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Junker, l’Intelligenza Artificiale a servizio della raccolta differenziata

Dal 2015, Junker è l'applicazione che rende più semplice la raccolta differenziata in tutta Italia

Domattina, prima di uscire di casa per andare a scuola o a lavoro, ricordatevi di scattare un selfie alla vostra immondizia per sapere dove smaltire correttamente i rifiuti. Sì, avete letto bene. Potete usare i vostri smartphone con triple e quadruple fotocamere per fare una bella foto al vostro contenitore in TetraPak e sapere in quale cassonetto buttarlo. E non è una challenge lanciata sui social, bensì il principio di funzionamento di Junker, un’applicazione ideata per aiutare gli Italiani (e non solo) con la raccolta differenziata.

Circa cinque anni fa, l’App è stata messa a punto e lanciata da Giunko, una start up specializzata nello sviluppo di soluzione cloud-based per la Rete. L’idea alla base del progetto era quella di sfruttare le potenzialità del machine learning a servizio di una delle esigenze primarie degli Italiani, ossia lo smaltimento dei rifiuti. Stando ad alcuni dati del 2017, infatti, ben il 55.5% della popolazione nazionale si impegna ogni giorno nella raccolta differenziata, nonostante tutte le difficoltà del caso. E proprio per incrementare questa percentuale, e per permetterci di vivere in un mondo migliore, nasce Junker. Ma cerchiamo di capire bene come funziona e in che modo può esserci davvero utile con i rifiuti. Sopratutto con quelli che non abbiamo la minima idea di dove – o come – smaltire.

 Junker, come funziona l’App per la raccolta differenziata

Per cercare di spiegarvi al meglio il funzionamento di Junker, abbiamo deciso di provarla noi stessi per qualche settimana. Ed effettivamente possiamo dirvi che l’App va ben oltre le aspettative che ci eravamo fatti. Anzitutto, è scaricabile gratuitamente sia per iOS sia per Android, il che già può essere considerato un punto di forza. A questo si aggiungono poi l’interfaccia semplice ed intuitiva dell’applicazione, e la possibilità di utilizzarla in 9 diverse lingue – bulgaro, cinese, francese, inglese, rumeno, russo, tedesco e ucraino -. Ma al di là dei dettagli tecnici, eccovi spiegato come funziona.

Come prima cosa, Junker vi chiederà di geolocalizzarvi, poiché ogni Comune ha un suo regolamento specifico quanto allo smaltimento dei rifiuti. Una volta fatto, potrete utilizzare l’applicazione come meglio preferite, considerando che questa vi offre quattro diverse modalità di ricerca: la scansione del codice a barre, l’interpretazione dei simboli della raccolta differenziata, la ricerca testuale e il riconoscimento delle immagini. Niente di più semplice. Per capire dove va effettivamente smaltito il TetraPak, ci è bastato scansionare il codice a barre del nostro latte di avena. Ed ecco subito la risposta di Junker.

Junker Latte di Avena

In pochi secondi l’App identifica le componenti materiche dei rifiuti e ci informa su dove/come smaltirle. Per riuscirci, utilizza un database di circa 1 milione e mezzo di prodotti, mappati grazie all’aiuto degli utenti. Vi basta pensare che, quando l’applicazione è stata lanciata, questo database si limitava ad appena 20 mila prodotti. Ma i continui interventi di Giunko e la crescita esponenziale degli utenti – ora oltre 1 milione in tutta Italia – hanno fatto sì che questo si ampliasse a dismisura. E come potete vedere, l’App ha riconosciuto perfettamente il nostro prodotto da buttare nell’immondizia. E sì, il TetraPak deve finire nel cassonetto della carta e del cartone.

Junker Tetra Pak

Non ci è mai stato troppo chiaro, eppure Junker ci ha aiutato. Per scoprire come smaltire il contenitore del latte abbiamo sfruttato anche la ricerca per simbolo, che ci ha permesso così di avere qualche informazione in più sul materiale di cui è costituito.

Come l’Intelligenza Artificiale supporta lo smaltimento dei rifiuti

Veniamo ad uno degli aspetti più interessanti dell’applicazione rilasciata da Giunko. Ossia come il machine learning e l’image recognition possono aiutare gli utenti a smaltire i rifiuti. Se avete da buttare via un vecchio mobile o capi di abbigliamento che non utilizzate più, Junker può aiutarvi a capire dove devono essere smaltiti. Vi basterà scattare una foto all’oggetto interessato e aspettare che il sistema lo riconosca e vi dica dove buttarlo. Se vi state chiedendo come sia possibile, la risposta è che dietro Junker c’è un’Intelligenza Artificiale che viene sfruttata per il corretto smaltimento dei rifiuti.

Una funzionalità che è ancora in fase sperimentale. E che gli utenti hanno il compito di migliorare assieme agli sviluppatori. Scattando una foto ad un vecchio oggetto, l’App vi fornisce un’indicazione orientativa di cosa si tratti, ma poi starà a voi confermare se questa è giusta o sbagliata. In questo modo, aiuterete voi l’AI ad imparare. A conoscere nuovi oggetti e ad ampliare il database di immagini riconoscibili.

Junker Forbici

Al momento, ci sono circa 1 milione di immagini che l’App sa riconoscere, ma non sono abbastanza. Il progetto è ben intenzionato a crescere, e saremo noi ad aiutarlo a raggiungere il suo obiettivo. D’altronde, è abbastanza evidente che una delle problematiche legate alla raccolta differenziata in Italia sia proprio la disinformazione. E Junker riesce a colmare questo gap in maniera semplice e pratica. Tutti abbiamo uno smartphone e tutti sogniamo un mondo migliore. Perché non mettere le due cose insieme e provare a dimostrarci magnanimi verso un ambiente che finora ci ha regalato ogni cosa? E poi, diteci la verità: non vorreste riempire il vostro Feed di Instagram di rifiuti di ogni forma e colore? E allora datevi da fare con queste foto!

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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