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25 anni senza Lady Diana. Il perché di un mito

Il 31 agosto 1997 moriva Diana Spencer

Esattamente 25 anni fa, il 31 agosto del 1997, moriva Diana Spencer, affettuosamente nota come Lady Diana o Lady D.

Diana Spencer, trentaseienne, è stata vittima di un incidente automobilistico nel tunnel del Pont de l’Alam a Parigi, nel quale hanno perso la vita anche il suo compagno, Dodi Al-Fayed, e l’autista Henri Paul.

Il mito di Lady Diana: le teorie del complotto sull’incidente

Per il venticinquennale della morte di Lady Diana, diversi canali televisivi di emittenti di tutto il mondo dedicano larga parte del palinsesto al ricordo dell’ex Principessa di Galles. Allo stesso modo, la stampa si è già da tempo messa in moto con servizi retrospettivi e interviste più o meno esclusive, che dimostrano quanto il mito di Lady D sia ancora attuale.

Ed è proprio questo, il mito di una persona semplice, che vogliamo analizzare oggi. Per farlo, o meglio per renderci conto quanto la figura di Diana Spencer fosse già radicata nell’immaginario collettivo prima della sua scomparsa, possiamo partire dalla fine. Ovvero dall’incidente automobilistico del 31 agosto 1997, e dalle teorie del complotto che si sono succedute già nelle settimane successive alla disgrazia.

C’è chi ha pensato che a volere la morte di Lady Diana sia stata la famiglia reale, incapace di accettare la relazione di Diana con Al-Fayed. E timorosa del fatto che un figlio dei due, di origini arabe, sarebbe stato il fratellastro dell’erede al trono, motivo di insostenibile imbarazzo per la Corona.

Diana Princess of Wales 1997 2

Chi era Lady Diana

C’è già molto, dietro queste teorie complottistiche. Si intravede nell’ex principessa un personaggio autonomo, anticonformista e scomodo.

Ma scopriamo prima, in estrema sintesi, chi è stata Lady D.

Come abbiamo ricordato in un articolo pubblicato in quello che sarebbe dovuto essere il giorno del suo sessantesimo compleanno, Diana Spencer nasce il primo luglio 1961.

Conosce il ventinovenne Principe Carlo (che frequentava la sorella di Diana) a una battuta di caccia, mentre lei è appena una sedicenne. I due si rincontrano a Buckingham Palace per i trent’anni di Carlo. Il resto è storia arcinota: il matrimonio tormentato, i due figli, la separazione.

La principessa triste

È forse meno noto, ma emblematico, un fatto accaduto durante la prima gravidanza di Lady Diana. Una caduta dalle scale, che fortunatamente non avrebbe avuto conseguenze per il feto. Ma che non è stata accidentale: era uno dei primi clamorosi tentativi di Diana di attirare l’attenzione del marito Carlo, troppo occupato con la sua caccia.

Comincia così a delinearsi la quasi fiabesca della figura della principessa giovane e triste, che tanta importanza avrà nella creazione del mito di Lady D (la quale, aggiungiamo, ha preteso di partorire il suo primogenito in un ospedale pubblico).

La solitudine

Qui ci sono i due elementi fondamentali del mito di Lady Diana. Il primo: la solitudine desolata. Ovvero la vicenda paradossale (e davvero presa da una fiaba classica) della bella e giovane principessa che, al di là del titolo nobiliare, si trova rinchiusa nei meccanismi reali, bollata come “moglie di”, relegata a un ruolo istituzionale a lei evidentemente stretto.

Ed ecco dunque che la stampa nota, nelle uscite pubbliche di Diana Spencer, un volto grazioso ma sempre velato di malinconia.

L’anticonformismo

Nella pretesa (esaudita) di dare alla luce il suo primo figlio in un ospedale pubblico c’è tutto l’ingenuo anticonformismo di una giovane donna. Che in fondo ha preteso l’impossibile: condurre una vita normale all’interno di una cornice, e con un ruolo, che normali non erano affatto.

Nel 1983 Diana ha confessato al primo ministro di Terranova e Labrador, una provincia del Canada orientale: “Trovo davvero difficile affrontare le pressioni dovute al mio ruolo di principessa di Galles, ma sto imparando come gestirle”.

La “semplice maestra d’asilo”, come amava definirsi, è anche stata la donna sempre impegnata sul fronte sociale, dalla lotta all’AIDS a quella alle mine antiuomo.

Ed è stata la donna che, intervistata dal programma Panorama della BBC, ha serenamente dichiarato: “Siamo in tre in questo matrimonio”, evidentemente alludendo a Camilla Shand. O forse alle ingerenze della regina, con tutti i sottintesi edipici che lasciamo immaginare ai lettori.

Ed è stata, infine, la donna che ha divorziato dal principe Carlo. E che, almeno in questo ricambiata dal marito, ha avuto più di un amante durante la vita coniugale.

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Lady Diana: un mito che divide

Insomma: ci sono troppi elementi per lasciare indifferenti. E infatti nessuno, o quasi, è stato indifferente di fronte alla figura di Diana Spencer. C’è chi ha fatto il tifo per la principessa ribelle, tenacemente gelosa della propria autonomia nonostante immersa in un universo fagocitante. E chi, più conservatore, ha condannato proprio l’insofferenza di Lady D per le regole di corte.

Pro o contro che si fosse, la figura di Lady Diana ha avuto un impatto mediatico enorme negli ultimi decenni. E venticinque anni dopo la sua morte, noi siamo ancora qua a scriverne.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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