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Qualcomm esce vittoriosa dallo ‘scontro’ con la FTC

La Corte di Appello del Nono Circuito degli USA ha rovesciato la sentenza riguardante la FTC (Federal Trade Commission) e il chipmaker Qualcomm, dando ragione a quest’ultimo. Questo vuol dire che l’azienda potrà continuare ad applicare il suo sistema di licenza per i brevetti.

Qualcomm sfugge all’accusa della FTC

La sentenza rovesciata, stabilita a maggio 2019, riguardava l’offerta di Qualcomm verso i suoi clienti. L’azienda, infatti, utilizza uno schema di tipo “no license, no chips“, dove le licenze per le sue tecnologie sono concesse solo a chi compra il suo hardware. Altri fornitori di chip non possono quindi usare, neanche pagandoli, i brevetti di Qualcomm per i loro chip. Questo, secondo la giudice Lucy H. Koh, è anti-competitivo e sfavorisce sia le aziende concorrenti che le aziende clienti che i consumatori finali.

La nuova sentenza, però, ha respinto l’argomentazione di fondo, ovvero che Qualcomm è tenuta a vendere delle licenze ai suoi rivali. La corte mette comunque le mani avanti dicendo che l’azienda potrebbe stare agendo in maniera non FRAND (Fair, equa; Reasonable, ragionevole; Non-Discriminatory, non discriminatoria), ma che non era quella la sede o il momento per valutare questo aspetto.

Don Rosenber, Executive Vice President and General Counsel, Qualcomm, ha commentato così la vicenda: “La sentenza della Corte di Appello, che rigetta in maniera unanime e annulla la decisione della Corte Distrettuale, valida il nostro modello di business e il nostro programma di concessione di licenze per i brevetti e sottolinea l’incredibile contributo di Qualcomm all’intera industry. Ringraziamo la giuria per l’attenta analisi di questo importante caso” 

Il resto del mondo

Nonostante questa sentenza, che per il momento chiude un capitolo negli USA, Qualcomm è stata comunque multata in diverse occasioni dalle agenzie anti-trust delle varie nazioni. Nel 2015 la Cina ha multato l’azienda per 975$ milioni, e sono seguiti poi gli 853$ milioni della Sud Corea nel 2016 e gli 1.2$ miliardi dell’Unione Europea nel 2018 (quest’ultimo caso per un accordo tra l’azienda ed Apple).

In generale, quindi, alcuni dubbi e attriti tra l’azienda e i regolatori mondiali rimangono. Almeno per ora, però, Qualcomm può almeno tirare un sospiro di sollievo per quanto riguarda gli Stati Uniti.

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