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Tour del museo M9 Mestre: il ‘900 non è mai stato così interattivo e tecnologico

Abbiamo visitato in esclusiva il nuovissimo M9, il museo di Mestre dedicato al '900 italiano. Noioso? Tutt'altro, vi lascerà a bocca aperta

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Il Museo M9 di Mestre, museo interamente dedicato al ‘900 italiano, ha appena aperto i battenti. Ma non aspettatevi delle opere banalmente appese alle pareti e accompagnate da fredde spiegazioni a latere. La noia e la banalità sono totalmente banditi all’M9: qui vige la regola dell’interattività. Attraverso l’utilizzo di tecnologie alla portata di tutti come Oculus VR, leap motion, Kinect, filmati e audio, i curatori sono stati capaci di raccontare la storia del ‘900 italiano in maniera totalmente atipica e coinvolgente. Altra particolarità del museo M9? Non ci sono oggetti esposti. Noi lo abbiamo visitato in anteprima durante l’inaugurazione e vi raccontiamo come è possibile stampare la meraviglia sul volto dei visitatori.

Guarda il nostro video tour del museo.

M9 di Mestre: tour del museo con le “opere che non ci sono”

Per la sua creazione e messa in funzione, la Fondazione Venezia, ha speso ben 110 milioni di euro. Una cifra da capogiro per un risultato senza eguali. La realizzazione e lo sviluppo di M9 sono stati affidati a Polymnia Venezia, società strumentale della Fondazione di Venezia, mentre l’architettura dell’edificio è stata progettata dallo studio berlinese Sauerbruch Hutton.

Il museo interattivo del ‘900 è suddiviso in 8 aeree differenti, 4 per ognuno dei due piani. Metratura totale? 2.610 metri quadrati dedicati all’esposizione permanente (primo e secondo piano) e 1.400 mq per le esposizioni temporanee ed eventi (terzo piano).

Le 8 sezioni che compongono l’esposizione permanente raccontano otto differenti aspetti che hanno fatto il ‘900 italiano:

  • Demografia e strutture sociali;
  • Consumi, costumi e stili di vita;
  • Scienza, tecnologia e innovazione;
  • Economia, lavoro, produzione e benessere;
  • Paesaggi e insediamenti urbani;
  • Lo Stato, le istituzioni, la politica;
  • Educazione, formazione e informazione;
  • Cosa ci fa sentire italiani.

Altra peculiarità? Non c’è un ordine prestabilito dai curatori per poter visitare l’esposizione. Sarete liberi di vagare perché ognuna delle otto aree è auto conclusiva.

Ma com’è davvero il museo M9?

Da fuori – la struttura dell’M9 – è rivestita da 20 mila elementi in ceramica policroma caratterizzati da 13 colori differenti. È maestoso ma allo stesso tempo dimesso. Vuole farsi riconoscere per quello che contiene al suo interno, non per la sua estetica.

La luminosità dei corridoi è in totale contrasto con l’area espositiva. Una volta entrati piomberete nel buio più totale: le pareti sono nere e l’illuminazione è studiata nei mini termini. I colori predominanti sono il bianco e il nero: nero come una lavagna sulla quale i curatori hanno rappresentato con un gessetto la storia dell’Italia.
Questo accade perché l’attenzione del visitatore si deve focalizzare sui contenuti interattivi che per nella maggior parte dei casi sono video o proiezioni. Insomma, il buio è stata una scelta quasi obbligata.

Le pareti dell’area espositiva assomigliano a una lavagna su cui è stata riprodotta la storia dell’Italia con un gesseto

Ispirato ai musei esperienziali internazionali, il Museo multimediale del ’900 è composto quasi esclusivamente da materiali digitali. Volete altri numeri? 6.000 foto, 820 video per circa 10 ore di filmati video montati, 500 record di materiale iconografico, tra manifesti, periodici, quotidiani e materiale grigio, 400 file audio provenienti da 150 archivi. Le installazioni multimediali e interattive invece sono ben 60.

