Hawkeye: com’è la serie Disney+ con Jeremy Renner

Avevamo lasciato Clint Barton al termine di Avengers: Endgame, quando il sacrificio di Tony Stark gli aveva concesso di riabbracciare la sua famiglia, letteralmente cancellata dallo schiocco di dita di Thanos. Una gioia mista a rabbia e malinconia, perché fra l’inferno e la salvezza Barton aveva prima abbracciato il proprio lato oscuro, macchiandosi di crimini a sangue freddo con il nome di Ronin, nel tentativo di fuggire da un dolore impossibile da sopportare. Il destino gli aveva poi riservato un’altra delusione sulla strada della felicità, portandogli via la più cara amica Natasha Romanoff, sacrificatasi al posto suo su Vormir per permettergli di mettere le mani sulla Gemma dell’Anima. Ritroviamo oggi Occhio di Falco in Hawkeye, nuova serie del Marvel Cinematic Universe disponibile dal 24 novembre su Disney+.

Il mondo è andato avanti, più precisamente fino al 2025, dove Clint vive una vita apparentemente tranquilla insieme alla sua ritrovata famiglia, lontano sia dalle imprese degli Avengers sia dal suo oscuro passato. Dopo aver salvato l’umanità, gli Avengers sono entrati ancora di più nell’immaginario collettivo: a loro è rivolta l’attenzione dei bambini e sempre a loro sono dedicati addirittura dei musical di Broadway, a cui Clint assiste basito, con la consapevolezza di chi sa cosa si cela dietro la facciata senza macchia dei supereroi e con la riottosità di chi non ama prendersi la gloria e la luce dei riflettori.

Il fato lo porta sulla strada di Kate Bishop (Hailee Steinfeld), giovane aspirante arciera di buona famiglia, che deve la sua passione proprio a Clint e alle sue imprese durante la battaglia di New York in The Avengers. Mentre Clint osserva la riemersione del proprio passato, si trova malvolentieri costretto a stringere un’alleanza con la sua irruente e scapestrata fan.

Hawkeye: la risposta della Marvel a Die Hard

I primi due episodi (su 6 totali) che abbiamo potuto vedere di Hawkeye ci mettono di fronte a una sorta di rivisitazione in chiave supereroistica di Die Hard, indimenticabile classico d’azione con Bruce Willis. Cambiano la location (non Los Angeles ma New York) e gli spazi (ben più aperti rispetto all’opprimente Nakatomi Plaza), restano immutate l’ambientazione natalizia e soprattutto il canovaccio, che vede il protagonista impegnato in un’inaspettata lotta per ricongiungersi con la propria famiglia, con alle calcagna un’organizzazione tanto misteriosa quanto pericolosa.

A emergere è soprattutto il carattere della new entry Kate Bishop, grazie soprattutto alla sorprendente prova di Hailee Steinfeld, che conferma quanto di buono aveva già fatto vedere in 17 anni (e come uscirne vivi) e Bumblebee. Irrequieta, combattiva, ribelle: Kate Bishop è un personaggio ricco di sfaccettature e con alle spalle una dolorosa storia (la prematura perdita del padre), che si candida a un ruolo di primo piano nel prossimo futuro del Marvel Cinematic Universe.

Più trattenuto Clint Barton, le cui cicatrici fisiche ed emotive lo portano a rifiutare il contatto umano e a erigere verso Kate barriere destinate a crollare con il precipitare degli eventi. Dopo gli eventi di Black Widow, il futuro di Occhio di Falco appare comunque già scritto e direzionato inevitabilmente verso un incontro/scontro con la Yelena Belova di Florence Pugh, sorella adottiva della compianta Natasha Romanoff, e verso l’addestramento sul campo di Kate, che potrebbe diventare la sua erede spirituale nel Marvel Cinematic Universe. Ridotte per ora al minimo sindacale le apparizioni dei personaggi secondari di Vera Farmiga, Tony Dalton e Brian d’Arcy James, come quelle di Lucky the Pizza Dog, adorabile cane senza un occhio già noto ai lettori dei fumetti Marvel. Che sia arrivato il momento dell’ingresso di un animale domestico nel gruppo degli Avengers?

Una nuova miniserie che apre al futuro della Marvel

Dopo WandaVision, The Falcon and the Winter Soldier e Loki, la Marvel ci consegna con Hawkeye un’altra miniserie dai risvolti potenzialmente fondamentali per il futuro del franchise. Un prodotto capace di attraversare diversi generi e registri, come il racconto di formazione, la commedia e l’azione, ma anche di concentrarsi sui tratti umani di personaggi tridimensionali e stratificati, che ci accompagneranno per le prossime settimane e con ogni probabilità anche per i prossimi anni.

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