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Un’app trasforma lo smartphone in un termometro per misurare la febbre

Tutti hanno avuto l’esperienza di voler misurare la propria temperatura corporea, senza avere un termometro a portata di mano. Magari vi sentite sottotono in ufficio e volete capire se è meglio prendere un giorno di malattia per evitare contagi. Oppure i bambini si sentono la fronte calda e non volete affidarvi alla sensazione di mani o labbra per capire se sono febbricitanti. Con FeverPhone, l’app sviluppata dallo studente Joseph Breda, la risposta potreste avercela in tasca: il vostro smartphone diventa un termometro per misurare la febbre.

FeverPhone trasforma lo smartphone in un termometro per la febbre

Di recente lo abbiamo vissuto tutti in prima persona: la febbre è uno dei primi sintomi di COVID-19 e di altre malattie infettive. Quindi, per diagnosticare rapidamente le infezioni e prevenire il contagio, misurare la temperatura è fondamentale. Tuttavia, non sempre abbiamo un termometro a portata di mano – non tutti ne hanno un termometro affidabile a casa. E se siete in movimento, la possibilità di non potervi misurare la temperatura aumenta.

Per risolvere questo problema, un gruppo di ricercatori dell’Università di Washington ha sviluppato un’app chiamata FeverPhone, che trasforma lo smartphone in termometro per la febbre senza bisogno di nuovi componenti.

Come funziona FeverPhone

L’app sfrutta il touchscreen del telefono e i sensori di temperatura della batteria già presenti per raccogliere i dati. A questo punto, un modello di apprendimento automatico stima la temperatura interna del corpo delle persone.

Quando i ricercatori hanno provato FeverPhone su 37 pazienti in un pronto soccorso, l’app ha stimato la temperatura interna del corpo con una precisione simile a quella di alcuni termometri commerciali.

smartphone ricondizionati e usati

Joseph Breda, uno studente di dottorato UW presso la Paul G. Allen School of Informatica e ingegneria, spiega: “Alla laurea, stavo facendo ricerche in un laboratorio dove volevamo dimostrare che si poteva usare il sensore di temperatura in uno smartphone per misurare la temperatura dell’aria. Quando sono arrivato all’UW, il mio consulente e io ci chiedevamo come avremmo potuto applicare una tecnica simile per la salute. Abbiamo deciso di misurare la febbre in modo accessibile. La preoccupazione principale per la temperatura non è che sia un segnale difficile da misurare; è solo che le persone non hanno termometri”.

La ricerca continua per rendere più precise le misurazioni

L’app è la prima a utilizzare i sensori del telefono esistenti per stimare se le persone hanno la febbre. Ha bisogno di più dati di formazione per essere ampiamente utilizzato secondo Breda. Ma per i medici il potenziale di tale tecnologia è entusiasmante.

Secondo il dott. Mastafa Springston, coautore dello studio e un istruttore clinico UW presso il Dipartimento di Medicina d’Urgenza nella Scuola di Medicina UW, il potenziale è ancora maggiore. “Le persone vengono sempre al pronto soccorso dicendo: ‘Penso di avere la febbre’. E questo è molto diverso dal dire ‘Avevo la febbre’. In un’ondata di influenza, ad esempio, le persone che corrono al pronto soccorso possono impiegare cinque giorni o anche una settimana a volte. Quindi, se le persone condividessero i risultati della febbre con le agenzie di sanità pubblica tramite l’app, in modo simile a come ci siamo registrati per gli avvisi di esposizione al COVID, questo segnale anticipato potrebbe aiutarci a intervenire molto prima”.

I termistori, dalla batteria alla fronte

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Soffi di mal d’auto? La scienza dice che con le auto elettriche e a guida autonoma peggiorerà, fonte Pixabay

I termometri clinici misurano la temperatura del corpo con dei piccoli sensori chiamati termistori. Anche i normali smartphone hanno dei termistori: servono soprattutto a controllare la temperatura della batteria. Ma i ricercatori UW hanno scoperto che si possono usare questi sensori per monitorare il trasferimento di calore tra una persona e un telefono. Il touchscreen del telefono può riconoscere il contatto tra la pelle e il telefono e i termistori possono registrare la temperatura dell’aria e l’innalzamento di calore quando il telefono entra in contatto con un corpo.

Per verificare questa idea, il team ha raccolto dei dati in un laboratorio. Con l’obiettivo di imitare una fronte calda, i ricercatori hanno scaldato una busta di plastica piena d’acqua con un apparecchio sous-vide e hanno appoggiato gli schermi del telefono sulla busta. Per considerare le variazioni nelle situazioni, come persone diverse che usano telefoni diversi, i ricercatori hanno provato tre modelli di telefono. Hanno anche messo degli accessori come una pellicola protettiva e una cover e hanno cambiato la pressione sul telefono.

I ricercatori hanno usato i dati di vari casi di prova per allenare un modello di apprendimento automatico. E poi hanno testato con 37 persone lo smartphone come termometro per la febbre, 16 delle quali avevano una leggera febbre. Hanno appoggiato lo smartphone sulla fronte per 90 secondi. E i risultati avevano un margine d’errore di 0,23 gradi Celsius, meno del mezzo grado accettabili dai termometri clinici.

L’applicazione è ancora in fase sperimentale e ha bisogno di controlli ulteriori da parte di scienziati in tutto il mondo. Ma già oggi il team guidato da Breda sta lavorando per portare questa novità anche su smartwatch – dove il rilevamento dovrebbe essere ancora più veloce, visto le dimensioni ridotte del dispositivo. Insomma, il prossimo termometro per la febbre potremmo già averlo al polso.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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