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Continuano i licenziamenti tech: ora tocca a PayPal, altri tagli sono in arrivo

Da gennaio hanno già licenziato 82 aziende del settore

Dicevamo in un recente articolo che il 2024 è iniziato come era finito il 2023: all’insegna dei licenziamenti tech.

Ora abbiamo tre dati in più per corroborare questa affermazione. Anzitutto, come vedremo, altre due aziende (PayPal e Block) hanno annunciato tagli nel personale. Inoltre, ci sono i dati relativi ai licenziamenti in ambito tech dall’inizio del 2024, ma pure le previsioni di ulteriori decurtamenti degli organici che dovrebbero avvenire entro la fine dell’anno.

Partiamo dalla notizia degli ultimi tagli, dopo di che facciamo il punto della situazione.

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Licenziamenti tech: ora è la volta di PayPal e Block

PayPal ha ufficializzato l’imminente taglio di 2.500 posti di lavoro, pari al 9% del suo organico complessivo.

Alex Chriss, amministratore delegato dell’azienda fondata nel 1999 e acquistata da eBay nel 2002, ha fatto sapere al proprio staff di avere deciso di “dimensionare correttamente” la sua società “attraverso riduzioni dirette ed eliminazione di ruoli aperti”. Le persone che perderanno il posto di lavoro verranno informate entro la fine della settimana.

Già nel novembre del 2023 Chriss aveva lamentato costi eccessivi per la sua azienda (e nel febbraio dello stesso anno aveva già lasciato a casa 2.000 persone, il 7% dell’organico).

Nel frattempo, la scorsa settimana, PayPal ha annunciato il lancio di nuovi prodotti basati sull’intelligenza artificiale e di una nuova funzionalità di pagamento digitale.

Licenziamenti tech in vista anche per Block, società di blockchain e pagamenti creata nel 2009 dal fondatore di Twitter Jack Dorsey. Il piano prevede la riduzione dell’organico del 10% da qui alla fine del 2024. Anche Dorsey, come Alex Chriss, si era espresso lo scorso novembre sui costi eccessivi, affermando che “la crescita della nostra azienda ha superato di gran lunga la crescita del nostro business e dei nostri ricavi”. E annunciando il prossimo ridimensionamento dell’organico, che sarebbe passato da 13.000 a 12.000 dipendenti.

I licenziamenti tech di gennaio

Siamo alla fine del primo mese del 2024, e i licenziamenti nel comparto tech sono già numerosi.

Il Corriere della Sera parla di ben 82 aziende tecnologiche che già in questi primi 31 giorni dell’anno hanno decurtato il proprio organico. E a farne le spese sono state 23.000 persone.

Facciamo attenzione: l’articolo del Corriere è del 27 gennaio e si basa sui dati di Layoffs.fyi, una startup che monitora tutti gli esoneri del settore tech. Ma se andiamo a controllare adesso lo stato delle cose (stiamo scrivendo alle ore 12.30 di mercoledì 30 gennaio) i numeri sono già cambiati. Le persone licenziate sono diventate 28.970, e le aziende sono balzate da 82 a 104.

Ricordiamo che in tutto il 2023 i licenziamenti tech hanno lasciato a casa 262.595 dipendenti di 1.187 aziende.

Prima dei (sinora) ultimi tagli a opera i PayPal e Block, altre aziende avevano ridimensionato l’organico, o avevano pianificato di farlo nel corso dell’anno.

I licenziamenti tech previsti nel 2024

Ad apertura di articolo abbiamo accennato a una tendenza, quella dei tagli all’organico, che prosegue sulla falsariga del 2023.

La prassi è consolidata: l’ad annuncia un eccesso di spese o un mutamento di prospettiva aziendale, e la conseguenza diretta è il licenziamento di una quota di lavoratori.

Ma quali società tech licenzieranno, o hanno licenziato, nel 2024?

eBay

eBay, tramite una nota firmata dall’amministratore delegato Jamie Iannone, ha fatto sapere che licenzierà circa 1.000 dipendenti, ossia il 9% dell’organico. Il titolo della nota è di certo fuorviante: “Garantire il successo a lungo termine di eBay”.

In teoria, in questo caso i tagli dovrebbero essere già avvenuti lo scorso 24 gennaio. E con una modalità un po’ inquietante: quel giorno tutti i dipendenti sono stati invitati a lavorare da casa, in modo che i diretti interessati ai tagli avrebbero appreso la notizia tramite videochiamata su Zoom.

Amazon

Twitch, azienda di proprietà di Amazon, lascerà a casa 500 dipendenti, pari al 35% del personale.

Ma l’azienda di Jeff Bezos ha in previsione altri tagli: quello del 5% dei dipendenti di Audible e di centinaia di dipendenti statunitensi di Prime Video e Amazon Mgm Studios.

Google

Anche Google, o meglio Alphabet, è in odore di tagli, come abbiamo scritto lo scorso 11 gennaio. Si tratta di centinaia di lavoratori impegnati in diversi settori. Anche se, ha rassicurato il Ceo Sundar Pichai, “queste eliminazioni di ruolo non sono della portata delle riduzioni dello scorso anno e non toccheranno tutte le squadre.”

Ricordiamo che nel 2023 il piano complessivo di riduzione dell’organico, articolato in diverse tranche, ha toccato 12.000 dipendenti, pari al 6% della forza lavoro globale di Google.

Gli altri tagli

Microsoft ha annunciato 1.900 tagli nel settore gaming, uno dei più falcidiati dall’inizio dell’anno. Ne sia esempio il fatto che il personale di Riot Games sarà alleggerito dell’11%, con il licenziamento di 530 lavoratori.

Salesforce sta lasciando a casa l’1% del personale (circa 700 persone) e annunci nella stessa direzione sono stati fatti da Paramount e Pixar, che potrebbe ridurre l’organico del 20%.

Piccoli tagli sono previsti anche per TikTok (60  dipendenti della divisione pubblicità e vendite).

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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