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Recensione Resident Evil 2: il terrore si annida nell’ombra

Ogni passo potrebbe segnare la vostra fine. Fate attenzione e occhio al soffitto.

Durante un’uggiosa giornata, il destino di due individui è pronto a compiersi. Dopo aver assaporato l’avventura al massimo di ogni pixel nel lontano 1998, il 25 Gennaio 2019 è stato pubblicato il remake di Resident Evil 2, un titolo presente nella soffitta di ognuno di noi.

La trama presenta alcune varianti rispetto all’originale: nonostante ciò questa nuova versione riuscirà a riportare a galla l’angoscia provata ventuno anni fa.

Siete pronti per tornare a Raccoon City? Fate attenzione, però: il terrore si annida nell’ombra.

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Un pizzico di storia

Resident Evil 2 si svolge due mesi dopo le vicende del primo capitolo. E’ il 1998 e la città di Raccoon City si trova sull’orlo del declino a causa di un’epidemia di zombie e mostri mutanti creati in seguito agli esperimenti della Umbrella Corporation.

Nella nostra avventura si intrecceranno i destini di due protagonisti: Leon Scott Kennedy, un poliziotto durante il suo primo giorno lavorativo e Claire Redfield, sorella di Chris che abbiamo conosciuto nel primo episodio, venuta in città per trovare il fratello.

Remake, come ben sappiamo, significa il rifacimento di un’opera e questo vuol dire che quest’ultima potrà essere più o meno fedele all’originale. I cambiamenti possono essere molteplici o minimali, a partire da qualche ambientazione fino ad arrivare a mutare la trama.

Nel corso della mia personale avventura, iniziata con Leon, i cambiamenti che ho notato sono stati vari. Non tutto è come l’opera originale: i cambiamenti in questo remake ci sono ma fanno si che ogni stanza ed enigma abbia il sapore di “già vissuto” ma, allo stesso tempo, nuovo.

Si tratta di un buon approccio sia nei confronti di coloro che sono nuovi al titolo sia per i veterani, che potranno provare qualcosa di nuovo ma assaporare comunque le stesse intense sensazioni che hanno provato da bambini.

Grafica oltre l’immaginabile

Dopo aver scelto la modalità con la quale iniziare (assistita – standard – estrema) e il personaggio (Leon o Claire), la nostra missione avrà inizio nella stazione di polizia che dovremo esplorare da cima a fondo per trovare una via di fuga. A seconda del personaggio che sceglieremo, avremo la possibilità di incontrare alcuni volti nuovi – o già visti, se avete già giocato all’originale -.

La prima differenza che balza subito all’occhio è, senza ombra di dubbio, la grafica. Non ci troviamo più di fronte a mega pixel oppure omini indefiniti che si muovono con in mano una pistola, questa volta abbiamo personaggi che sfiorano la realtà.

Oltre a Leon e Claire (attenzione ragazzi e ragazze, l’innamoramento è dietro l’angolo), anche i nostri amici zombie e licker hanno ricevuto un lavoro di manodopera niente male. Molti avranno visi marci e grigi, altri tagli sul volto che faranno intravedere più del dovuto ed altri ancora potremmo trovarli divisi a metà, con l’intestino a destra e qualche altro organo a sinistra, sparsi sul pavimento.

Per i licker, invece, non ci sono parole per descrivere quanto mostruosi possano essere: inoltre non perderanno occasione per farci rabbrividire con versi spaventosi, che però possiamo considerare utili poiché ci indicheranno la loro presenza e quindi si troveranno nella nostra stessa stanza.

Mappa e comparto sonoro: i nostri migliori amici

Il comparto sonoro, assieme alla mappa dei vari luoghi che andremo a visitare, devono essere considerati i vostri migliori amici. Il primo, oltre ad avvertirvi della presenza di qualche licker sul soffitto o zombie dietro l’angolo, sarà utile in particolare con un nemico che non potremo toglierci dai piedi per un po’ di tempo: Mister X.

