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Recensione di Urbanista Copenhagen 2, la semplicità al prezzo giusto

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Nel mondo tech siamo abituati a prezzi che aumentano a ogni nuova generazione di prodotti. Urbanista, invece, ha fatto l’opposto con gli auricolari wireless Copenhagen 2: le sue cuffie entry-level, che abbiamo provato per questa recensione, hanno un prezzo base di 49 euro (che trovate già a dieci euro in meno per le offerte di Natale). Eppure, riescono a offrire un’esperienza di ascolto molto piacevole e semplice. Ma sono abbastanza per le vostre esigenze, oppure meglio investire qualche decina di euro in più per i vostri auricolari? Vi aiutiamo a capirlo in questa recensione degli Urbanista Copenhagen 2.

La nostra recensione di Urbanista Copenhagen 2

Fin dalla confezione, Urbanista Copenhagen 2 riflette la filosofia minimalista scandinava. Nel piccolo pacchetto plastic-free troviamo l’essenziale: gli auricolari dentro la loro custodia e una breve guida all’uso.

Ma nei dettagli capiamo che essenziale non significa “basilare”: il profilo disegnato della città a cui gli auricolari devono il nome anticipa il fatto che Urbanista ha molto curato questo prodotto, pur dal prezzo basso.

Design semplice, ma attento al dettaglio

Una volta tolte dalla confezione, gli auricolari colpiscono per il colore centrato — almeno nella versione in prova Lavender Purple, decisamente più originale rispetto al nero e al bianco che avete come alternativa. Ma ci piace che ci siano anche colori più semplici, per chi vuole cuffie che diano meno nell’occhio.

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La custodia è un parallelepipedo con gli angoli smussati, dalla base quasi ovale. È grande abbastanza per garantire una buona autonomia, ma piccola da portare comodamente anche nella stessa tasca dei jeans in cui teniamo lo smartphone. In alto troviamo il nome “urbanista”, sulla destra la porta USB-C per la ricarica e davanti quattro piccoli LED per vedere lo stato di carica della batteria.

Gli auricolari hanno uno stile piuttosto semplice, ma ben pensato. Lo stelo ha due lati piatti per facilitare la presa ed è lungo abbastanza per ospitare la scritta “urbanista” a sua volta. L’auricolare si posiziona fermamente nell’orecchio con la sua forma affusolata che termina dello speaker senza la punta in silicone. Noi di solito preferiamo avere il “gommino” negli auricolari, perché migliora sia l’isolamento che la presa. Ma dobbiamo dire che i Copenhagen 2 si ancorano molto bene nel nostro orecchio anche senza.

Gli auricolari hanno un peso molto contenuto: le abbiamo indossate a lungo fra treni e metropolitane senza che ci dessero fastidio. La certificazione IPX4 garantisce una protezione base contro schizzi d’acqua e sudore, quindi si possono usare senza problemi in palestra (anche se non sono consigliati per la corsa o la bici).

Una buona connessione e controlli semplici

Per iniziare gli Urbanista Copenhagen 2 li abbiamo connessi al nostro smartphone tramite il Bluetooth 5.4, la tecnologia più recente sul mercato. All’inizio non riuscivamo a connetterli, ma presto ci siamo accorti di aver semplicemente dimenticato di rimuovere la pellicola che copre i pin di ricarica (e dire che di auricolari ne proviamo parecchi!). Una volta tolta, subito sullo smartphone è apparso il pop-up per l’accoppiamento, che si è dimostrato stabile durante tutta la prova. C’è anche la funzionalità Multipoint per collegare contemporaneamente due dispositivi, facilitando il passaggio tra smartphone e computer per le chiamate — una comodità non banale in questa fascia di prezzo.

Sebbene si colleghi allo smartphone, non potrete controllarlo con l’app Urbanista (che abbiamo provato su altri auricolari e speaker e troviamo ben fatta). Quindi le possibilità di controllo sono limitate ai comandi touch. Un tocco soltanto non farà nulla (evitando di bloccare la riproduzione mentre ravviate i capelli o sistemate gli auricolari), mentre un doppio tocco su entrambi gli auricolari farà da Play/Pausa. Tenere prolungato sul destro selezionerà la canzone successiva in playlist, mentre sul sinistro permetterà di scegliere fra le tre modalità: Default, Bass Boost e Tremble Boost.

