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La recensione di Honor Magic V3 (o come abbiamo imparato ad amare i pieghevoli)

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Forse erano troppo spessi, forse troppo delicati, forse semplicemente non li capivamo — ma non abbiamo mai apprezzato fino in fondo gli smartphone pieghevoli. Almeno fino a quanto non abbiamo preso tra le mani l’ultimo arrivato di casa Honor, il Magic V3, per raccontarvelo in questa recensione. Senza rendercene conto, abbiamo iniziato ad apprezzare il grande schermo pieghevole, che usavamo come sostituto di un tablet in casa e come laptop in viaggio. E crediamo che il motivo per cui siamo riusciti a farlo è, ironicamente, che Magic V3 resta davvero comodo da usare anche con lo schermo chiuso. Non è uno smartphone perfetto: qualche incertezza software c’è stata. Però ci è piaciuto molto. È il pieghevole giusto? Vi aiutiamo a capire se Honor Magic V3 fa per voi in questa recensione.

La nostra recensione di Honor Magic V3

Abbiamo bisogno di schermi. Noi forse siamo particolarmente viziati, avendo la possibilità di testare smartphone, tablet e PC ogni settimana. Ma scommettiamo che anche voi condividete questa “necessità moderna”. Uno smartphone è ormai indispensabile, almeno un tablet con una buona tastiera o un laptop servono per chi studia o lavora. E poi ci aggiungiamo smartwatch, console portatili, visori VR e molto altro ancora. Ma non esiste un dispositivo con tutti i display di cui abbiamo bisogno?

La risposta, al momento, è no — o almeno non per chi usa computer e smartphone per lavoro. Ma gli smartphone pieghevoli, se ben realizzati, possono almeno limitare il numero di dispositivi che dovete portare con voi in viaggio o tenere carichi in casa.

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Un design davvero flessibile

Scartando la confezione di Honor Magic V3 lo troviamo già aperto, in tutta la sua ampiezza e sottigliezza — cosa che ci fa capire subite le sue possibilità per la produttività e per l’intrattenimento. Le cornici sottili racchiudo un display da 7,92 pollici, ottimo sia per leggere email e tenere aperto un foglio di lavoro fianco a fianco, che per perdersi in un film su Netflix o in una serie di TikTok.

Quando è aperto, lo smartphone pieghevole ha uno spessore davvero ridotto: solamente 4,35 millimetri. Prendendolo in mano per la prima volta, non potrete fare a meno di temere di romperlo, tanto è sottile: invece lo abbiamo trovato piuttosto resistente nell’uso quotidiano.

Quello che però fa la differenza, a nostro avviso, è l’impressione che fa una volta chiuso. Diventa un smartphone “normale”: è spesso solamente 9,2 mm, escludendo il bump per la fotocamera — di dimensioni importanti, ma non superiore alla media per i top di gamma. Inoltre, pesa 226 grammi, che sono vicini a molti altri telefoni di grandi dimensioni. E non stiamo parlando dei pieghevoli: se lo paragoniamo al resto della “sua” categoria, è sottilissimo e leggero.

Queste dimensioni una volta chiuso fanno sì che abbiate fra le mani uno smartphone “classico”, che quando volete può trasformarsi in un tablet da quasi otto pollici (che un tempo erano la media per i tablet, anche se adesso si pensa più in doppia cifra). Certo, le proporzioni del display aperto non sono quelle che normalmente cerchiamo in un tablet — ma sebbene più “squadrato”, ci sembra un ottimo compromesso. Probabilmente il migliore sul mercato, almeno in termini di leggerezza e sottigliezza, e quindi flessibilità.

Molta cura nei dettagli

Al cuore di questa flessibilità, c’è la cerniera su cui si piega il display. Durante l’evento di presentazione, Honor ci ha mostrato la cerniera proprietaria “Super Steel“, spiegandoci che ha ottenuto la certificazione di durata SGS, garantendo fino a 500.000 cicli di piegatura (circa 13 anni se la piegate cento volte al giorno). Eppure ci sembra davvero sottile (misura solo 2,84 mm) e discreta, sebbene il meccanismo si apra e si chiuda in maniera molto soddisfacente.

