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Podcast for dummies: musica maestro!

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Con podcast for dummies, grazie all’aiuto di Mario Struglia di MILK vogliamo guidarvi nell’eccitante mondo dei podcast. Vuoi diventare un podcaster di successo? tranquillo ci pensiamo noi ( presuntuosi eh?) non devi far altro che leggere quanto scritto qui sotto.

In questo capitolo ci dedicheremo principalmente a quale musica scegliere, ricordandovi di fare sempre molta attenzione al mare mgnum del copyright che può riservare spiacevolissime sorprese.

Ora bando alla ciance e…. MUSICA MAESTRO!

Podcast for dummies: licenze e librerie

Un aspetto con il quale è necessario fare i conti è il concetto di Copyright. Detto in soldoni: per utilizzare una musica su un podcast come su qualunque altro formato si deve “chiedere il permesso”, bisogna avere una licenza di utilizzo per poter inserire quel brano all’interno del proprio podcast, come su un video o uno spot. Indipendentemente se quel brano è stato depositato o meno: sia che il brano sia depositato presso una collecting come SIAE o simili, sia che si tratti di un royalty free, sempre devo avere richiesto una licenza di utilizzo. Quindi non posso semplicemente scegliere un brano e inserirlo dentro il mio progetto, non se non voglio incorrere in problemi futuri, nella richiesta di eliminare il mio podcast o altro. Il diritto d’autore è una materia fumosa, non matematica, opinabile. Non utilizzate cover nè porzioni nè estratti di brani famosi senza averne la licenza. La buona notizia è che questa “licenza di utilizzo” è più facile da ottenere di quanto possa sembrare. Se da un lato richiedere l’utilizzo di un brano famoso o edito da una casa discografica può essere troppo laborioso e costoso per la maggior parte delle persone e dei progetti, dall’altro esistono molti portali e librerie musicali ricchi di ottima musica pensata proprio per questi progetti ai quali affidarsi. Questi portali e librerie hanno un gran numero di brani e di formule per ottenere la licenza di utilizzo necessaria in maniera veloce ed economica. “Richiedere la licenza di utilizzo” nella maggior parte di questi portali assomiglia

in tutto e per tutto a un qualsiasi altro ecommerce: scelgo il mio brano, seleziono per cosa lo voglio usare (podcast in questo caso), pago, scarico il brano. Leggete bene i disclaimer dei vari servizi a cui vi rivolgetevi e nel dubbio chiedete sempre spiegazioni, magari per iscritto, in modo da evitare spiacevoli e costosi malintesi. Questo il primo consiglio fondamentale di podcast for dummies!

Non scordare mai che la voce è protagonista.

Alzi la mano chi non è appassionato di musica. La musica è una forma d’arte trasversale in grado di comunicare quasi con tutti. Ricordate però che i podcast si focalizzano sulla voce e/o su un racconto, la musica deve essere un piacevole contorno. Se fate delle salsicce alla brace, la cicoria potrebbe essere la loro morte, ma la la guest star rimarrà sempre la salsiccia. Detto ciò, una questione fondamentale da tenere sempre bene a mente quando si realizza un podcast sta nel curare l’intellegibilità del parlato e dei messaggi che si vogliono trasmettere. Tutto il lavoro di editing dovrà girare attorno a questo aspetto che è una delle condicio sine qua non per realizzare un podcast di successo. Mario ci consiglia a tal riguardo di prediligere musiche strumentali per il semplice fatto che il cantato di un brano potrebbe andare ad interferire con la voce del narratore e generare confusione in chi ascolta. Fate attenzione anche nello scegliere le musiche strumentali, che devono comunque essere selezionate in maniera da essere funzionali come supporto del testo e del parlato.

Cercate qualcosa che rispetti il mood del racconto, e che accompagni contemporaneamente il ritmo e la dinamica. La scelta più semplice è sicuramente scegliere dei sottofondo che abbiano un ritmo e una dinamica costanti e con poche variazioni. Basi elettroniche, urban e hip hop fra i 70 e i 100 bpm sono naturalmente le scelte più comuni per sostenere un parlato. È importante sempre scegliere in funzione del progetto e del racconto, selezionando musiche che non siano fonte di distrazioni indesiderate. Musiche molto articolate, ricche di strumenti e variazioni timbriche e ritmiche, come un jazz molto aggressivo, free jazz, o musica pogressive, potrebbero male adattarsi al ritmo del parlato, e avere picchi che possono distrarre dal racconto. Inoltre il ritmo regolare di una base elettronica facilita il montaggio musicale, cosa da non sottovalutare se siete alle prime armi e se non avete il top della strumentazione a disposizione. La musica classica, orchestre e pianoforte possono essere un’ottima soluzione. Sono brani in cui spesso il centro della canzone è piuttosto vuoto, non ci sono casse e rullanti, e la voce ci si può appoggiare con tranquillità senza essere distratta dal ritmo. In più, la musica classica può avere una dinamica anche di volume più morbida che permette di accompagnare le emozioni del racconto come una vera e propria colonna sonora. Dulcis in fundo poi, non avendo spesso la musica classica la rigida scansione ritmica di un brano pop, rock o hip hop, può facilitare il montaggio musicale adattandosi meglio al ritmo del parlato, e non viceversa. Con la musica classica si possono fare lunghi fade out e mettere pause di silenzio che risulteranno naturali proprio per la natura libera e “non in griglia” del brano. Anche qui però, meglio scegliere brani che non siano eccessivamente dinamici o enarmonici, perché avrebbero le troppe variazioni di cui abbiamo parlato qualche riga fa.

E’ tempo di mix cari amici di podcast for dummies

In fase di editing per non sbagliare attaccatevi un foglietto di fronte a voi e scrivete quanto segue:

La voce, l’intellegibilità del parlato e la comprensione del messaggio sono gli elementi che rendono un podcast efficace.”

Partendo da quanto sopra seguite le musiche in dinamica, alzandole e abbassandole in maniera opposta al parlato, se volete un esempio pratico, guardatevi i documentari che di solito adottano questa tecnica.

Può essere importante anche contenere la dinamica dei brani, con compressori o se volete fare una cosa più alla buona, anche con il volume. In particolar modo i brani di grandi orchestre spesso nei loro pieni sprigionano una dinamica poderosa.

Equalizzate la musica più in negativo che in positivo. In parole povere, “scavate” la musica per fare posto alla voce. Soprattutto nelle medie frequenze, quelle formanti della voce umana: 1khz, 3khz, 5 khz. Non c’è una regola fissa, dipende dalla voce e dalla musica. Un modo per trovare le frequenze da scavare è il seguente:

Due consigli prima di chiudere questa prima puntata di podcast for dummies.

Bene, questo primo capitolo di podcast for dummies termina qui, non possiamo far altro che ringraziare Mario Struglia di MILK per i preziosi consigli e a voi lettori ricordo la sezione commenti qui sotto che sarà ben lieta di ospitare le vostre domande e le vostre feroci critiche.

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