplicare i canali di fruizione, migliorando i vecchi paradigmi attraverso un superamento dei loro difetti. Ogni palestra può gestire e modificare la tipologia dei corsi, rinnovare la durata degli allenamenti, mettere in atto i programmi personalizzati secondo le disponibilità temporali dei singoli.

Il caso della startup SportClubby

riapertura palestre Sportclubby

Sportclubby è startup che ha realizzato un’applicazione per cercare, prenotare e pagare corsi e servizi dedicati offerti da strutture, club, federazioni e professionisti del settore. Oggi conta già più di 500mila sportivi in tutta Italia, distribuiti su un network di oltre 700 strutture, campi, federazioni e personal trainer. La sfida per Sportclubby è aiutare tutte queste strutture a superare la crisi attraverso l’uso del digitale.

Durante mesi di chiusura c’è stato un vero e proprio boom di lezioni online, corsi in streaming, spesso forniti dalle stesse palestre cui Sportclubby ha fornito supporto, che se all’inizio sembravano un ripiego in attesa delle riaperture, si sono dimostrati uno strumento vincente anche in parallelo alle lezioni in presenza. 

La digitalizzazione di ogni processo del fitness

Grazie alla startup Sportclubby è stato digitalizzato ogni processo delle strutture sportive, dal contingentamento degli ingressi, alla prenotazione degli spogliatoi, ai pagamenti tramite app e molto altro. Dalla riapertura delle palestre, le strutture dovranno gestire un minor numero di posti in presenza. Però, è anche vero che le vecchie liste di attesa potrebbero trasformarsi in nuove opportunità attraverso la fruizione dei corsi online, in parallelo ai corsi in presenza.

Molti continueranno a scegliere di allenarsi in livestreaming o outdoor, per la sicurezza propria e degli altri e per la flessibilità garantita da questo tipo di allenamenti. Inoltre il live streaming sarà sempre uno strumento per portare gente nei centri.

Il fitness marketing

riapertura palestre fitness marketing

Sul come coniugare la situazione digitale con quella fisica delle palestre ci hanno pensato gli specialisti del fitness marketing. Con l’obiettivo di aiutare le strutture per la riapertura, gli specialisti avvertono lo staff affermando che i clienti sono molto più esigenti. Le strutture che non dispongono di una piattaforma online per i propri corsi rischiano di essere tagliate fuori.

Ovviamente, però, questo nuovo canale però non basta, perché un centro sportivo o un’attività come il personal training per ripartire davvero dovrebbe saper coniugare l’online con l’offline. Il modello ideale di palestra in una situazione post-pandemica è quello ibrido.

Il parere degli esperti sulla riapertura delle palestre

Per il rilancio il mondo del fitness post-pandemico dovrebbe, secondo gli esperti, partire dalla riattivazione degli abbonamenti e dalla fidelizzazione dei vecchi clienti. In questo modo avviene il passaparola a potenziali nuovi iscritti, che possano essere attratti da un modello ibrido che abbini le nuove tecnologie all’attività tradizionale delle palestre. 

Palestre, come funzionerà la ripartenza

riapertura palestre allenamento

Per la corretta ripartenza delle palestre secondo le norme anti-covid, è importante che nelle strutture ci sia prima di tutto registro delle presenze che deve essere mantenuto per 14 giorni. Oltre alla misurazione della temperatura all’ingresso, all’interno delle palestre bisognerà indossare sempre la mascherina, che potrà essere tolta soltanto durante l’attività fisica, quando bisognerà garantire anche un distanziamento di 2 metri.

Nel caso di attività sportiva all’aperto si potrà mantenere una distanza interpersonale di 1 metro. I gestori delle strutture dovranno predisporre percorsi di ingresso e uscita e per i bambini non potrà esserci più di un accompagnatore.

Quando possibile, gli utenti dovranno utilizzare tappetini propri, altrimenti dovranno essere igienizzati dopo ogni utilizzo. I clienti della palestra dovranno arrivare già vestiti adeguatamente alle attività o in modo tale da utilizzare spazi comuni per cambiarsi. Sarà anche necessario usare buste sigillanti per la raccolta di rifiuti potenzialmente infetti.

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Roberta Maglie

Amante del cinema, serie tv, tecnologia e video games, mi piace approfondire la cultura pop attraverso il battere delle mie dita sulla tastiera del MacBook. La laurea in Comunicazione mi ha dato la spinta per buttarmi nel mondo del giornalismo, dandomi così l’opportunità di riflettere sui temi più disparati.

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