Oltre a prestare attenzione alla cerniera, troviamo grande attenzione in tutti gli elementi del design. Il rivestimento (nel nostro caso è color Green, ma trovate anche Red e Black) è piacevolmente liscio, pur senza trattenere le impronte quando lo usate. Testando per questa recensione il dispositivo per Berlino, dove Honor ha annunciato Magic V3, lo abbiamo coperto con la cover inclusa nella confezione per una protezione extra. Ma lo abbiamo usato spesso senza cover e resiste molto bene. Non manca inoltre una protezione IPX8: non teme qualche spruzzo d’acqua, anzi.

Ben curato anche il modulo fotocamera ottagonale (nell’estetica e, come vedremo, nelle prestazioni) che vuole richiamare le cupole dell’architettura storica, ma che ci ricorda anche un voluminoso orologio da polso classico. Avremmo preferito una maggior sottigliezza, ma capiamo il compromesso per inserire fotocamere più potenti. E poi il peso è molto bilanciato: sia in mano che sulla scrivania non dà affatto fastidio.

Recensione Honor Magic V3: due (anzi tre) display sono meglio che uno

Il Magic V3 offre un display esterno da 6,43 pollici e uno interno pieghevole da 7,92 pollici, entrambi con frequenza di aggiornamento fino a 120 Hz. Il display interno utilizza la tecnologia LTPO 8T per ottimizzare il consumo energetico e, visto la durata media della batteria, ci sembra funzioni molto bene.

Il display esterno è simile a quello di un ottimo smartphone “classico”, sia per dimensioni che per qualità. Ha un rapporto 21:9 (è alto e stretto, ma non eccessivamente) e ha cornici ridotte e un piccolo foro per la fotocamera selfie esterna. Inoltre, offre un rivestimento in “nano cristalli” che dovrebbe assicurare un assorbimento degli urti fino a 10 volte maggiore del vetro normale. Questo non lo abbiamo potuto testare, ma di certo ha resistito bene a urti e graffi durante l’uso quotidiano.

Tantissimo spazio a disposizione

All’interno, invece, il display interno da 7,92 pollici è davvero bello da vedere. Ha 1,07 miliardi di colori, ha un picco di luminosità a 5000 nit: tutto il meglio che potete aspettarvi da un display per smartphone, ma in versione più estesa.

Molte app supportano appieno il formato: abbiamo testato diversi giochi che usano ogni pollice e le dimensioni maggiori si sentono tutte. Giocando, capita di passare il dito sulla cerniera: è solo con il tatto che si percepisce che lo schermo è pieghevole. Altrimenti, la piega la vedete solo se guardate lo smartphone in controluce o in situazioni particolarmente avverse. E anche quando ci passate sopra il dito non è scomoda o sgradevole: Honor ha fatto un ottimo lavoro a riguardo.

Anche qui, grande attenzione costruttiva per aumentare la resistenza. Honor ci assicura che si tratta di un display Super Armored, che con un gel al silicone che fa da liquido non-newtoniano, resiste agli urti ma rimane flessibile. Infine, c’è il supporto alla Magic-Pen, per chi vuole disegnare o prendere appunti a penna.

Cura degli occhi, con l’AI

Honor ha implementato diverse funzionalità per ridurre l’affaticamento degli occhi. Come AI Defocus per ridurre i problemi legati alla miopia. Chi come noi porta gli occhiali, su display “classici” rischia di mettere a fuoco anche immagini periferiche, cosa che stanca gli occhi e peggiora la visione. Invece, l’AI Defocus, che usando algoritmi di intelligenza artificiale induce la sfocatura controllata fuori dal campo visivo. Non possiamo confermare o smentire i test clinici di Honor, ma di sicuro non abbiamo trovato stancante leggere libri e fumetti su questo grande schermo.

Anche perché la dimmerazione PWM a 4320 Hz riduce gli sfarfalli, e la regolazione con il ciclo circadiano assicura che la luce blu non infastidisca di notte.

Prestazioni e funzionalità software

Potete immaginare che, dopo aver riservato tutta questa cura a display e design, Honor non lesini nemmeno sull’hardware. Il chip è uno Snapdragon 8 Gen 3, che utilizza la GPU Andreno 750, con 12GB RAM e 512GB di memoria. Sono le dotazioni di un top di gamma e le prestazioni non sono da meno: abbiamo giocato, lavorato, guardato video e creato contenuti senza che si affaticasse o si scaldasse.

