La Reggia di Caserta chiusa i martedì di agosto, il tweet polemico di un docente universitario, i luoghi comuni nei confronti del Sud Italia e la capacità di sfruttare una critica a proprio vantaggio.
Questi gli ingredienti di una vicenda in salsa social che sicuramente avrà ripercussioni positive sul territorio.
Ripercorriamo la vicenda in ordine cronologico: al suo interno si troveranno alcuni luoghi comuni sul nostro Paese, dall’inclinazione al lamento e alla scaramuccia, alla scaltrezza e capacità di arrangiarsi con ciò che si ha a disposizione.
La Reggia di Caserta chiusa e il tweet del docente universitario
La curiosa querelle comincia sul profilo Twitter della Reggia di Caserta.
Ad accendere (forse involontariamente) la miccia è Tommaso Monacelli, docente di Economia all’Università Bocconi di Milano. Il prof si è lamentato con un cinguettio del fatto che tutti i martedì di agosto, proprio nel periodo dell’anno in cui l’afflusso di turisti si prevede particolarmente cospicuo, la Reggia di Caserta rimane chiusa.
Questo il tweet di Monacelli di lunedì 2 agosto: “E niente. Il Martedì la @reggiadicaserta è chiusa. In Agosto. #Ita”.
La risposta della Reggia di Caserta
Il tweet ha avuto una certa eco, ma ancora di più è rimbalzata sui social la risposta del sito casertano, che ha spiegato il perché della necessità di un giorno settimanale di chiusura.
Ecco il testo del tweet di risposta: “Salve, come tutti i grandi luoghi di cultura, abbiamo un giorno di chiusura settimanale (il martedì), ma siamo sempre aperti nei festivi (con le eccezioni del caso). La chiusura consente, tra l’altro, attività di cura e manutenzione che diversamente non si potrebbero fare”.
Terzo round: il secondo tweet del docente
Mentre i tweet dell’uno e dell’altro contendente iniziano a venire rilanciati, arriva la replica del professor Monacelli. Che non entra eccessivamente nel merito delle giustificazioni della Reggia, ma ribadisce con una certa fermezza le proprie perplessità: “Grazie della risposta. La mia sorpresa è che la chiusura quantomeno non fosse sospesa in agosto. Capisco novembre”.
Più lo scambio prosegue e più su Twitter crescono i due schieramenti, chi a favore delle spiegazioni fornite dalla Reggia di Caserta sulla sua chiusura e chi sull’intransigente prof che vorrebbe lo splendido palazzo reale sempre aperto al pubblico.
Le due fazioni
“Palestre aperta H24 e voi non potete organizzare manutenzioni chiudendo piccoli settori alla volta…”.
“Pure a New York hanno la chiusura settimanale per pulizia e manutenzione ma voi no, dovete paragonare un luogo d’arte ad una palestra. Ma marinate nella vostra ignoranza!”
“Tanti chiudono ma non proprio tutti: il Prado, il British, la National Gallery, il Rijksmuseum, il museo Van Gogh, il museo dell’Acropoli di Atene, il museo Egizio di Torino e chissà quanti altri… sono sempre aperti tutto l’anno, non è fantascienza.”
“Amici della Reggia, date a quest’uomo una ramazza, acciocché apprezzi quanto rapidamente si possa pulire una sala del trono di un ettaro e le altre 400 stanze del complesso. Datela lunedì sera, così per martedì state aperti.”
Questo, per intenderci, il tono medio (con tanto di nostra generosa censura al secondo dei quattro tweet) del dibattito che si è acceso tra gli utenti della piattaforma social.
E la polemica diventa un’iniziativa
La polemica monta, e sono sempre più fitti i tweet che cavalcano un luogo comune intriso di razzismo: quello dei meridionali poco inclini al lavoro e alla fatica.
A quel punto, gli amministratori del profilo Twitter della Reggia avevano tre possibilità. Proseguire in una polemica sempre sul punto di trascendere o chiamarsi fuori dalla tenzone dialettica.
Oppure, sfruttando un altro luogo comune sull’italianità (ossia l’arte di arrangiarsi), rivolgere a proprio vantaggio un ipotetico punto debole.
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E così è stato. Martedì 10 agosto, a 8 giorni dal primo tweet del professor Monacelli, sul profilo della Reggia compare un tweet con tanto di hasthag #OltrelaReggia.
Sopra una suggestiva fotografia di Casertavecchia si legge: “Per i prossimi martedì, giorno di chiusura del Complesso, vi porteremo alla scoperta del ricco territorio che circonda la Reggia di Caserta! Oggi si parte dal borgo di Casertavecchia! Il centro di Caserta nel Medioevo sorge alle pendici dei monti Tifatini. Il borgo visse il massimo splendore durante la dominazione normanna, di cui resta testimonianza nella Cattedrale di San Michele Arcangelo. Oltre al Duomo sono degni di nota anche il campanile, i resti del Castello Normanno e le stradine del borgo”.
Una risposta all’insegna della creatività e della concretezza. Mentre alcuni tweet di Monacelli, onestamente, risuonano un po’ saccenti e con un vago sentore di antimeridionalismo. Un esempio: “Il thread su questo mio Tw è incredibile. Credo sfugga il senso di quale sia la crisi occupazionale in aree come Caserta. Il tasso di disoccupazione in provincia è 16%. Quello giovanile del 51%. Chiudere in Agosto con max dei flussi turistici? Forse non una buona idea.”
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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