C’è chi la musica l’ha fatta, e c’è chi l’ha plasmata, a sua immagine e somiglianza. Quincy Jones, morto oggi all’età di 91 anni, appartiene sicuramente a questa seconda categoria.
Con 26 Grammy e decine di album che hanno letteralmente inventato un suono per intere generazioni, Jones lascia un’eredità impossibile da eguagliare. La sua influenza ha attraversato generi e decenni, portando il jazz, il soul e il pop a vette mai raggiunte prima.
Insomma, sebbene possa sembrare una di quelle frasi che si dicono solo per elevare qualcuno a seguito del trapasso: Quincy Jones non è stato solo un musicista, ma è stato un rivoluzionario della musica contemporanea. E lo confermano i dischi che portano la sua firma.
Quincy Jones: musicista per talento, arrangiatore per vocazione
Dai suoi inizi come giovane trombettista jazz fino al trionfo planetario come produttore, arrangiatore e compositore, la carriera di Jones copre un periodo di oltre sette decenni, lavorando con i più grandi nomi della musica, da Ray Charles a Frank Sinatra, passando per Aretha Franklin, Little Richards, Donna Summer, Michael Jackson e Miles Davis.
Nato nel 1933 a Chicago, Quincy Jones cresce in un ambiente segnato dalla povertà, ma fin da giovane si innamora del jazz. Inizia a suonare la tromba e a 19 anni si trasferisce a Parigi per studiare con Nadia Boulanger, una delle insegnanti di musica più prestigiose dell’epoca. Più che come trombettista però, Jones trovò la sua vera vocazione come arrangiatore e produttore. Non a caso, tornato negli Stati Uniti, diventa arrangiatore per Count Basie e Dizzy Gillespie, due leggende del jazz, e presto inizia a lavorare a Hollywood, portando il suo suono nel mondo del cinema e della TV.
Alla metà degli anni ‘60, approdato alla Mercury Records (di cui diventerà il primo vicepresidente di colore) comincerà una solida collaborazione con Frank Sinatra (per il quale arrangerà, tra gli altri, l’album It Might as Well Be Swing.
Quando Quincy Jones produsse Thriller, l’album spartiacque della storia del pop
Il 14 aprile 1982 Quincy Jones entra ai Westlake Recording Studios con un budget di 750.000$ e una missione: produrre un disco che possa cambiare la storia della musica. Spoiler: ci riuscirà. L’album si chiama Thriller, di Michael Jackson, che ben presto diventerà il disco più venduto della storia della musica (con una stima di 100 milioni di copie vendute nel mondo).
Ma non è solo una questione di soldi: Thriller è lo spartiacque della musica pop, la Bibbia della popstar, il disco che ha ridefinito il suono degli anni ‘80. L’album che ha conferito a Michael Jackson la corona di Re del Pop (e nel pop non si diventa monarchi per caso, ma per plebiscito popolare). Oltre a Thriller, Jones ha lavorato anche su Off the Wall e Bad, contribuendo alla creazione di una trilogia che ha definito l’estetica e il suono degli anni ’80.
Più in generale, con i suoi arrangiamenti, Jones ha portato nella musica pop e R&B complessità armoniche e innovazioni ritmiche che prima erano riservate al jazz o alla musica classica. Il tutto al servizio dell’ascoltatore, senza mai perdersi in virtuosismi tipici di alcuni universi musicali, ma totalmente inadatti in un contesto popular. Del resto lo stesso Quincy Jones ha sempre sottolineato l’importanza dell’arte dell’arrangiamento.
USA for Africa, cinema e serie TV
Insieme a Jackson e Little Richard, nel 1985 è tra gli organizzatori del progetto USA for Africa, che porta alla composizione di We Are the World (di cui è anche arrangiatore), brano che ha raccolto fondi per l’Etiopia e che ha coinvolto alcune delle più grandi voci della musica mondiale (regalandoci anche l’irresistibile meme di Bob Dylan).
Nel mondo del cinema, Quincy Jones ha composto le colonne sonore di film come In the Heat of the Night e Il Colore Viola, per il quale ha ricevuto anche una nomination agli Oscar. Il suo lavoro in televisione include le colonne sonore di serie come Roots e Sanford & Son, e ha prodotto sigle iconiche (come quella de Il Principe Bel-Air).
Nel corso dei suoi 91 anni Quincy Delight Jones Jr. (questo il suo nome per esteso) ha collezionato ben 26 Grammy, firmando alcuni dei dischi più incredibili che la musica ci abbia regalato. Ha collaborato con le leggende, da Miles Davis ad Aretha Franklin, passando per Jaques Brel, Little Richard, Donna Summer, Michael Jackson e molti altri, divenendo leggenda esso stesso. Oggi il mondo della musica lo ricorda così, con il suono che Quincy Jones stesso ha plasmato.
Se volete ripercorrere l’incredibile vita di Quincy Jones, vi consigliamo la visione del documentario Quincy, disponibile in streaming su Netflix.
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