Recensione Samsung Galaxy Z Fold 4: uguale fuori, rinnovato dentro.

La nuova versione di Samsung Galaxy Z Fold 4 è tra noi. Cosa cambia rispetto al passato? A prima vista poco, è vero, ma in realtà il cuore pulsante e lo “scheletro” di questo pieghevole sono totalmente nuovi, dando così vita ad un foldable ancora più interessante, performante e durevole. Varrà la pena fare un cambio dispositivo passando da Galaxy Z Fold 3 a Fold 4? In questa recensione proviamo a spiegarvi le nostre impressioni dopo tre settimane di utilizzo.

La recensione di Samsung Galaxy Z Fold 4

Il 10 agosto Samsung ha presentato al mondo la quarta generazione di Galaxy Z Fold. E sì, il commento più diffuso, almeno inizialmente, ha riguardato l’estetica, quasi invariata rispetto a Z Fold 3, quasi difficili da distinguere l’uno con l’altro. Questo però non significa che non sia cambiato nulla. Della differenza vi accorgete appena tentate di aprirlo: rispetto al predecessore infatti fa un po’ più di resistenza, complice la nuova cerniera in alluminio che gli dona ancor più robustezza.

Piccole ma importanti novità

Le novità in termini di design sono effettivamente poche. La cerniera, completamente reingegnerizzata, è progettata per durare nel tempo ma, al tempo stesso, occupare un po’ meno spazio. Non è una novità che vedete, visto che effettivamente all’esterno è uguale, ma la percepirete già alla prima apertura/chiusura. La sensazione è quella di avere tra le mani un prodotto davvero molto solido, più del modello precedente, e questo nonostante i 20 grammi in meno. Sì, Samsung Galaxy Z Flip 4 ha fatto la dieta e ora pesa poco più di un iPhone 13 Pro Max.

Rimane invariato lo spazio tra le due metà – la V che notate quando è chiuso – mentre cambiano i materiali, con il Gorilla Glass Victus che protegge sia la parte frontale che quella posteriore.
Troviamo poi cornici più sottili, sia dentro che fuori, e la certificazione IPX8 per la resistenza all’acqua.

Doppio display, doppie potenzialità

Sulla carte i display di Z Fold 4 sono gli stessi di Z Fold 3: entrambi Dynamic AMOLED 2X, con una frequenza di aggiornamento di 120 Hz ma con dimensioni differenti, 6,2 pollici all’esterno e 7,6 pollici all’interno. Come anticipato però Samsung ha snellito i bordi, così da guadagnare ancor più spazio per i display e per i contenuti.

Lo schermo da 7,6 pollici interno ora è protetto dall’Ultra Thin Glass e la sensazione generale è migliore rispetto a quella offerta dal Z Fold 3. In passato infatti il pannello sembrava quasi “morbido”, un po’ delicato. Ora no, anzi, neppure le unghie sembrano dargli fastidio.
Continua ad esserci la compatibilità con la S-Pen che permette di aumentare la produttività ma purtroppo non è ancora integrata nel corpo dello smartphone. Se la bramate, dovrete acquistare la cover con S-Pen a parte. Ci saremmo aspettati quest’anno che la penna fosse integrata nella scocca e invece niente. E’ davvero un peccato perché la cover ne aumenta l’ingombro

Ma come si comporta il grande display di Samsung Galaxy Z Fold 4? La luminosità è buona, i colori vivaci e sì, la piega è ancora visibile. Non ci stancheremo però di dire che è quasi fisiologica nei pieghevoli ma, tenendo il device di fronte a voi, non la percepirete nemmeno.

Samsung Galaxy Z Fold 4 recensione: autonomia e prestazioni

Due display, si sa, sono impegnativi da gestire. Questo però non significa che la batteria, da 4.400 mAh, vi lascerà a piedi dopo poche ore. In realtà ci ha permesso di arrivare a fine giornata senza problemi, con circa 4 ore di schermo acceso e consentendoci di svolgere il nostro lavoro senza sacrifici (abbiamo anche guardato qualche video ma ssshhh, non ditelo a nessuno!).

A disposizione c’è anche la ricarica rapida, che regala il 50% di batteria in circa 30 minuti. Non è la più rapida in assoluto che si possa trovare sul mercato, ma fa il suo dovere.

