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La Nasa e la Luna: in arrivo un secondo lander per il programma Artemis

Affiancherà Starship di SpaceX

La Nasa sembra proprio in grande spolvero. Lo ha dimostrato con Ingenuity, l’elicottero drone atterrato su Marte con Perseverance nel febbraio dello scorso anno. Ingenuity, secondo il progetto Mars 2020, avrebbe dovuto effettuare solo cinque voli. Ma nella giornata di domenica 20 marzo ha effettuato il suo ventiduesimo volo sulla superficie del Pianeta rosso, e così è stata presa la decisione di prolungare la permanenza del drone elicottero su Marte fino al prossimo settembre.

Ma ora la Nasa accelera anche con la Luna. Lo fa sapere con un post sul suo sito ufficiale, apparso nella giornata di mercoledì 23 marzo. E che con una battuta potremmo definire come una delle offerte di lavoro più spaziali della storia. Scopriamo di cosa si tratta.

La Nasa e la Luna: alla ricerca di un secondo lander

L’annuncio della Nasa è eloquente: presto sarà pubblicato un bando rivolto alle aziende private per la fornitura di un secondo lander lunare. Lander che servirà al trasporto degli astronauti dalla futura stazione spaziale orbitante Gateway alla superficie lunare.

Quello che si attendeva era il budget, che ora il Congresso dovrebbe aver finalmente messo a diposizione dell’agenzia aerospaziale.

L’idea della Nasa è quella di un secondo lander lunare per missioni anche successive ad Artemis III, la prima del nuovo programma spaziale. Programma per il quale è previsto che gli astronauti torneranno sulla Luna non prima del 2025.

spacex starship

Il programma Artemis

La Nasa punta alla Luna con il programma Artemis, sviluppato in collaborazione con alcuni partner, tra cui aziende di voli spaziali commerciali statunitensi.

L’obiettivo iniziale di Artemis (poi modificato) sarebbe stato quello di far tornare gli esseri umani sulla superficie lunare entro il 2024. Secondo obiettivo, come vedremo, quello di sondare la possibilità di un approdo su Marte. Sono già state pianificate le missioni da Artemis I ad Artemis V.

La Nasa, la Luna e l’anno di ritardo

In un precedente articolo vi abbiamo ragguagliato sulla posticipazione del prossimo approdo sulla Luna, slittato dal 2024 al 2025.

I motivi addotti dall’agenzia aerospaziale sono stati due. Il primo, com’era prevedibile, rappresentato dalla pandemia da Coronavirus. Ma il secondo riguarda proprio il lander lunare,  o meglio le cause legali sui contratti di assegnazione. Cos’era successo?

SpaceX VS Blue Origin

In sintesi, Blue Origin di Jeff Bezos aveva citato la Nasa riguardo all’assegnazione del lander lunare per la missione Artemis. L’accusa è stata quella di un processo di selezione delle proposte iniquo. Ma nel novembre dello scorso anno la causa è stata poi vinta dalla Nasa, che già nell’aprile del 2021 aveva concesso un contratto da 2,9 miliardi di dollari a SpaceX per sviluppare, modificandolo, il veicolo Starship dell’azienda. Ovvero per creare il primo lander che dovrebbe (ri)portare gli umani sulla superficie lunare.

Il problema delle tute spaziali

In realtà, se la tabella di marcia della Nasa per tornare sulla Luna ha subito un rallentamento, parte della colpa pare sia stata anche delle costosissime tute spaziali. Sì, perché sembra che le supertute xEMU, questo il loro nome, costino la bellezza di (tenetevi forte) un miliardo di dollari ciascuna.

Ed è qui che si mostra in tutta la sua lungimiranza l’idea della Nasa di entrare in partnership con SpaceX, che appartiene all’uomo più ricco del mondo. Dopo che il problema delle tute spaziali è emerso, infatti, Elon Musk ha dichiarato a stretto giro che sarebbe intervenuto lui con un sostanzioso aiuto economico.

Il secondo lander

Ma ora evidentemente il Congresso ha allentato i cordoni della borsa, perché è prossimo il bando per un secondo lander lunare. Che affiancherà quello di SpaceX, basato sul progetto Starship.

Nei giorni scorsi la Nasa ha diffuso un documento che mostra proprio gli avanzamenti nei test per il lander che l’azienda di Elon Musk sta mettendo a punto.

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Le parole di Bill Nelson

L’approvazione del nuovo budget per le missioni spaziali dovrebbe portare alla Nasa 1,2 miliardi di dollari per lo sviluppo di un secondo lander lunare. Nel 20201, l’agenzia aveva chiesto 3,4 miliardi di dollari ma ne erano arrivati solo 850 milioni.

Il secondo lander verrà utilizzato per le missioni successive ad Artemis III, previste non prima del 2026.

Così ha commentato Bill Nelson, amministratore dell’agenzia aerospaziale statunitense. Nelson ha detto: “La concorrenza è cruciale per il nostro successo sulla superficie della Luna e oltre. Ringraziamo l’amministrazione Biden e il Congresso per il loro supporto per questa nuova opportunità per il nuovo lander, che rafforzerà e migliorerà finalmente la flessibilità di Artemis”. 

Il comunicato apparso sul sito della Nasa si chiude con una frase suggestiva. In cui si legge che i due lander saranno utilizzati “per portare gli astronauti sulla superficie della Luna, espandendo l’esplorazione e preparando l’umanità per il prossimo gigantesco balzo, l’esplorazione umana di Marte.”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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