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Il lato oscuro di PlayStation, tra console dimenticate e accessori bizzarri

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La storia di Sony è costellata di innovazioni, certo, ma anche di bizzarri e oscuri dispositivi finiti nel dimenticatoio. Tra console dimenticate e prodotti poco noti, sono numerosi i dispositivi targati PlayStation che non hanno mai raggiunto il grande pubblico, finendo per diventare leggende metropolitane (e in alcuni casi persino meme).

E siccome l’argomento è tanto assurdo quanto interessante, li abbiamo raccolti tutti per voi in un unico articolo dedicato al lato oscuro di PlayStation, tra console dimenticate e dispositivi da dimenticare.

PlayStation Mouse: perchè non usare un mouse anche su console?

Agli albori delle prime console PlayStation, si credeva fortemente che il gaming fosse un qualcosa di esclusivo per PC. Del resto, ancora oggi, la diatriba tra controller e mouse+tastiera è una delle più accese tra i gamer. Sony pensò di mettere tutti d’accordo con un unico dispositivo. E in effetti mise tutti d’accordo: tutti pensarono che fosse una stupidaggine.

Trattasi di PlayStation Mouse, un bizzarro accessorio rilasciato per PlayStation 1 (e successivamente anche per PS2, perchè errare è umano ma perseverare è Sony).

Ideato per offrire un’esperienza di gioco simile al PC per titoli gestionali come Command & Conquer o SimCity, il mouse non ha mai avuto un’ampia adozione, principalmente a causa della scarsa compatibilità (e per il fatto che la maggior parte dei giochi PlayStation erano pensati per l’uso con il controller). Resta un esperimento interessante per capire come Sony cercasse di attirare anche i giocatori PC verso il proprio ecosistema.

PocketStation: una memory card, una console e un tamagotchi all-in-one

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PocketStation era un piccolo dispositivo portatile che fungeva da memory card e mini-console per la PS1. Rilasciato solo in Giappone nel 1999, permetteva ai giocatori di interagire con mini-giochi correlati a titoli più grandi come Final Fantasy VIII o Crash Bandicoot 3. Si trattava di un esperimento in stile Tamagotchi, con schermo LCD e pulsanti direzionali. Tutto molto bello, almeno sulla carta, almeno fino a quando lo spot pubblicitario non rivelò la reale provenienza della PocketStation: quel lato della gallina da dove provengono le uova.

L’idea era quella di consentire un’interazione continuativa con i giochi anche lontano dalla console. Nonostante il suo successo iniziale in Giappone, PocketStation non è mai stato distribuito a livello internazionale, rimanendo un oggetto di culto per i collezionisti ed entrando di diritto nella lista delle console PlayStation dimenticate (e più assurde mai commercializzate).

Le PlayStation dimenticate: PS1 LCD, un primo tentativo (fallito) di console portatile

Nel 2001 Sony ha lanciato un accessorio peculiare per la PS1: un schermo LCD da 5 pollici che si collegava direttamente alla console, rendendola così semi-portatile. Questo dispositivo trasformava la PS1 in un sistema da viaggio, permettendo di giocare in qualsiasi luogo dotato di una presa elettrica.

Sebbene fosse una soluzione interessante, lo schermo piccolo e la necessità di una fonte di alimentazione esterna ne limitarono fortemente l’adozione. La PS1 LCD è stata un tentativo di Sony di estendere l’uso della propria console, ma è rimasta un accessorio di nicchia.

PlayStation TV: una progetto ambizioso, ma decisamente fallimentare

Tra gli accessori dimenticati e poco noti, come non citare PlayStation TV, lanciato nel 2014 come dispositivo dedicato al remote play per console PlayStation Vita. In sostanza, il device permetteva di riprodurre i giochi su una seconda TV di casa senza bisogno di spostare fisicamente la console. Una sorta di micro-console basata su PlayStation Vita, che consentiva di scaricare e giocare titoli PSP, PS Vita e persino alcuni giochi PS1

Il prodotto è stato rapidamente accantonato. La ragione principale? Scarsa compatibilità con il catalogo titoli e mancanza di supporto da parte degli sviluppatori. PlayStation TV è quindi rimasta uno dei progetti più ambiziosi, ma meno riusciti, della casa giapponese.

PS3 Memory Card Adapter: un ponte (crollato) tra generazioni

Il passaggio da PlayStation 2 a PlayStation 3 è stato segnato soprattutto dalla definitiva abolizione delle Memory Card. In quest’ottica, il Memory Card Adapter per PS3 era un accessorio utilissimo. Rilasciato nel 2006, permetteva di trasferire i salvataggi delle memory card PS1 e PS2 su PS3. In un periodo in cui la retrocompatibilità era un argomento centrale, l’adattatore rappresentava una soluzione transitoria per chi non voleva abbandonare i propri progressi di gioco. 

