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Nuova multa a YouTube in Russia (ma niente ban)

Roskomnadzor non blocca ancora i video in streaming

YouTube riceve un’altra multa dalla Russia, commissionata da Roskomnadzor, che pure rifiuta di commissionare un ban al gigante dello streaming. L’app popolarissima in Russia (come nel mondo) continua a rifiutare le restrizioni chieste dal Cremlino. Che a differenza di Twitter e Facebook, continua a resistere online.

Nuova multa ma niente ban per YouTube in Russia

L’autorità garante per le comunicazioni russa Roskomnadzor, che in questo ultimo mese abbondante di conflitto più che mai fa da organo di censura, ha commissionato un’altra multa a YouTube. Che reputa “una delle piattaforme chiave che partecipano alla guerra dell’informazione contro la Russia“.

L’accusa va nel dettaglio, parlando di come abbia ospitato sui propri server i video dell’esercito ucraino e dei miliziani. E in generale di riportare informazioni che Mosca ritiene fake news sul conflitto.

YouTube Netflix

Le stesse accuse portate avanti a social come Instagram, Facebook e Twitter. Che sono stati per questo dichiarati aziende che sostengono il terrorismo e l’odio anti-russo da parte di Mosca. E quindi bandite, impedendo agli utenti di accedere ai servizi.

YouTube, insieme all’app di messaggistica WhatsApp, restano invece online nonostante le sanzioni e gli avvisi. Sia per via della grande popolarità di quelle che sono le due app più scaricate in Russia, sia per il fatto che le alternative non altrettanto diffuso. Chiudere YouTube potrebbe essere visto come l’ultimo distacco dall’Occidente che Mosca teme possa diventare troppo per la popolazione.

Se già la chiusura di istituzioni come Mc Donald’s (fra le primissime aziende in URSS dopo la caduta del Muro di Berlino) ha suscitato polemiche e atti di protesta, quella di YouTube potrebbe diventare la goccia che fa traboccare il vaso. Quindi per il momento la Russia multa e minaccia, ma non chiude.

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Source
Giornalettismo

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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