Quando Google ha lanciato Bard, la sua intelligenza artificiale in stile ChatGPT, si sperava fosse utilizzabile in tutto il mondo, Italia compresa. Così non è stato: Bard è disponibile in ben 180 Paesi, esclusi appunto Italia e non solo: tutta l’Unione Europea.
Bard non disponibile in Italia, bensì in 180 Paesi
Sono moltissimi i posti in cui l’intelligenza artificiale Bard di Google può essere utilizzato, così come viene illustrato nella pagina ufficiale dedicato al “Dove si può usare Bard”. Tra questi, l’Italia e tutta l’Unione Europa non sono comprese.
Si legge quanto segue: “Bard è attualmente disponibile in 3 lingue diverse e in oltre 180 paesi e territori. Espanderemo gradualmente il servizio in più paesi e territorio con modalità coerenti con le normative locali e i nostri principi legati all’Intelligenza Artificiale”.
Si spera dunque che prima o poi l’intelligenza artificiale di Google arrivi in Italia e nel resto dell’Unione Europa. Ma per quale motivo non è presente? La risposta risiede nelle richieste degli enti regolatori europei. Probabilmente, Google ha bisogno di tempo per ricontrollare degli aspetti riguardanti il funzionamento di Bard, in modo da essere aderenti alle normative europee, concernenti soprattutto la privacy.
In ogni caso, si attende un comunicato ufficiale da parte dell’azienda. Finora, le lingue compatibili con l’intelligenza artificiale sono l’inglese americano, il giapponese e il coreano.
Come utilizzare l’IA di Google anche se in Italia non è possibile
È noto a tutti che basta cambiare il VPN e impostarne su uno dei Paesi in cui Bard è già disponibile, per poter utilizzare l’intelligenza artificiale anche in Italia. Dunque, cosa ha di particolare l’IA di Google? Pare che sia molto veloce nel rispondere, più dei suoi competitor. Inoltre, è in grado di spiegare lui stesso il motivo per il quale sia stato vietato dall’Unione Europea.
Su Winfuture.de si legge che l’assenza di Bard nei paesi UE dipende dalla mancata conformità del servizio con il GDPR (General Data Protection Regulation). Un’altra opzione risiede nel mancato ottenimento di “licenze o certificazioni aggiuntive” non meglio specificate.
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