Tuttavia, con l’avvento delle versioni più recenti della PlayStation 3, che hanno progressivamente eliminato il supporto fisico per i giochi PS2, l’adattatore ha perso rilevanza. Rimane comunque un oggetto interessante per i nostalgici che ancora possiedono i giochi delle generazioni passate.

PSX: la regina delle console PlayStation dimenticate

PSX è stato un progetto ambizioso ma mal concepito. Lanciata nel 2003 solo in Giappone, la console combinava le funzionalità di una PlayStation 2 con quelle di un videoregistratore. Peccato che nel 2006 il mondo intero stava dicendo byebye alle VHS. Pessimo tempismo Sony, veramente pessimo tempismo.

Inoltre, nonostante l’integrazione tecnologica avanzata, PSX ha sofferto di prezzi elevati e di un software instabile. Il pubblico ha mostrato scarso interesse fin dal lancio e Sony ha ritirato il prodotto dopo pochi mesi. È stato, tuttavia, il precursore del concetto di console multimediale che sarebbe poi diventato centrale con Xbox One e PS3.

Sony PlayStation Move Sharp Shooter

Tra gli accessori dimenticati (e dimenticabili) come non citare il PlayStation Move Sharp Shooter. Si trattava di una periferica a forma di fucile che permetteva ai giocatori di utilizzare i controller Move (rilasciati con PS3) per gli sparatutto in prima persona come Killzone 3 e Resistance 3. 

In quel periodo, Sony cercava di sfruttare la popolarità degli sparatutto e dei dispositivi di rilevamento di movimento, ma il controller Sharp Shooter è rimasto un prodotto di nicchia: troppo ingombrante per il pubblico mainstream e senza un catalogo di giochi abbastanza ampio.

PSP Go allunga l’elenco delle console PlayStation dimenticate

Uscita nel 2009, la PSP Go era una versione rivisitata della PlayStation Portable (PSP) con una novità importante: niente slot per dischi UMD. La PSP Go supportava esclusivamente i giochi digitali, un’innovazione che avrebbe anticipato la tendenza dell’industria verso il gaming digitale. Ma il mondo non era pronto. La console ha sofferto per la mancanza di retrocompatibilità e per il costo troppo alto rispetto alla PSP standard, limitandone la diffusione e portando PlayStation a rinchiuderla nel vasto scatolone delle console dimenticate.

Controller Jogcon, Negcon e Sega Saturn

Tutti conosciamo i controller Dual Shock, che hanno caratterizzato le varie ere delle console PlayStation. Ma ciò che forse non sapete è che Sony, nel corso degli anni, ha avviato diverse collaborazioni per creare joypad alternativi. Tra i più bizzarri ci sono i Jogcon e Negcon, oltre al Sega Saturn.

Prodotti in collaborazione con Namco, i controller Jogcon e Negcon sono stati progettati per migliorare l’esperienza di guida su PlayStation 1. In particolare il Jogcon presentava una ruota al centro del controller per simulare il volante di una macchina, mentre il Negcon entra di diritto nell’elenco dei joypad più assurdi mai realizzati: un controller che poteva essere fisicamente ruotato per sterzare in giochi come Ridge Racer

Nonostante il flop di questi joypad, Sony decise di riprovarci anche con PlayStation 2, realizzando, in collaborazione con SEGA, un controller ispirato all’iconica console SEGA Saturn. Lanciato esclusivamente in Giappone, questo controller riprendeva il design del pad Saturn, noto per la sua ergonomia e la disposizione dei pulsanti ottimale per i giochi di combattimento. L’idea era quella di offrire una soluzione alternativa per i giocatori di titoli arcade e picchiaduro, ma la distribuzione limitata e la scarsa pubblicità ne hanno fatto un pezzo da collezione più che un prodotto di massa.

EyeToy per PlayStation 2

EyeToy è stato uno dei primi tentativi di Sony di introdurre il motion gaming su console. Rilasciato nel 2003 per PlayStation 2, l’EyeToy consisteva in una telecamera USB che rilevava i movimenti del giocatore e li traduceva in comandi per una serie di mini-giochi. Attraverso il riconoscimento dei gesti e la rilevazione del movimento, EyeToy ha anticipato concetti poi resi celebri da dispositivi come Kinect di Microsoft per Xbox 360 e i controller a sensore di movimento.

Nonostante il successo iniziale con titoli companion come EyeToy: Play, l’accessorio ha sofferto per la mancanza di supporto da parte degli sviluppatori e per la limitata precisione della fotocamera, venendo presto accantonato nelle generazioni successive di console.

PS2 Network Adapter

Il Network Adapter per PS2 era un dispositivo che permetteva di collegare la console a Internet per il gioco online. Lanciato in un’epoca in cui il multiplayer online su console era ancora agli albori, l’accessorio offriva il supporto per giochi come SOCOM: U.S. Navy SEALs e Final Fantasy XI.

Sebbene fosse una feature all’avanguardia, la PS2 non è mai stata pensata come una piattaforma per il gioco online, rendendo il Network Adapter un prodotto poco conosciuto fuori dal pubblico più specializzato.

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Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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