Il nuovo sistema operativo di Honor, MagicOS 8.0.1 (basato su Android 14), non è proprio il nostro preferito a livello di interfaccia — anche se una volta abituati è molto intuitivo. Tuttavia, ha avuto un paio di incertezze durante le nostre prove. C’è capitato che un’app (Telegram) si bloccasse, e sia in Telegram che in WhatsApp è capitato che la tastiera digitale si chiudesse mentre stavamo digitando. Nulla di grave, considerando che per il resto siamo riusciti a far funzionare tutto sia sul display interno che esterno senza troppa fatica. Ma restano piccoli difetti che pesano di più in uno smartphone che non nasconde le sue ambizioni da top di gamma.

Le novità AI

Oltre a tutte le app compatibili e le comodità di Android 14, Honor Magic V3 offre diverse funzionalità AI (che non potevamo esimerci dal testare per questa recensione). Alcune funzionano direttamente sul dispositivo: come l’AI Defocus di cui abbiamo già parlato nella sezione dedicata allo schermo.

Fra queste c’è anche la nuova versione potenziata di Magic Portal: una volta attivata, potete prendere il contenuto di alcune app (un’indirizzo che vi hanno passato su WhatsApp, per esempio) e trascinarlo verso i due bordi verticali del telefono, sia sullo schermo esterno che interno. Qui l’AI suggerirà app compatibili (browser, mappe o altro) in cui cercare direttamente quell’informazione. Potete farlo anche con immagini da condividere o salvare, oppure per cercare un prodotto che avete visto sui social e volete acquistare. Noi all’inizio non l’abbiamo trovata semplicissima da implementare, ma con il tempo dobbiamo dire che, seppur non la riteniamo essenziale, non ci è dispiaciuta.

Fra le funzionalità AI sul dispositivo c’è anche, in generale, il modo più intelligente con cui l’AI interagisce con le nostre abitudini, suggerendo le app preferite e più usate. E sullo schermo interno le potete vedere nella barra inferiore, cosa che abbiamo trovato utile soprattutto lavorando in mobilità.

Interessanti, infine, Parallel Space, che diventa utile se inserite due SIM o avete diversi account (solitamente, uno personale e uno di lavoro), con il dispositivo che tiene separati i due spazi, ma sempre accessibili. Qualcosa di possibile solo su un display doppio e pieghevole come quello di Magic V3.

L’AI di Google

Honor ha siglato una partnership con Google che permette di portare su Magic V3 tantissime novità AI che abbiamo trovato utili durante questa recensione. Come Honor AI Eraser per rimuovere oggetti indesiderati dalle foto. Oppure la traduzione simultanea per conversazioni in tempo reale in diverse lingue, cosa particolarmente comoda grazie al doppio schermo. C’è poi l’AI in Honor Notes, che aggiunge funzioni di trascrizione vocale e traduzione intelligente.

Con custodia

Sono tutte novità già viste su Android, ma il fatto che Honor le implementi e le integri direttamente nelle app di sistema ci sembra un buon segno. Funzionano bene, anche se hanno bisogno della connessione al cloud di Google per funzionare. Quindi non sono rapide come in smartphone dove avvengono on-device.

Recensione Honor Magic V3: la fotocamera

Il Magic V3 vanta un sistema di fotocamere “Falcon” che, sulla carta, è davvero interessante:

Siamo rimasti ben impressionati dalle capacità della fotocamera principale, in quasi tutte le condizioni di luce. Di giorno, potete davvero limitarvi a puntare e scattare: la qualità dei dettagli e la resa del colore è davvero ottima. Ma anche di notte riesce a restituire il cielo buio senza sovraesporre i soggetti che state fotografando. Per metterla in difficoltà abbiamo dovuto scattare immagini in condizioni molto complesse (più fonti di luce, superfici lucide). E anche in quel caso fa un lavoro discreto.

Molto competente anche il teleobiettivo, un sensore periscopico che riesce a zoomare otticamente a 3,5X senza perdere dettagli rispetto alla principale. Anche continuando con lo zoom misto (fino almeno a 10X, anche qualcosina di più in buone condizioni di luce) abbiamo continuato a vedere buoni risultati. Inoltre, risulta ottimo per fare ritratti.

