Pfizer ha annunciato che fermerà i trial clinici in Russia, ma non smetterà di vendere i medicinali nel Paese. Invece donerà i ricavati delle sue sussidiarie in Russia ai fondi a sostegno dell’Ucraina.
Pfizer blocca i trail clinici in Russia, ma continua a vendere medicine
L’azienda farmaceutica, nota negli ultimi anni soprattutto per lo sviluppo del vaccino anti Covid-19, ha annunciato di “mettere in pausa temporaneamente l’afflusso di medicinali verso la Russia in diretta violazione del nostro principio fondante di mettere per primi i pazienti“. Tuttavia, l’azienda non opera fabbriche in Russia. E ha annunciato di sospendere gli investimenti con i partner locali e la sperimentazione in Russia.
Pfizer ha annunciato che lavorerà direttamente con la FDA, l’ente che regola la diffusione dei farmaci in America, per spostare i trial clinici dalla Russia. L’obiettivo è quello di trovare partner in altre nazioni che possano continuare i test clinici sui farmaci dell’azienda. Tuttavia, non bloccherà i trattamenti con i pazienti attualmente sotto medicazione.
Questa notizia si aggiunge alle molte dichiarazioni di aziende occidentali che hanno annunciato la sospensione dei rapporti con Mosca. Le sanzioni prese contro l’invasione russa dell’Ucraina sono state accolte da moltissime multinazionali. Ma resta importante assicurare che l’impatto sulla popolazione russa (che ha subito nelle ultime settimane anche migliaia di arresti per protestare la guerra) non sia disumano.
Pfizer ha scelto di continuare a spedire farmaci nella Federazione Russa. Ma per evitare di sembrare motivata dai profitti donerà gli incassi russi a favore dell’Ucraina.
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