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Post, una nuova alternativa a Twitter dall’ex CEO di Waze

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In questi giorni di caos su Twitter, diversi social media stanno emergendo come potenziali alternative alla piattaforma di proprietà di Elon Musk. Ma l’ex CEO di Waze, Noam Bardin, pensa di avere l’alternativa vincente a Twitter: Post, un social per la “discussione civile” e per leggere news affidabili che sta registrando i primi utenti online. Con moltissimi altri in lista d’attesa.

Post, l’ultima alternativa al Twitter di Elon Musk

Noam Bardin ha guidato per dodici anni Waze, l’app di navigazione ricca di risorse create dalla community, che Google ha acquisito per 1,2 miliardi di dollari nel 2013 e che Bardin ha lasciato nel 2021. Ora Bardin vuole provare a entrare in un altro mercato con rivali multimiliardari: quello dei social media.

Bardin lavora al progetto da maggio 2022, creando una compagnia con sede a New York che al momento conta 18 dipendenti su LinkedIn. L’obiettivo è quello di creare un nuovo social media che porti ai tempi in un cui i social media “ti rendevano davvero più intelligente”.

Il risultato è Post, che potete trovare a questo indirizzo. Ma a cui non potete ancora iscrivervi direttamente: serve registrarsi su una lista d’attesa che alla fine dello scorso fine settimana registrava oltre 125 mila persone in attesa. Gli utenti in linea al momento sono sopra i 3.500, ma lo stesso Bardin spiega che il team di sviluppatori sta facendo il possibile per far accedere il maggior numero possibile di utenti. Ma è un gruppo di lavoro molto più piccolo rispetto a quello dei più grandi social media, e alcune delle funzionalità stanno ancora nascendo.

Ci vorrà un po’ quindi per conoscerne il potenziale. Ma qual è il plus valore che Post News dà rispetto a Twitter e altre alternative come Mastodon?

Cosa offre questo nuovo social?

Sul post di presentazione di Post (scusate il gioco di parole), Bardin spiega cosa offre il suo nuovo social network. E lo fa evocando una nostalgia per i primi anni di social media, facendo anche capire che a differenza di alcune altre piattaforme punta soprattutto sugli esuli di Twitter e Facebook over 30.

Ricordate quando i social media erano divertenti, presentavano grandi idee e persone interessanti, e ti rendevano davvero più intelligente? Ricordate quando non vi facevano perdere tempo o arrabbiare o rattristare? Quando potevate essere in disaccordo con qualcuno senza sentirsi minacciati o insultati? Con Post vogliamo riportare indietro quella sensazione”.

Il rispetto delle regole e la moderazione

Subito dopo questa introduzione, Bardin spiega che Post sarà un’alternativa al Twitter di Elon Musk soprattutto nella moderazione. Dopo aver spiegato che il social tratterà tutti nello stesso modo e che crede nella libertà di parola, impedendo la censura governativa, chiarisce subito che la moderazione ci sarà. “Abbiamo delle regole, che pensiamo di far rispettare rigorosamente tramite la moderazione dei contenuti, con l’aiuto della nostra community”.

Secondo Bardin, solo in questo modo Post potrà diventare un posto per il dibattito di idee. Dove esperti, giornalisti, creativi e chiunque altro possono esprimersi. “Ci sono già abbastanza piattaforme per gli estremisti, non possiamo lasciare la ‘piazza’ a loro” spiega Bardin. Che non si fa illusioni, dicendo che “sappiamo che faremo degli errori ma promettiamo di ascoltare e rispondere alla nostra community”.

Alternativa a Twitter anche nei contenuti: cosa offre Post?

Dallo stile fino anche alla scelta dei colori, sembra evidente che Post si ponga come alternativa a Twitter. Ma se alcune cose restano in comune, altre cambiano in maniera potenzialmente interessante. Anzitutto, i post sul social potranno essere di qualunque lunghezza: niente limite ai caratteri. Ma resta la possibilità di commentare, mettere un mi piace, condividere e ripostare.

Sulla piattaforma ci saranno diverse fonti di notizie, con la possibilità di acquistare articoli individuali da diversi siti premium (invece di seguire solo quelli cui siete abbonati). Tuttavia, ci saranno contenuti giornalisti da diverse fonti che potrete leggere direttamente sulla piattaforma e senza andare su siti esterni.

Post punta ad avere fra gli iscritti esperti e giornalisti, leader di vari campi. E per incoraggiare a produrre contenuti di qualità, c’è la possibilità di dare mance ai creator tramite micro-pagamenti.

Difficile capire se questa ricetta è vincente. Ma Post sembra distinguersi quanto basta per diventare un’alternativa a Twitter, soprattutto per coloro che utilizzavano la piattaforma principalmente per avere le ultime notizie e commenti da autorità ed esperti. Potete entrare in lista d’attesa qui.

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