Le ottime prestazioni della batteria le dobbiamo anche al nuovo processore Qualcomm Snapdragon 8+ Gen 1, che garantisce un’ottima efficienza senza compromettere le prestazioni, anche durante sessioni di gaming con Asphalt 9 o Call of Duty Mobile.
Il dispositivo poi non scalda quasi mai, nemmeno se vi date al binge watching selvaggio su Netflix & Co.
A conti fatti quindi potete fare qualunque cosa, senza preoccuparvi, senza rallentamenti e senza sacrifici.

Il software è la chiave

Grazie ad Android 12L, la versione del sistema operativo di Google progettata per schermi ampi, molte applicazioni sono ottimizzate e decisamente più utilizzabili, come Facebook, Spotify e Telegram. Ce ne sono però alcune che usano la vecchia interfaccia: ad esempio, WhatsApp si spalma orizzontalmente mentre Instagram occupa solo la porzione centrale del display, lasciandovi due bande nere a lato.
Nel complesso comunque l’uso delle app rimane comodo ed intuitivo, merito anche dell’ottimo multitasking che è stato ulteriormente migliorato. Ora infatti, aprendo una qualsiasi app, comparirà, nella parte bassa del display, una barra contenente le applicazioni; tenendo premuto sull’icona e trascinandola sullo schermo potrete affiancare un massimo di 3 finestre, più una floating che però inibisce l’uso delle altre app aperte.

È stata migliorata anche la modalità Flex che permette di spostare tutto il contenuto su un lato solo quando deciderete di piegare il display. Per impostare questa funzione, basterà premere il popup che appare; verrete così catapultati nelle impostazioni della Modalità Flex dove dovrete semplicemente spuntare il flag corrispondente.
Noi l’abbiamo fatto per le app di streaming, così possiamo appoggiare lo smartphone su una superficie e guardare il contenuto sulla parte superiore, simulando così un mini computer. Certo, non sfrutterete tutta la superficie dell’ampio display, ma almeno non vi cadranno le braccia mentre guardate un film di due ore in treno o in aereo.

La fotocamera

Passiamo al comparto fotografico. Siamo passati da un 12+12+12 MP alla seguente configurazione:

• un sensore principale da 50 MP;
• un ultragrandangolare da 12 MP;
• un teleobiettivo da 10 MP con zoom ottico 3x.

Tradotto significa che la fotocamera posteriore è la stessa di Galaxy S22.

Le foto e i video sono davvero di altissima qualità senza troppi compromessi, con colori vividi, tanti dettagli e un ottimo comportamento anche al buio. Insomma, tutto quello che ci aspettavamo da Samsung c’è.
E sì, c’è ancora la doppia anteprima per mostrare al soggetto la foto mentre la state scattando.

Vi segnaliamo anche la presenza della fotocamera frontale, da 10 megapixel, e interna, da 4 megapixel. Quest’ultima è UDC (Under the Display Camera), quindi nascosta sotto il display, con dei pixel che le permettono di mimetizzarsi; con schermata bianco il risultato è migliore rispetto al predecessore mentre con un’app o un’immagine scura non vi accorgerete nemmeno della sua presenza.

La recensione di Samsung Galaxy Z Fold 4: conclusioni

Samsung Galaxy Z Fold 4 si è rivelato un device davvero con i superpoteri: permette di fare praticamente tutto, sopratutto se con lo smartphone ci lavorate.
Adesso le domande consuete.

Spendo un minimo di 1879 euro per un upgrade di uno smartphone che già andava alla grande?
Se avete un Fold 3 che funziona bene, non vale la pena cambiare. Le migliorie ci sono, ma non giustificano il passaggio.

Non ho mai avuto uno Z Fold. Che faccio, provo?
Se arrivate da un dispositivo diverso, uno della serie S o magari di altri brand e volete uno smartphone per lavorare, allora vale la pena spenderli. Galaxy Z Fold 4 è davvero completo, fa tutto e adesso, dopo tanto lavoro in ricerca e sviluppo, lo fa senza compromessi.

Il prezzo? Si parte da 1.879 € per la versione da 256 GB.

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