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La bufala della settimana: Pierpaolo Sileri e il vaccino

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Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri in queste ore ha fatto parlare di sé per due motivi.

Il primo, più che legittimo, è dovuto al suo intervento, nel quale Sileri ha spiegato – ospite nella puntata di Domenica In dello scorso 23 gennaio – alcune cose sulla pandemia. Tra cui il fatto che siamo ormai vicini al picco della cosiddetta quarta ondata, e che nei prossimi giorni caleranno il numero dei decessi e dei ricoverati. Il sottosegretario ha poi accennato a possibili allentamenti delle misure, che però avverranno con grande cautela.

Benissimo. Ma Pierpaolo Sileri e Domenica In sono anche stati oggetto, insieme, dell’ennesima bufala. Architettata con modalità che voi lettori di questa rubrica conoscete a memoria. Il modus operandi dei no vax è sempre quello: si prende una notizia datata, la si manipola ad arte (oppure, in questo caso, la si decontestualizza). Infine, affidandosi alla scarsa memoria di tanti utenti social, alla loro inclinazione al sensazionalismo e alla scarsa volontà o capacità di verificare le notizie, la si dà in pasto alla Rete.

Ma cosa è successo, nello specifico, stavolta? E in che senso la bufala ha coinvolto Pierpaolo Sileri e Domenica In?

Pierpaolo Sileri non vaccinato?

Delle dichiarazioni rilasciate da Pierpaolo Sileri a Domenica In, ce ne sono alcune che hanno destato l’interesse dei no vax. E non sono le parole che il sottosegretario ha riferito all’andamento della pandemia.

Sui social, in particolar modo su Facebook e Telegram, è stato infatti diffuso uno spezzone di programma potenzialmente inquietante.

È un frammento di video nel quale Sileri dichiara con candore a Mara Venier di non essere vaccinato. Non solo: oltre ad aver ammesso di non essersi ancora fatto inoculare la dose del siero, Pierpaolo Sileri ha aggiunto anche un inequivocabile “Grazie a Dio”.

Il sottosegretario alla Salute sarebbe un no vax, o comunque avrebbe posizioni scettiche nei confronti dell’efficacia delle vaccinazioni anti Covid? Occasione troppo ghiotta per i veri no vax, che hanno subito diffuso la pseudonotizia con la solerzia che li contraddistingue.

Ma è andata proprio così?

La bufala di Pierpaolo Sileri non vaccinato

Come al solito, la risposta alla domanda “Ma è andata proprio così?” è “Sì e no”.

Nel senso che Pierpaolo Sileri è stato davvero ospite a Domenica In, e intervistato da Mara Venier ha effettivamente detto tutto ciò che vi abbiamo riportato.

Niente panico. Si tratta della trasmissione del 9 maggio del 2021, e la data non è casuale. Il 9 maggio del 2021 il sottosegretario sileri ha ancora 49 anni. Ma le vaccinazioni per gli over 40 nel Lazio sarebbe iniziate qualche giorno dopo la puntata di Domenica In, e precisamente il 17 maggio.

Ciò spiega non solo l’affermazione di Sileri riguardo al suo status di non vaccinato (non avrebbe potuto essere altrimenti, se non commettendo un abuso di potere). Ma ricolloca anche la sua frase “Grazie a Dio” nella giusta cornice. Si tratta solo di una battuta, con la quale Pierpaolo Sileri ha rivendicato il fatto di essere ancora relativamente giovane.

Il solito modus operandi

Ci risiamo. Anche la bufala che riguarda il sottosegretario alla Salute Sileri ricalca l’ormai logoro schema adottato dai no vax.

Si prende una notizia vera, e confidando nella disattenzione della platea a cui ci si rivolge la si getta nuovamente online. O manipolandola o, come in questo caso, sradicandola dal suo contesto storico e offrendola come inedita. Era già accaduto qualcosa di simile col presunto ricovero di Paolo Bonolis dopo il vaccino.

Certo: la considerazione in cui i no vax tengono i loro follower è del tutto relativa, se si tenta di far credere loro che i sottosegretario del ministro Speranza possa essere su posizioni dubbie nei confronti dell’efficacia delle vaccinazioni anti pandemia.

Fake news Guida per smascherarle
  • Santoianni, Francesco (Autore)

L’agenzia per la difesa psicologica dalle fake news

Tuttavia non bisogna mai sottovalutare, in questo periodo in cui è più facile che mai abbandonarsi a posizioni irrazionali, in quanti cedano alla tentazione di credere alle bufale.

Lo sa bene la Svezia, dove è stata creata la prima Agenzia per la difesa psicologica.

Si tratta della primissima agenzia governativa al mondo nata con l’obiettivo di difendere la popolazione dalle fake news. È nata il primo gennaio, allo scopo di “salvaguardare la società aperta e democratica, la libera formazione dell’opinione pubblica, la libertà e l’indipendenza della Svezia”.

E lo farà “attraverso formazione e informazione, esercitazioni, conducendo ricerche e collaborando con le agenzie statali e altri attori persino a livello internazionale”.

Insomma, l’idea è quella di allenare la cittadinanza a saper distinguere l’informazione dalla disinformazione. Concentrandosi soprattutto sugli aspetti psicologici della delicata questione, ben sapendo come le fake news generino sentimenti di ansietà e frustrazione, ma anche di paura e rancore.

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