La grandangolare tende a perdere qualche dettaglio rispetto alla principale, soprattutto ai margini. Ma ci sembra un buon compromesso, con il suo campo da 112°, per foto di gruppo o per fotografare soggetti troppo vicini. Ma nel dubbio, meglio usare la principale se riuscite.

Le due fotocamere per i selfie sono sufficienti per il loro compito, senza infamia né lode. E per le videochiamate bastano e avanzano, anche se tendono a sovraesporre un po’ (e vista la poca abbronzatura che ci siamo presi quest’estate, si nota parecchio).

AI e video

Il Magic V3 introduce diverse funzioni fotografiche basate sull’intelligenza artificiale. Come l’AI Motion Sensing per catturare scatti rapidi senza sfocature, l’AI Portrait Engine per migliorare i ritratti con effetti professionali, tra cui anche la modalità ritratto Harcourt, ispirata all’iconico studio fotografico francese, con tre versioni: Vivace, A Colori e Bianco e Nero. Sono un’opzione in più per quando vi sentite particolarmente artistici, anche se pensiamo che qui la differenza la faccia soprattutto l’hardware: con il periscopio, i ritratti escono bene.

Per quanto riguarda i video, la stabilizzazione ottica ci sembra funzionare piuttosto bene, anche se c’è chi fa meglio sul mercato. Non è il migliore smartphone per creare contenuti video in circolazione, ma si difende alla grande: sia in buone condizioni di luce che la sera potete ottenere risultati perfetti per i social media.

Scatti di prova

 
Zoom 3,5X
Zoom 7x
Zoom 3,5X

Batteria e ricarica rapida

Con un display esterno da smartphone “classico” e uno interno da piccolo tablet, ancora prima di aprire la confezione di questo Magic V3 lo stavamo giustificando mentalmente per le prestazioni della batteria. Ma non ne avevamo bisogno: ci ha davvero sorpreso in positivo.

Ha una capiente batteria al silicio-carbonio da 5150 mAh, che nei nostri test ha saputo comportarsi molto bene. Non solo riesce a reggere la giornata intera, anche usando il GPS con Android Auto, la riproduzione in streaming e sui social, qualche pausa gaming (tutto sullo schermo interno) e arrivare a fine giornata. La tecnologia del display e il chip riescono a gestire benissimo l’uso “light”: se come noi lo usate per leggervi un fumetto in aereo, la batteria scende appena. E in standby praticamente non diminuisce: un ottimo lavoro, soprattutto per uno smartphone che, potenzialmente, sarebbe potuto essere molto energivoro.

Il Magic V3 supporta la ricarica rapida HONOR SuperCharge da 66W via cavo, che riempie tutta la batteria in circa 45 minuti. Non manca la ricarica wireless da 50W, che però abbiamo notato tende a scaldare un po’ troppo il dispositivo se lo tenete chiuso.

Recensione Honor Magic V3: vale la pena?

Magic V3 di Honor ci ha fatto cambiare idea sui pieghevoli: è un dispositivo davvero utile e flessibile. Ci piacerebbe che tutti lo provassero per capire cosa può fare un foldable, ma il prezzo lo rende accessibile a pochi.

Si parte infatti da un prezzo di partenza €1999,90 con sconto di 300€ che si può riscuotere direttamente sul sito, prezzo finale €1699,90, se lo acquistate sul sito HiHonor. Dove aggiungendo solo 1,90 euro potete ottenere la Magic Pen, con un altro 1,90 euro l’Honor SuperCharge 66W e con 32,90 euro l’Honor Wireless SuperCharge Stand. Potete anche trovarlo da Unieuro, Mediaworld ed Expert, anche se lo sconto di 200€ cumulabile con un ulteriore sconto di 300€ per tutti i possessori della Mediaworld Club o della Unieuro card valeva solo per il preorder.

Sono cifre da vero top di gamma pieghevole. E, sebbene pensiamo che sia sul livello della concorrenza, restano prezzi proibitivi per la maggior parte degli utenti. Se vi serve solamente “uno smartphone”, potete spendere più di mille euro in meno e restare felici. Ma questo tipo di prodotto non è solo “uno smartphone”: è una scommessa su un formato che ci sembra Honor abbia perfezionato con questa terza versione del suo foldable.

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Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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