Dopo un ravvicinato e poco piacevole incontro con il Tyrant, il nostro scopo sarà solo uno: fuggire e non farci prendere perché fino a che non avremo una vera e propria boss fight, non gli arrecheremo alcun danno. Per cui evitiamo di sprecare troppe munizioni perché, indipendentemente dalla difficoltà che avete scelto, vi troverete sempre al limite.

Come possiamo captare la sua presenza? Attraverso il rumore dei suoi passi. Quando udirete quel rumore fate silenzio, camminate lentamente o attendete finché non svanisca. Se invece i passi sono accompagnati da una spiacevole melodia, correte e mettetevi in salvo.

La mappa, il vostro secondo migliore amico, sarà utile in queste situazioni in cui dovrete evitare il Tyrant perché vi indicherà la porta più vicina a voi. Inoltre vi segnalerà oggetti che avete lasciato indietro (erbette, munizioni etc) e anche oggetti con i quali potete/dovete interagire.

Ansia costante

Una cosa che non vi abbandonerà mai nel corso di Resident Evil 2 è la costante sensazione di ansia, presente anche nelle stanze illuminate (che indicano la vostra safe zone). Ogni passo che farete dovrà essere eseguito con attenzione: evitate di correre sempre, perché quando meno ve lo aspettate potreste ritrovarvi un licker davanti o, peggio ancora, il Tyrant.

Oppure, prestate attenzione per capire quando è il momento giusto per darsela a gambe e rifugiarsi in qualche safe zone.

Questa sensazione di ansia si unirà, poi, ad un’angoscia che aumenterà spropositatamente mano a mano che procederemo in avanti nel titolo. E’ una sensazione che non se ne va, rimane lì assieme a noi e potrà farsi più o meno intensa, a seconda del mostro che avremo davanti.

Ci saranno occasioni per saltare dalla sedia o per versi di stupore e paura, ma nonostante ciò tenete duro e mantenete i nervi saldi: il vostro compito è quello di uscire vivi dalla stazione di polizia. Successivamente avrete cose più spaventose di cui preoccuparvi.

Inventario e munizioni: agite saggiamente

Come detto in precedenza non importa la difficoltà con la quale inizierete perché, prima o poi, avrete sempre un problema con il fattore munizioni. Dosate bene ogni colpo e valutate la situazione: vale la pena sparare a quello zombie o posso tranquillamente evitarlo?

Come se non bastasse, oltre a ciò, potreste trovarvi in difficoltà anche con il vostro inventario.

Come ogni titolo della saga, procedendo in avanti avremo la possibilità di “allargare” il nostro inventario, aggiungendo un paio di slot per volta. Questo è positivo poiché potremo portare più oggetti ma allo stesso tempo sarà un problema, perché dovremo scegliere con cura quali portare e quali lasciare nel baule.

Prestate attenzione anche agli oggetti da scartare: finché non comparirà un segno rosso accanto ad essi, evitate di buttarli, potrebbero tornare utili in futuro. Ogni oggetto è di vitale importanza, bisogna solo sapere quando una piantina sarà più utile della polvere da sparo o se avremo bisogno di una granata al posto del coltello.

Infine Capcom ha deciso di fare un regalo ai veterani della saga: una volta terminata la storia principale, sbloccherete i costumi della versione originale di Resident Evil 2, che andranno ad aggiungersi al nostro guardaroba.

Conclusione

Resident Evil 2 incarna la perfetta essenza del remake: si presenta fedele all’originale ma allo stesso tempo è diverso quanto basta affinché anche i veterani della saga possano vivere una nuova avventura, respirare la stessa atmosfera e trovarsi di fronte enigmi differenti, assieme a nemici nascosti nell’ombra.

Si tratta di un titolo in grado di compiacere chiunque e che riuscirà a trasmettere un brivido di terrore anche al giocatore più esperto.

La luce è vostra alleata ma prestate attenzione ad ogni rumore ed ogni movimento.

Resident Evil 2

Pro Pros Icon
  • Grafica che sfiora la realtà
  • Comparto sonoro
  • Fedele all'originale con i giusti cambiamenti
  • Enigmi nuovi
Contro Cons Icon
  • Leggeri bug nel corso della storia

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Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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