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Hacker russi accusati di cyberattacchi al settore energetico globale

Un avvertimento degli US ai cybercriminali russi

In queste ultime ore gli Stati Uniti hanno accusato quattro funzionari del governo russo di aver supportato importanti campagne di hacking contro il settore energetico globale. A quanto pare, i cyberattacchi avrebbero colpito migliaia di computer in ben 135 Paesi tra il 2012 e il 2018. Nel mirino degli hacker russi aziende petrolifere, centrali nucleari e società di fornitura di energia. Ma andiamo a scoprire nel dettaglio cosa è successo.

Hacker russi accusati di aver colpito le aziende energetiche globali

Nell’Agosto 2021 il Dipartimento di Giustizia degli US ha dichiarato che, tra il 2012 e il 2017, tre presunti hacker russi avevano attaccato aziende petrolifere, centrali nucleari e società di fornitura di energia a livello globale. I cybercriminali accusati erano Pavel Aleksandrovich Akulov, Mikhail Mikhailovich Gavrilov e Marat Valeryevich Tyukov. Qualche mese prima, invece, l’accusa era ricaduta su Evgeny Viktorovich Gladkikh. A quanto pare, questo dipendente del Ministero russo della Difesa avrebbe lavorato per hackerare i sistemi di sicurezza di una raffineria straniera. Stiamo parlando, quindi, di cyberattacchi risalenti ad almeno 4/5 anni fa. Eppure, il governo di Biden sembra preoccupato che gli hacker russi possano reiterare questi attacchi. Soprattutto in un momento delicato come questo.

Queste accuse mostrano l’arte oscura del possibile quando si tratta di infrastrutture critiche“, ha riferito un funzionario del Dipartimento di Giustizia degli US, precisando che i quattro hacker russi non sono attualmente in custodia. D’altronde, secondo il Dipartimento “il vantaggio di rivelare i risultati delle indagini supera ora la probabilità di arresti in futuro“. In fondo, i cyberattacchi dei russi si sono distinti per l’intento di causare danni fisici alle strutture energetiche disabilitandone il sistema di sicurezza. Qualcosa di molto diverso dalla semplice acquisizione dei dati delle aziende. Pertanto, la notizia dell’accusa rappresenta “un tiro al volo” per qualsiasi gruppo di hacker russi intenzionati ad attaccare le infrastrutture statunitensi più “sensibili”. Come riferito dagli US, queste accuse hanno “fatto sapere che sappiamo chi sono“.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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