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Rabbit R1 è solo un’app per Android? L’assistente AI installato su uno smartphone

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Rabbit R1 ha fatto suscitato moltissimo scalpore al CES 2024, dove è presto diventato uno dei gadget più chiacchierati dell’evento di Las Vegas. Un assistente AI da tenere in tasca, capace di prenotare voli e segnare appuntamenti, con il look dal sapore retrò disegnato da Teenage Engineering. Ma molti si sono chiesti: non potrebbe essere semplicemente un’app per smartphone? A quanto pare, sì: alcuni reporter americani hanno installato il launcher di Rabbit R1 come app Android — e funziona.

E sebbene Rabbit abbia spiegato che, in realtà, la situazione non è così semplice, questo test e le recensioni “non entusiastiche” rischiano di affossare il progetto della startup.

Il mistero svelato: Rabbit R1 smascherato come semplice app Android

Un’app Android travestita da gadget futuristico. Nonostante il design accattivante e le promesse altisonanti, quasi tutti gli appassionati di tecnologia del mondo si sono chiesti, fin dall’annuncio, perché Rabbit non avesse semplicemente annunciato un’app.

L’idea di un Large Action Model (LAM), capace non solo di dare risposte ma anche di compiere azioni come acquistare biglietti aerei o libri su Amazon, appare ottima. Ma brevettare il software è difficile: se una grande società “ruba” l’idea di una startup come Rabbit e chiede ai migliaia di suoi programmati di sviluppare qualcosa di simile, la startup può fare poco per fermarlo.

Tuttavia, un dispositivo alternativo come il Rabbit R1 dovrebbe offrire qualcosa di più di un’app per Android — altrimenti, perché spendere 199 dollari per acquistarlo?

Rabbit R1 come app Android: la prova con un Pixel 6a

Per capire se, effettivamente, il dispositivo offre un valore aggiunto, Mishaal Rahman di Android Authority (tramite The Verge) ha provato a scaricare l‘APK del launcher di Rabbit su un Google Pixel 6A. E ce l’ha fatta.

Nel suo articolo, Rahman spiega di aver potuto installare il dispositivo “armeggiando un poco”. Usando il tasto del volume al posto dell’unico pulsante hardware dell’R1, Rahman ha potuto impostare un account e iniziare a porre domande all’assistente AI.

Il giornalista spiega di non aver testato tutte le stesse funzionalità dell’R1, anzi ammette che alcune integrazioni (come quella di Spotify) su smartphone richiederebbero permessi superiori a quelli ottenibili su un Pixel 6a. Quindi, l’app Android non potrebbe sostituire del tutto Rabbit R1. Ma il fatto che si possa installare dimostra che sia “solo” un’app con più permessi: uno smartphone riuscirebbe a fare tutto quello che fa il gadget AI.

La risposta di Rabbit

Il fondatore e CEO di Rabbit, Jesse Lyu, ha cercato di smentire queste affermazioni in una nota stampa. Dove spiega che “rabbit r1 non è un’app Android”. La differenza sta nel fatto che “Rabbit OS e LAM funzionano sul cloud con AOSP [Android Open Source Project, ndr] molto personalizzato e modifiche firmware di livello inferiore”.

Lyu asserisce che “un APK bootleg locale senza il sistema operativo appropriato e gli endpoint cloud non saranno in grado di accedere al nostro servizio”. E ha inoltre ricordato che utilizzare applicazioni non controllate rischia di compromettere lo smartphone di chi lo utilizza: spesso negli APK di applicazioni si nasconde il malware.

L’anno dei gadget AI deve ancora arrivare

Se già le recensioni faticavano a trovare applicazioni e servizi tali da giustificare l’acquisto del Rabbit R1, la rivelazione che si tratta essenzialmente di un’app Android potrebbe affossare il progetto della startup. Il design interessante e la volontà di utilizzare di meno lo smartphone convincerà gli appassionati, ma le possibilità che il “coniglietto AI” finisca nelle tasche di milioni di persone sembra allontanarsi.

Il 2024 sarebbe dovuto diventare l’anno dei “gadget AI”. Ma le recensioni di Humane Pin prima e quelle di Rabbit R1 ora, hanno ridimensionato le aspettative. E i prossimi eventi Android e iOS (Google I/O e Apple WWDC), dai quali ci aspettiamo diverse novità legate all’AI, potrebbero confermare che lo smartphone non scomparirà, almeno per il prossimo futuro.

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Ultimo aggiornamento 2024-09-29 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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