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La recensione di Exoprimal: un disastro di dimensioni giurassiche

Ammettiamolo: alla notizia di Capcom che avrebbe sviluppato un nuovo gioco sui dinosauri abbiamo avuto tutti il cuore che palpitava. I più nostalgici hanno immediatamente pensato al nuovo Dino Crisis, che ha popolato le giornate e gli incubi di noi cresciuti negli anni ‘90. E invece Capcom ci ha presentato Exoprimal che, come vedremo in questa nostra recensione, ha fatto a pezzi le nostre aspettative a colpi di coda di Tirannosauro.

Buchi di trama grossi quanto la testa di un Triceratops

Il gioco ci porta in un 2040 in cui orde di dinosauri, attraverso dei misteriosi portali temporali (riecco Dino Crisis), hanno invaso il mondo umano. La civiltà si è quindi dovuta riorganizzare militarmente attraverso il progetto Aibius, un’organizzazione governata da un’intelligenza artificiale chiamata Leviathan. Il nostro personaggio, discretamente personalizzabile attraverso un risicato editor, deciderà di unirsi alla lotta arruolandosi spontaneamente. E sembra anche felice di farlo. Noi, invece, molto meno.

Già perchè Leviathan, nonostante il nostro status di felici volontari che vanno incontro a morte certa, deciderà di obbligarci a combattere in Guerre Simulate. Cominceremo così una serie di battaglie (PvP o PvE) in squadre da 5 contro orde di simpatici dinosauri assetati di sangue. Il nostro personaggio, come detto, ne sarà entusiasta. Complici buchi di trama grossi quanto la testa di un Triceratops, non ci è mai chiaro il perchè Leviathan ci obblighi a queste simulazioni. La questione viene velocemente sbrigata con la scusa di “raccogliere informazioni sulla natura dei portali”. A noi sembra ridicolo, ma il nostro personaggio, ancora una volta, annuisce assertivo.

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Fortunatamente la Aibius non ci manda in guerra a mani nude. I combattenti sono infatti dotati di exocorazze, il che fornisce al gioco il destro per chiamare i personaggio exocombattenti. Ok.

Fatto sta che questi exocombattenti, come burattini nelle mani di Leviathan, si ritrovano in frenetiche battaglie senza il minimo senso logico ai fini dello sviluppo della trama. Insomma uno sparatutto si, ma anche abbastanza casuale.

La recensione di Exoprimal: i combattimenti

Attualmente Exoprimal è ancora nelle prime fasi, quindi l’unica modalità attualmente disponibile è quella Sopravvivenza. Un lancio essenziale per non dire scarno, coperto dalla promessa di Capcom di introdurre nuove modalità ed eventi stagionali nel prossimo futuro. Nonostante le orde di dinosauri assolutamente casuali, le meccaniche di combattimento sono rese un minimo interessante dalle exocorazze, le quali conferiscono abilità uniche (come scudi, lanciagranate e supporto medico agli alleati). In quest’ottica le battaglie multiplayer beneficiano della componente strategica, che consiste nella scelta dell’exocorazza più adeguata per aiutare il team.

I combattimenti in sé non sono particolarmente problematici dal punto di vista delle animazioni, il tutto funziona bene, ma per buona parte del gioco ci è venuto da chiederci: perchè lo stiamo facendo? Difatti quei portali temporali che continueranno a spurare velociraptor assolutamente a caso restano la più grande fonte di perplessità. Il nostro protagonista, ancora una volta, sorriderà.

Più grossi sono e più rumore fanno quando cadono – La recensione di Exoprimal

Come se non bastasse, il gioco ci permette di impersonare un enorme T-Rex per dar fastidio alla squadra avversaria (il cui compito è completare gli obiettivi della missione prima della nostra). Ma perchè? Dovremmo combattere tutti insieme CONTRO i dinosauri, no? Ammettiamo però che vestire la rugosa pelle di un Tirannosauro e travolgere exocombattenti come fossero birilli è divertente. Totalmente insensato, ma divertente.

A dare la stoccata finale al gioco sono i dialoghi, per metà in italiano e per metà in inglese. A questo punto però abbiamo già smesso di porci domande. “Più grossi sono e più rumore fanno quando cadono”, diceva qualcuno. E difatti Exoprimal cade rovinosamente con un tonfo roboante. Dopo aver provato a lungo questo disastro videoludico di dimensioni giurassiche, abbiamo spento la nostra Xbox (il gioco è incluso su Game Pass dal day one).

Solo allo spegnimento del gioco, per la prima volta, il nostro umore è combaciato con quello del personaggio: abbiamo sorriso, prima di disinstallare tutto sperando di dimenticarcene in fretta.

PRO

  • Gratuito su Game Pass
  • Exocorazze interessanti
  • Combattimenti fluidi

CONTRO

  • Niente ha veramente senso
  • Perchè combattiamo altri umani?
  • Trama inconsistente
  • Doppiaggio incompleto
  • Animazioni da rivedere
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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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