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Parallels Desktop 16 per Mac: Windows a portata di finestra

Parallels Desktop è uno dei software più amati dagli utenti macOS che non riescono o non possono rinunciare ad alcuni programmi di Windows. Il software permette di installare virtualmente Windows 10 – ma non solo – in pochi semplici clic, dando quindi all’utente la possibilità di utilizzare più sistemi operativi contemporaneamente. Scopriamo le sue funzionalità principali e le novità di Parallels Desktop 16.

Parallels Desktop: velocità e semplicità

Parallels Desktop permette installare in modalità virtuale – quindi emulare – tantissimi sistemi operativi, oltre a Windows, come le distribuzioni Linux (ad esempio Mint, Fedora, Debian) oppure Android e macOS – ad esempio la beta di Big Sur. Il software, però, dà il massimo di sé e mostra tutta la sua versatilità e potenza con Windows. Questa ottimizzazione si nota fin da subito, durante l’installazione. Infatti si può decidere come installare il sistema operativo, se ex novo oppure importando il nostro sistema operativo già esistente altrove. Tra le opzioni troviamo:

Tutte le funzionalità di Parallels Desktop

Ma Parallels Desktop per Mac non è un semplice software di emulazione. Include tantissime funzionalità che permettono di offrire un’esperienza utente stabile, veloce e davvero affidabile.

Alcune di queste funzionalità permettono di integrare perfettamente Windows all’interno di macOS, in modo tale che lavorino in simbiosi, come se fossero un unico sistema operativo. Tra queste c’è Coherence, ad esempio, che permette di utilizzare le applicazioni di Windows in modo parallelo a quelle di macOS. Nel dock del vostro Mac comparirà il simbolo di Windows e una volta cliccato si aprirà il classico menù “Start”. Da lì potrete aprire qualsiasi programma o finestra, che si visualizzerà come se fosse integrata nel sistema operativo macOS.

Un’altra funzione davvero utile per chi deve utilizzare tutti e due i sistemi operativi contemporaneamente è quella di poter visualizzare i file salvati su Mac anche nell’ambiente Windows. Infatti una volta avviato quest’ultimo su Parallels vedrete come sul Desktop ci saranno tutti i file e le cartelle presenti nella vostra Scrivania del Mac. Così come le cartelle Documenti, Downloads, Immagini, etc. A questo si aggiunge la possibilità di trascinare qualsiasi file dall’ambiente Mac a quello Windows, ad esempio all’interno di un documento.

Parallels Desktop 16: il doppio più veloce

Abbiamo avuto modo di provare Parallels Desktop 16, l’ultima versione uscita ad agosto, che a colpo d’occhio sembra non portare cambiamenti drastici, soprattutto dal punto di vista estetico, ma che in realtà nasconde un lavoro incredibile, studiato nei minimi dettagli. Durante il WWDC di giugno sono stati annunciati i nuovi processori Silicon, proprietari di Apple, che porteranno l’azienda ad abbandonare gradualmente Intel. Questo impedirà molto probabilmente l’installazione nativa di Windows, ad esempio utilizzando Boot Camp, quindi si punterà tutto sulla virtualizzazione. Proprio per questo l’ultima versione di Parallels Desktop porta dei significativi miglioramenti in termini di performance. Lo scopo è che l’utente non si accorga di essere in un ambiente virtuale.

Lo sforzo più grande, per il software, è stato far sì che fosse perfettamente compatibile con macOS Big Sur, il sistema operativo che arriverà a breve. Apple, con macOS 11, ha detto addio ai Kernel di virtualizzazione di terze parti (che consente a questo software di eseguire in modo efficiente altri sistemi insieme a macOS). Parallels Desktop ha quindi dovuto costruire la nuova versione attorno alle estensioni di sistema native di macOS, molto più sicure e affidabili.

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Tutto pronto per Big Sur? Quasi

Parallels ha fatto un ottimo lavoro da questo punto di vista. Abbiamo provato la virtualizzazione della beta di Big Sur e l’installazione è stata semplicissima. L’unico difetto è che virtualizzandolo da un Mac con Catalina, la risoluzione dello schermo è ferma a 1024×768, ma dovrebbe risolversi con l’arrivo della versione ufficiale di macOS 11. Abbiamo avuto anche modo di utilizzare il software anche sulla beta di Big Sur, virtualizzando Windows: nessun problema di stabilità e performance.

Il risultato di ogni sforzo da parte dell’azienda si vede: sulla carta, Parallels Desktop 16 si avvia fino a due volte più velocemente rispetto alla già performante versione dell’anno scorso. E possiamo confermarlo: è davvero un filmine. Inoltre ripristinare lo spazio di archiviazione temporaneamente consumato da un sistema operativo virtualizzato ora è più semplice grazie alla nuova funzione “recuperare spazio su disco all’arresto”. Ogni volta che una macchina virtuale viene spenta, Parallels libererà in automatico dello spazio.

È stato migliorato il supporto OpenGL 3 per offrire una grafica ottimizzata e più veloce. Permette di eseguire un numero maggiore di applicazioni e giochi, molto più velocemente. Sono anche disponibili nuove opzioni di stampa per Windows: fronte retro, il formato A0 e busta. Con la versione 16 arriva anche il primo supporto al 3D sulle macchine virtuali Big Sur, per sfruttare a pieno Maps, Final Cut Pro e tante altre applicazioni.

Passare oppure no alla versione 16?

In generale consigliamo Parallels Desktop 16 a tutti gli utenti Mac, soprattutto a coloro che hanno spesso la necessità di utilizzare software e applicazioni presenti su Windows, anche per lavoro o per l’utilizzo scolastico. Se siete in possesso di una versione precedente, il nostro consiglio è di acquistare l’upgrade per godere a pieno di tutte le migliorie apportate con l’ultima versione. Parallels Desktop è disponibile nelle seguenti varianti:

Per ulteriori informazioni sui costi di Parallels Desktop 16 potete visitare questa pagina.

Parallels Desktop 16

Pro
  • Compatibile con Bug Sur
  • Più veloce rispetto alla versione precedente
  • Supporto a nuove applicazioni
  • Integrazione migliorata
Contro
  • Mancanza del supporto grafico di Big Sur su Catalina (bug momentaneo)
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