I contenuti sono stati curati da 47 tra storici, sociologi, architetti, scrittori. Noi abbiamo avuto l’occasione di parlare con uno di questi storici – Michelangela Di Giacomo – che ci ha raccontato che tutte le persone coinvolte nella selezione dei materiali sono persone giovani e smart: tutti sanno usare i social e tutti hanno capito quanto sia importante al giorno d’oggi dare al visitatore la possibilità di vivere sulla propria pelle un’esperienza piuttosto che buttargli lì dei contenuti che non possono “parlare” se non attraverso una didascalia.

Dialetti, comizi, cibo, scuola e tanto altro

Muovendomi tra le varie aree, abbiamo potuto scoprire quali sono i diversi dialetti italiani, cercando di indovinare a quale regione appartenesse ciò che abbiamo sentito. Come fare per indovinare? Basta parlare dentro a un microfono, il riconoscimento vocale farà il resto.

Se invece siete appassionati di politica, potrete entrare in un’arena fatta di monitor curvi in cui rivivrete i comizi politici del ‘900 anche grazie alla ricreazione olografica dei potenti dell’epoca. Non ne avete abbastanza?

Potrete scoprire com’era l’istruzione al tempo dei vostri nonni. Vi basterà semplicemente sollevare delle tavolette il cui contenuto verrà riprodotto su un display mentre una voce lo leggerà ad alta voce per voi.

Ampio spazio all’interno di M9 è stato dato al visore per la realtà virtuale Oculus con decine di contenuti immersivi tra foto e filmati che hanno lasciato a bocca aperta i visitatori meno tecnologici. Abbiamo sentito dire “wow” un sacco di volte.

Visitarlo tutto è un’impresa titanica ma doverosa

A detta dello storico Michelangela Di Giacomo, per fruire con attenzione e in maniera approfondita di tutti i materiali multimediali “esposti” ci vuole all’incirca una settimana abbondante. Mentre per un visitatore medio, una tour di 3 ore sarà sufficiente per farsi un’idea di ciò che è stato il ‘900 nel nostro paese.

Noi da parte nostra non possiamo fare altro che consigliarvi una gita al museo M9 perché è stato davvero capace di lasciarci a bocca aperta senza se e senza ma. Pensavamo di entrare nel luogo più noioso al mondo, ma dopo un quarto d’ora lì dentro ci siamo accorti che la musica era totalmente diversa. La cura e la lungimiranza con cui sono stati sviluppati i contenuti interattivi è davvero ammirevole. Gli sforzi dei curatori rendono l’M9 di Mestre un museo adatto davvero a tutti: abbiamo visto bambini entusiasti di immergersi in una storia così distante dalla loro conoscenza e signore in là con l’età totalmente sbalordite dalle opportunità offerte dalla realtà virtuale. Insomma hanno rivissuto la propria infanzia in un modo che non credevano possibile.

Andateci con la famiglia, andateci da soli, con gli amici oppure con la vostra dolce metà. L’importante è che ci andiate e che dedichiate un po’ del vostro prezioso tempo a imparare qualcosa di vecchio in modo nuovo.

Museo M9 Mestre: un po’ di info pratiche

Da quello che riportano i giornali locali, le code al museo, soprattutto in questi giorni di fresca apertura, sono davvero interminabili. Ma vi preghiamo di non demordere.
Il museo si trova a 15 minuti a piedi dalla stazione di Venezia Mestre ed è facilmente raggiungibile.
M9 – dal giorno dell’inaugurazione fino al 31 gennaio 2019 – sarà aperto al pubblico da lunedì al venerdì dalle 9 alle 20, sabato dalle 10 alle 21.30 mentre domenica e festivi dalle 10 alle 21.
Le formule offerte per i biglietti d’ingresso sono svariate. Il biglietto ad ingresso singolo per un adulto è di 14 euro. Ovviamente se desiderate maggiori informazioni, potete visitare il sito ufficiale del museo.

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Fjona Cakalli

Amo la tecnologia, adoro guidare auto/camion/trattori, non lasciatemi senza videogiochi e libri. Volete rendermi felice? Mandatemi del cibo :)

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