Dal più recente rapporto EUIPO, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, è emerso un quadro abbastanza eloquente: il mondo della pirateria è diventato sempre più incessante in UE, con un business che si aggira sul miliardo di dollari, e l’Italia è risultata essere la prima in quanto a streaming illegale con con quasi il 58% della quota di mercato in tutta l’Unione.
Dal rapporto è emerso anche come un europeo su dieci abbia dichiarato di aver acquistato merce contraffatta, facendo difficoltà a distinguere le fonti legali di contenuti digitali da quelle illegali. Oltre un terzo degli europei, invece, si è interrogato sull’originalità di un prodotto acquistato.
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La percentuale più alta di consumatori esposti a indicazioni fuorvianti si è registrata in Bulgaria (19%), Romania (16%) e Ungheria (15%), mentre Svezia (2%) e Danimarca (3%) hanno avuto le cifre più basse. Il 6% degli italiani ha affermato di essere stato indotto con l’inganno ad acquistare prodotti contraffatti.
L’Italia è stata anche una delle prime destinazioni di arrivo di prodotti contraffatti via mare, con una quota sul volume totale del 12,8% di ingressi.