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Positivi dopo il vaccino? Raro ma possibile. Ecco cosa fare

Si tratta delle cosiddette infezioni postvaccinali. Cosa sono e come comportarsi

Un articolo uscito lo scorso 25 giugno sul New York Times fa luce su un aspetto ancora poco dibattuto della pandemia: quello delle infezioni postvaccinali.

Stiamo parlando di coloro che risultano positivi dopo aver fatto il vaccino contro il Coronavirus. Anche chi ha completato l’intero ciclo vaccinale anti Coronavirus, infatti, non è del tutto esente dalla possibilità di contrarre l’infezione.

Positivi dopo il vaccino: il caso di Kevin

Per mettere a conoscenza i suoi lettori sulla possibilità di risultare positivi anche dopo aver completato il ciclo vaccinale, il New York Times ha intervistato un cittadino quarantaduenne, che ha preferito adoperare un nome di fantasia, Kevin.

Kevin, come milioni di americani, si è sottoposto alla completa vaccinazione (nel mese di marzo, nel suo specifico caso).

Non troppi giorni dopo l’inoculazione del secondo siero, Kevin ha avuto due sintomi: il naso che gli colava e un po’ di congestione. Il quadro è rapidamente peggiorato: mal di testa, dolori muscolari e qualche notte insonne. Il suo medico gli ha precauzionalmente consigliato un test per il Coronavirus. E Kevin è risultato positivo.

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Le infezioni postvaccinali

Le infezioni vaccinali, ovvero i casi di pazienti positivi anche dopo il vaccino, non sono troppo frequenti ma nemmeno rarissime.

Dallo scorso 30 aprile sono state segnalate più di 10.000 di queste infezioni in quarantasei Stati americani da parte dei CDC (Centers for Disease Control and Prevention). Peraltro, non sono stati registrati i numerosi casi in cui queste infezioni sono state accompagnate da sintomi lievi. Il numero complessivo, dunque, sarebbe in realtà ben più alto.

I sintomi

A proposito di sintomi, pare che l’infezione di chi risulta positivo dopo il ciclo vaccinale sia di modesta entità nel 99,9% dei casi. Con una congestione nasale e leggeri dolori muscolari, la sintomatologia è paragonabile a quella di un comune raffreddore.

Ma le cose possono aggravarsi per gli individui con un sistema immunitario debole, come gli anziani, le persone con determinate patologie o chi assume specifici farmaci.

Peraltro, l’elevato numero di casi asintomatici tra i positivi dopo il vaccino è un ulteriore problema, che può essere gestito con adeguate campagne di screening.

Positivi dopo il vaccino: cosa fare?

Come comportarsi in caso di infezione postvaccinale?

I CDC consigliano di isolarsi per una decina di giorni e poi ripetere il test.

Di solito la sintomatologia di chi risulta positivo dopo il vaccino è modesta, e la contagiosità dell’infezione postvaccinale risulta più bassa rispetto a quella di chi è positivo senza essere stato vaccinato. Tuttavia le linee guida dei CDC dicono di mantenere per qualche giorno un ragionevole distanziamento anche verso i familiari che abitano sotto lo stesso tetto.

Occorrerà poi areare abbondantemente i locali della casa, disinfettare con attenzione gli oggetti adoperati dalla persona che ha contratto l’infezione, e naturalmente non condividere alcun oggetto e utensile con chi sia risultato positivo.

covid positivi dopo il vaccino

Le dichiarazioni dei medici italiani

Gli esperti concordano sull’estrema importanza della vaccinazione. Che garantisce due effetti: la minor trasmissibilità dell’infezione, e una sintomatologia decisamente più lieve.

“Il fatto che una persona immunizzata possa essere colonizzata dal virus non sorprende: il vaccino impedisce la replicazione del virus, ma non che il soggetto venga infettato” spiega Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma.

Mentre il suo collega Nicola Mumoli, primario del reparto di subintensiva dello stesso ospedale, ricorda che “una volta che si è vaccinati, il virus non porta a sviluppare una malattia grave”.

“Le positività al Covid-19 che si stanno riscontrando in alcuni vaccinati erano prevedibili e preannunciate. Non è mai stato dichiarato, né dagli enti regolatori quali l’Agenzia europea del farmaco Ema o l’Agenzia italiana nel farmaco Aifa, né dai vari esperti, che il vaccino proteggesse dall’infezione: il vaccino protegge dalla gravità della malattia, dall’andamento patologico dell’infezione, ma non dalla possibilità che il virus possa infettare”. Queste le parole di Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano.

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Il caso dell’Alto Adige

Che le vaccinazioni non impediscano del tutto al virus di diffondersi è confermato da un dato recentissimo che proviene dall’Alto Adige.

 Dove 1.559 persone sono risultate positive al Covid-19 dopo esse state vaccinate, con una o due dosi. A riferire il dato, aggiornato al 16 giugno, è stato l’assessore provinciale alla sanità, Thomas Widmann.

Sino a domenica 25 giugno, in Alto Adige circa 265.000 persone hanno ricevuto almeno una prima dose di vaccino.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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