In queste ultime ore non si parla d’altro che non della sentenza Roe, del diritto all’aborto e delle numerosissime reazioni che si sono scatenate sui social. D’altronde, non è un segreto che Facebook abbia applicato – in modo poco coerente – la policy sulla vendita/acquisto di tabacco e droge anche alle pillole abortive. Un reporter di Motherboard, infatti, ha rivelato che la piattaforma ha segnalato un post che recitava “‘la pillola abortiva può essere inviato per posta“. E ha limitato temporaneamente alcuni account. Ma questi contenuti hanno davvero violato la policy del social?
Pillole abortive: Meta ammette una moderazione “inadeguata”
Proprio ieri vi abbiamo raccontato di come Facebook e Instagram si sono mossi velocemente per rimuovere i post che offrivano pillole abortive nei Paesi in cui il divieto all’aborto era entrato in vigore subito dopo la sentenza della Corte Suprema. Ora, a distanza di poche ore, Meta ha ammesso “un’esecuzione errata” dei post che potrebbero innescare le regole sulla vendita/acquisto di farmaci sulle sue piattaforme. Andy Stone, direttore delle comunicazioni della compagnia, ha ammesso di aver “scoperto alcuni casi di applicazione errata” della policy di Facebook.
Allo stesso tempo, in risposta ad una dichiarazione di Motherboard, Stone ha ribadito che i contenuti che tentano di acquistare, vendere, scambiare, regalare, richiedere o donare prodotti farmaceutici non sono consentiti sulla piattaforma. Ma lo sono quelli che discutono della “economicità e accessibilità dei farmaci da prescrizione“. Pertanto, pubblicare un post che riferisce che la pillola abortiva può essere inviata per posta non dovrebbe andare contro le regole di Facebook. Al di là di questo, c’è anche da considerare che la piattaforma ha segnalato i post sulle pillole abortive soltanto se condivisi da account utilizzati molto raramente.
Questo significa che l’applicazione della policy di Meta è stata abbastanza incoerente, e non è affatto chiaro il perchè. Forse, segnalando i contenuti relativi all’invio di pillole abortive Facebook voleva impedire che raggiungessero chi ne aveva bisogno. Chissà. In ogni caso, anche Instagram ha visto una rimozione abbastanza massiccia dei contenuti di questo tipo. Nonostante l’hashtag #abortionpills conti ancora oltre 1000 risultati.