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X (Twitter) supporta le chiamate audio e video

La piattaforma social media conosciuta precedentemente come Twitter, ora nota come X, sta introducendo chiamate audio e video. Mentre l’azienda non ha ancora fatto un annuncio ufficiale, diversi utenti hanno riferito di aver ricevuto notifiche sull’app che annunciavano il nuovo aggiornamento.

X, ex Twitter, lancia le chiamate audio e video

Fra quelli che hanno ricevuto notifiche in queste ore, ci sono anche diversi reporter americani, fra cui quelli di The Verge che lo raccontano qui. Le chiamate audio e video sembrano essere state introdotte con cautela, con un’enfasi sulla scelta dell’utente di abilitare o disabilitare questa funzionalità.

Nelle impostazioni dell’app, ora trovate un’opzione denominata “Abilita chiamate audio e video”, che consente agli utenti di personalizzare chi può effettuare chiamate. Potete scegliere se permettere chiamate solo da persone nella propria rubrica, da utenti seguiti, da account verificati o da tutti. In questo modo, gli utenti possono gestire la loro esperienza e la privacy.

Twitter X App Store Apple

Per effettuare una chiamata, basta aprire una chat diretta con un altro utente, quindi selezionare l’icona del telefono nell’angolo in alto a destra dello schermo e scegliere tra “chiamata audio” o “chiamata video”. Il fondatore di X, Elon Musk, aveva precedentemente suggerito l’introduzione di questa funzione per ampliare le capacità della piattaforma.

X sembra essere in procinto di implementare chiamate audio e video su diverse piattaforme, compresi iOS, Android, Mac e PC, senza richiedere un numero di telefono per utilizzare questa funzionalità. Non è ancora chiaro se questa funzionalità sarà disponibile per tutti gli utenti o se potrebbe richiedere un abbonamento Premium.

Elon Musk ha menzionato in precedenza la possibilità di addebitare un prezzo annuale per l’accesso a X. In effetti, ha già avviato un test in Nuova Zelanda e nelle Filippine in cui gli utenti devono pagare un dollaro all’anno per utilizzare la piattaforma. Tuttavia, non è ancora chiaro se questo modello di pagamento sarà esteso a livello globale.

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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