Per auricolari in questa fascia di prezzo, la possibilità di variare fra tre frequenze di EQ non è banale. E poi abbiamo apprezzato il feedback sonoro dei comandi e la consistenza con cui siamo riusciti a eseguire il comando che volevamo senza problemi. Il prezzo avrà ridotto le possibilità di questo auricolare, ma Urbanista ha fatto in modo che le funzioni presenti funzionassero bene.

Recensione Urbanista Copenhagen 2: la qualità audio

I driver dinamici da 12mm fanno un discreto lavoro nella riproduzione musicale, pur senza stupire per la quantità e qualità dei dettagli sonori. Suonano bene per il prezzo, ma manca potenza nei bassi e i toni medi e alti sono un po’ meno precisi di quanto vorremmo. Tracce corali come la colonna sonora di Wicked non hanno il suono tondo e complesso che vorremmo, limite che riscontriamo anche in generi ricchi in dettaglio come la musica classica e il jazz. La traccia ritmica di canzoni hip-hop, da Kendrick Lamar a Frankie Hi-nrg mc, non fa vibrare le orecchie come dovrebbe e i sub-bass sono assenti. Gli auricolari brillano nel pop e nel rock classico, dove non fanno troppo rimpiangere alternative più costose.

Il Bass Boost non riesce a recuperare abbastanza i bassi del rap, ma fa un buon lavoro in alcune tracce pop con bassi importanti (Dua Lipa in particolare). La modalità Tremble Boost alza di molto le tracce medio-alte, ma le snatura un po’ troppo per il nostro gusto. L’abbiamo trovata comoda per ascoltare podcast e audiolibri in ambienti un po’ troppo rumorosi, come i mezzi pubblici.

A questo proposito, non c’è la riduzione del rumore attiva, e la mancanza di tips in silicone riduce l’effetto isolante passivo degli auricolare. Stiamo scrivendo questa parte della recensione ascoltando un podcast in treno e riusciamo a sentire sia la frizione sulle rotaie che una persona che parla al telefono qualche sedile davanti al nostro. Questo è molto comodo per usarle restando attenti alla strada e per chi non vuole isolarsi troppo in ufficio, ma se cercate la riduzione del rumore dovete cercare altrove.

Qualità in chiamata

Il sistema a quattro microfoni gestisce le chiamate con risultati buoni, ma sorprendentemente buoni per il prezzo. I nostri interlocutori ci hanno sempre sentito perfettamente durante le nostre prove. Anche durante una chiamata in stazione non hanno perso una parola, sebbene un treno stesse passando non lontano.

In ascolto la qualità è ottima, l’unico limite vero è la mancanza di riduzione del rumore. Ma potete usarle per le chiamate con lo smartphone e per le videochiamate online sul PC con risultati sopra la media, per un prezzo davvero ridotto.

Autonomia e ricarica

L‘autonomia dichiarata di 7 ore per singola carica è molto buona, considerando la leggerezza degli auricolari. La custodia fornisce ulteriori 29 ore, per un totale di 36 ore di utilizzo. Nei nostri test, gli auricolari conservavano più di metà della batteria dopo una mattinata intera di utilizzo, cosa che ci ha lasciato molto soddisfatti.

La ricarica avviene tramite USB Type-C, con tempistiche nella media. Non abbiamo avuto bisogno di ricaricare le cuffie se non una volta alla settimana anche con un uso intenso.

Recensione Urbanista Copenhagen 2: valgono la pena?

Gli Urbanista Copenhagen 2 ci hanno convinto durante i test di questa recensione. Anche al prezzo intero di 49 euro sarebbero un buon acquisto, ma a 39 euro sul sito di Urbanista sono ancora più interessanti. Sono semplici da usare, hanno una buona qualità prezzo e un’autonomia elevata. Ci sono piaciute, anche se ovviamente tutto dipende dalle aspettative e da quanto siete disposti a spendere.

Noi prendiamo troppi mezzi pubblici per non preferire anche un po’ di cancellazione del rumore, e ascoltiamo una varietà di generi sufficiente a farci preferire auricolari più personalizzabili con gli EQ dalle app (che qui non c’è). Insomma: noi siamo utenti che spenderebbero di più per i propri auricolari (magari anche restando nella famiglia Urbanista, che attorno ai 100 euro ha ottime alternative).

Chi ha però bisogno di un paio di auricolari semplici da usare e senza fronzoli (ma una buona selezione di colori), può spendere davvero poco per questi auricolari di ottima fattura.

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