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Attualità

DAZN: Serie A, ascolti nettamente in calo in questa prima stagione di esclusiva

Una fotografia sull'attualità e sugli scenari futuri

DAZN e la Serie A, un rapporto che nel primo anno di esclusiva intera per la piattaforma OTT – al netto delle tre partite in co-esclusiva con Sky – non sembra regalare alla Lega Calcio i risultati sperati in termini di ascolti.

Il calcio in streaming, nonostante le varie possibilità di fruizione, non cattura le attenzioni degli italiani, anche se in questo caso va fatto un primo distinguo: i cosiddetti big-match infatti funzionano bene, come ad esempio quelli della venticinquesima giornata Napoli-Inter (2 milioni di utenti) e Atalanta-Juventus (2,2 milioni di utenti), a deludere invece è la media generale rispetto a tutto il quadro delle partite a disposizione.

DAZN, Serie A e gli ascolti: cosa dicono i dati Auditel?

Una premessa è necessaria: in principio DAZN ha sempre raccolto e rielaborato i suoi dati avvalendosi del “metodo” Nielsen, ma dopo una prima verifica degli stessi, nella quale le cifre Nielsen e la più “classica” Auditel avevano delle discrepanze individuate intorno al 50%, l’Agcom però – nella delibera sulla verifica della metodologia di rilevazione degli ascolti tv di Dazn – ha stabilito che il modus operandi da utilizzare per la rilevazione degli ascolti fosse quello di Auditel.

Alla venticinquesima giornata della stagione 2021-2022 si attesta che: il Milan è la squadra più seguita, avendo fatto registrare 21,7 milioni di spettatori, seguito dalla Juventus (21,2) e l’Inter (20,1 ma con una partita in meno, Bologna-Inter, ndr). Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando DAZN aveva in esclusiva solo tre partite per ogni turno di campionato, mentre Sky Sport deteneva le altre sette, il trend di decrescita è molto rilevante: la Juventus aveva fatto registrare 37,5 milioni di spettatori, il Milan 27,4 e l’Inter 26,2.

E’ vero, nell’ultima estate la Serie A ha inevitabilmente perso degli “asset importanti” in termini di giocatori, come ad esempio Cristiano Ronaldo e Romelu Lukaku (entrambi andati a rinforzare la già super popolare Premier League inglese), ma una discrepanza che va fra 6 e 16 milioni è quantomeno preoccupante; pur ricordando inoltre che Auditel al momento ha rilevato solo il numero di smart TV e decoder top box collegati alle partite, senza comprendere gli accessi da app o sito web, cosa che inizierà a marzo 2022, ma che potrebbe anche non mutare troppo la visione complessiva.

Le conseguenze a breve e a medio-lungo termine

Inutile negarlo: in un biennio già reso difficile dalle perdite legate alla situazione sanitaria, i club devono affrontare anche lo spauracchio di vedere il campionato deprezzarsi. Perché sé è vero che l’incasso di 930 milioni a stagione (840 DAZN + 90 Sky), in una torta di 20 società, è garantito, altrettanto non si può dire per quanto sia legato al mondo degli sponsor e delle pubblicità, che vedendo un torneo in perdita di visibilità preferiscono ritrarsi.

Questa è una fotografia sull’orizzonte a breve termine, ma il peggio potrebbe arrivare nel medio-lungo periodo. Nella primavera del 2024 si discuterà infatti la nuova asta sui diritti tv per il triennio 2024-2027 e una Serie A in perdita di valore, se il trend dovesse continuare anche nelle prossime due stagioni, di certo non attirerebbe nuovi broadcaster o vedrebbe quelli consolidati porre offerte al ribasso, al contrario ad esempio degli altri campionati nazionali di riferimento (Premier League, Bundesliga, Liga, Ligue 1) che invece sono sempre in crescita.

“Dobbiamo trovare un nuovo format, che salvaguardi anche le piccole società. Oggiha affermato il presidente della FIGC, Gabriele Gravina soffriamo moltissimo il peso dell’idea di spacchettare alcune gare, di spalmarle. E su questo andranno fatte alcune verifiche perché mi pare che i riscontri Auditel non siano così positivi“.

Parole che sanno di allarme, ma anche di volontà di provare a ripartire rivedendo la struttura dell’offerta oraria della Serie A durante il fine settimana, non privilegiando solo i top club, che come abbiamo visto sono comunque in decrescita, ma provando a tutelare tutte le squadre che fanno parte del campionato, spesso collocate in orari “scomodi” soprattutto quando affrontano le squadre del medesimo valore. In vista del 2022/2023 potrebbero esserci quindi delle novità, per cercare di arrestare questa emorragia.

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